La
dama di compagnia di Queen Selene entrò silenziosamente
nella stanza
della sua padrona, e come ogni volta fu colpita dal candore delle
pareti di marmo bianco solo in parte interrotte da affreschi di
creature leggendarie di cui la mitologia di Silver Millennium
abbondava, come unicorni bianchi che volavano tra candide nuvole
rosa, o fiori che al posto dei petali possedevano invece corolle di
perle (lacrime delle principesse che avevano regnato nel passato); i
preferiti della sovrana però erano inspiegabilmente piccoli
e furbi
conigli argentati che,con le loro zampette agili e tozze si
rincorrevano per i giardini, dove scavavano buche profonde che
sarebbero magari potute arrivare dall'altra parte della Luna, la
parte oscura in cui era caldamente sconsigliato andare.
Pandia,
la dama di compagnia, ebbe un brivido ricordando una vecchia,
vecchissima storia, un racconto la cui trama e scia si perdevano, ma
non del tutto, oltre il buio stesso di una notte senza stelle, lo
stesso buio del cielo lunare.
Una
regina abitava, in quel regno oscuro, una regina che adesso era
dentro uno specchio per volere di Selene, poiché aveva
tentato di
invadere Silver Millennium per invidia e brama di potere, cercando un
fantomatico cristallo d'oro che si trovava sulla Terra.
La
Terra, quel pianeta azzurro che Pandia poteva osservare ogni volta
dal grande terrazzo della sala dei ricevimenti e a cui nessuno di
loro poteva accedere, ma il cui compito per ogni suddito lunare era
di proteggerla e guidarla sulla Retta Via.
Ovviamente
questo era il secondo dei loro doveri; il primo era tutelare il loro
preziosissimo Cristallo d'Argento. E pensando a quel gioiello fonte
di pace e prosperità, Pandia fece un gesto contro la
sfortuna perché
sapevano tutti che quelli non erano giorni felici per Silver
Millennium.
La
regina si trovava seduta al suo grande specchio sostenuto da una
cornice madreperlacea, quasi più luminosa di esso, cornice
che era
stata donata alla regina dal suo amato sposo.
"Mia
signora, dovreste mangiare e poi riposare," disse vedendo il
vassoio ancora pieno di cibo che era abbandonato sulla specchiera
della stessa tonalità iridescente," vostro marito non
avrebbe
mai voluto che voi vi lasciaste andare così, avete una
bambina da
crescere e condurre al Trono Lunare che le spetta.”
"La
mia piccola Serenity!" il gemito si spezzò e le lacrime,
già a
lungo versate, rigarono ancora il suo volto,"come farà a
crescere senza una guida paterna?"
"Voi
siete forte, siete una matriarca, e un po' della vostra tempra si
è
trasmessa anche a vostra figlia." Di questo Pandia non ne era
molto sicura. La principessa era certamente una delle bambine
più
dolci e buone che avesse mai visto, ma la sua dolcezza non serviva a
molto quando dovevi gestire un regno che era invidiato da tutti per
la sua tecnologia, la sua bellezza, la sua cultura e progresso.
Inoltre piangeva e frignava spesso, era pigra e sbadata; il suo
maestro di geopolitica del sistema solare si lamentava di lei di
continuo, e solo la sua insegnante di relazioni pubbliche con la
Terra la elogiava apertamente, affermando come la principessa avesse
una insopprimibile quanto mai inopportuna curiosità verso
quel
pianeta tanto primitivo.
"Già,
oggi è stata molto forte la mia bambina,"
continuò a parlare
Selene come in trace, "avresti dovuto vederla al Galaxy
Chauldron, non ha pianto quando le ho fatto vedere dove suo padre
è
morto per salvare tutti noi."
Anche
Pandia pensava che entrambe fossero state molto coraggiose ad andare
in un posto simile, dove si diceva si fosse liberato il male stesso.
In realtà le voci erano discordanti, in quanto le cronache
delle
Guerre Sante delle Sailor affermavano che Chaos, e qui Pandia fece un
altro gesto superstizioso, fosse stato sconfitto da un una Sailor
potentissima, la Guerriera Leggendaria che però dopo averlo
sconfitto era inspiegabilmente sparita. A ciò era seguito un
periodo
di insperata pace che era stato interrotto da qualcuno, qualcuno
legato a Chaos, o forse lui stesso che non era stato distrutto in
modo definitivo; entità che stava compiendo stragi su tutti
i
pianeti della galassia, uccidendo civili ma soprattutto braccando e
rubando l'anima cristallina delle guerriere che proteggevano quei
pianeti.
Il
terrore si era sparso anche lì, sulla Luna, e il loro amato
sovrano,
che riposi in pace, era partito per quel fulcro malefico da cui non
aveva mai fatto ritorno. La regina saputo della tragedia, pur
straziata dal dolore aveva condotto assieme ai dignitari di corte la
sua bambina in quel posto, forse per farle elaborare il lutto per il
padre producendo quel distacco necessario per andare avanti, ma
anche, e questa era l'ipotesi per cui protendeva Pandia, per
ricordarle la sfida ineluttabile che la piccola avrebbe dovuto
affrontare.
"Non
sarà da sola, mia regina, a combattere contro tutti i nostri
nemici,
ci saranno le Guerriere Sailor che la proteggeranno!" La regina
annuì ancora e i suoi occhi azzurro scuro adesso erano
asciutti.
Cominciò a spazzolarsi i lunghi capelli biondo cenere e
fissò
Pandia con fermezza.
