Sad but true

di Davide River
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Dopo aver scoperto le sorti del proprio futuro L era demoralizzato al pensiero di non poter tornare a mangiare dolci come una volta. Tuttavia, in quel drammatico momento, il suo sangue da detective stava bollendo, sentiva che qualcosa di più oscuro si celava dietro al suo diabete.
Per esempio, perché Light aveva deciso di portarlo in ospedale anziché lasciarlo morire, che ci sia un nesso? Adesso i sospetti che gravavano su Light si infittivano… Tuttavia più si sforzava di vedere uno spiraglio di luce in quella intrigata ragnatela più una sagoma a forma di cono gelato diventava grande, aveva bisogno di zuccheri, sentiva di non potercela fare.
“No! Devo resistere alla tentazione! Non posso perdere la testa!” Pensò L.
Non trovando nessuna spiegazione plausibile, magari a causa del calo di zuccheri, decise di ricominciare il ragionamento daccapo.
“Se Light mi avesse appositamente salvato, che motivazione avrebbe avuto? Quale motivo tanto assurdo avrebbe spinto un rinomato serial killer, conosciuto dalla vox populi come Kira, a salvare la pelle al suo più acerrimo nemico?” Pensò il celebre investigatore.
Questo era ciò che il suo istinto di detective gli diceva di fare. Tartassandosi di domande si addormentò. Quella notte sognò, non gli accadeva da ormai parecchio tempo forse da quando aveva cominciato ad indagare sul caso Kira da ormai parecchi mesi. Sognò dolci, tanti dolci quanti non ne aveva mangiati da quando sapeva di essere diabetico. Ma in mezzo a tutte quelle leccornie vide l’ unica possibilità per la soluzione del mistero o almeno la via da seguire per la sua risoluzione.
Quando si svegliò fece colazione facendo attenzione a non assumere zuccheri in eccesso e dopo che l’ infermiera gli iniettò l’ insulina afferrò il cellulare, aprì la rubrica e telefonò.

Contemporaneamente Light stava tornando a casa dopo aver ripreso a frequentare l’ università di Tokyo dove era stato accolto calorosamente anche dalle nuove matricole che avevano sentito parlare di lui come “colui che raggiunse la vetta della graduatoria”.
In questi ultimi giorni Light si era anche accorto di quanto fosse innamorato di Misa, una ragazza splendida, così pensava mentre girava l’ ultimo angolo prima di arrivare a destinazione.
“Forse sarebbe il caso che le dicessi ciò che provo nei suoi confronti, ne sarebbe contenta.” Pensò
Appena svoltò l’ angolo urtò qualcuno il quale cadde a terra silenziosamente, una ragazza bionda vestita da Gothic Lolita. “Light?!” Disse stupita Misa
“Misa?!” Rispose altrettanto stupito Light
“Che piacere vederti! Stavo giusto tornandomene a casa perché tua mamma mi ha detto che non c’ eri.” Aggiunse lei
“Già, ho ripreso l’ università dato che Ryuzaki ha… anzi non importa” S’ interruppe l’ universitario
“Comunque volevo parlarti, Misa, perché…” Continuò lui.
“Scusa Light ma adesso non ho tempo, ci vediamo stasera e beviamo qualcosa assieme?” Disse la modella facendogli l’ occhiolino
“D’ accordo. Ti passo a prendere alle 19. A stasera”
Così facendo proseguì ed entrò in casa.
“E così ho un appuntamento, eh?” Pensò eccitato Light
Sentiva che il loro rapporto sarebbe cambiato in meglio da quella sera. Come gliel’ avrebbe detto? Dapprima baciandola mettendoci tutta l’ anima o sarebbe arrivato dritto al punto? Sebbene mancassero poche ore alla svolta decisiva nel loro rapporto, Light si chiedeva quale impegno Misa avesse di così