"A
proposito delle guerriere Sailor, oggi ci sarà la loro
ufficiale
investitura, con la consegna dei loro castelli! Sono grandi ormai, e
sufficientemente responsabili per assolvere ai loro doveri di
nascita, non solo di guardiane di mia figlia ma, cosa ancora
più
importante, di protettrici dei loro pianeti e del sistema solare sia
dagli invasori interni, sia da quelli esterni provenienti dallo
spazio profondo e insondabile che sembra da lì fuori pronto
a
braccarci!"
Detto
questo con un tono di voce lieve e leggermente lugubre, posò,
con un
colpo che fece sobbalzare Pandia già spaventata e con i
brividi che
le solcavano tutto il corpo grassottello, la spazzola sulla
specchiera e si alzò, il voluminoso vestito di un bianco
accecante
che frusciava ad ogni suo movimento,come un sudario per una morte
annunciata,ma non ancora avvenuta.
La
sala delle cerimonie era affollata di gente e il brusio rendeva
indistinte le parole e le intenzioni; che cosa aveva in mente di fare
Queen Selene? Davvero voleva affidare la sicurezza di Silver
Millenium e quella del Sistema Solare a delle ragazzine? Il brusio
cessò quando entrarono nella sala vari personaggi con le
insegne di
vari colori e decorate con varie pietre; portavano degli strani
stendardi con strani simboli, diversi dalla onnipresente luna
nascente argentata che si trovava ovunque lì, dalle maniglie
delle
porte fino alla fronte di Queen Selene e di sua figlia.
Entrarono
poi sette fanciulle, di vario aspetto e altezza ma tutte con un'aria
nobile nel volto serio e con le loro uniformi militari che avrebbero
usato per combattere. Perché loro erano militari, anche se i
maligni
dicevano che fino al giorno prima scorrazzassero nei giardini del
palazzo con la principessa Serenity. Tre si distinguevano
perché
erano visibilmente più grandi e taciturne, se ne stavano in
disparte
e sembravano distanziarsi dalle altre quattro, gruppo composto da una
stangona, una minuta e timida, una altera e enigmatica e una
chiacchierona che seguiva con gli occhi tutti i bei ragazzi della
stanza. Quando la regina entrò il silenzio si fece grave e
assordante. Da un cuscino di velluto argento prese una spada di
cristallo e chiamò a se una per una le sette ragazze:
"Princess
Mercury, da oggi sarai chiamata ufficialmente l'Amica dell'Acqua,
perché tu possa trovarne dentro saggezza, lungimiranza e
pace!"
"Princess
Mars, da oggi tu sarai ufficialmente la Freccia di Fuoco che
illuminerà e difenderà con il suo fulgore e
precisione Marte e
Silver Millennium."
"Princess
Jupiter, da oggi diverrai ufficialmente il Seme da cui nasce la vita
e il Frutto da cui noi prendiamo sostentamento e protezione."
"Princess
Venus,piccola bambina dell'amore e della beltà, è
ufficialmente ora
che tu cresca e diventi il paradigma di tutti i tipi di amore, ti
auguro di conoscerli tutti; e di tutti i tipi di bellezza, non solo
quella fisica ma anche quella interiore."
"E
ora a voi, guardiane del sistema solare esterno," disse
rivolgendosi alle tre ragazze che se ne stavano isolate nell'ombra,
"voi siete speciali perché lo è il vostro
compito, ma il fatto
che sia speciale vuol dire che è anche più
pericoloso!” Le guardò
bene, gli occhi azzurro scuro preoccupati e sollevati come un faro
che sondava tutto e tutti in quella stanza. “Ogni
entità che
proviene dallo spazio solare esterno deve essere fermata, che sia
innocua o letale, non vi saranno concessi errori, il rischio
è
troppo alto. Per assolvere questo compito ho deciso di dotarvi di tre
talismani dal potere immenso. Vi sarete accorti tutti che sono
presenti nella stanza ufficiali dalle divise viola a cui non ho
affidato nessuna principessa perché ne facciano una
guerriera;
ebbene quello che sto per dirvi vi inquieterà e vi
riempirà di
terrore e paura, ma dovete ricordarvi che la speranza resiste sempre,
anche quando tutto il resto viene spazzato via."
Come
doveva essere difficile per una persona, per una regina, per una
donna dover usare quel tono fermo, lapidario, che
sapeva, che
prediceva cose inenarrabili e spaventose, ma senza tuttavia
rinunciare, e soprattutto far rinunciare loro dal credere, dall'avere
fiducia nel futuro e nei loro santi valori su cui Silver Millennium
si fondava.
"Se
questi tre talismani dovessero entrare in risonanza e voi vi doveste
riunire, allora quegli ufficiali avrebbero la loro principessa, ma
non potrebbero mai farne una guerriera; lei non combatte ma il suo
attacco è più distruttore di tutti i vostri, non
è ostile ma
pregherete che non si risvegli mai, lei non uccide ma azzera tutto
ciò che viene toccato dal suo potere," il suo tono divenne
più
ottimista e si concesse un piccolo sorriso.
"Sono
certa che questo non avverrà; noi siamo un regno
tecnologicamente
avanzato e predichiamo la pace e la tolleranza, siamo una guida per
gli altri popoli che ci rispettano e che noi rispettiamo,
perciò non
roviniamo un'occasione di festa! Adesso mangiate e bevete cittadini
di Silver Millennium, onorate queste nostre donne che combatteranno
per l'amore e la giustizia, onoriamo le nostre paladine della legge!"
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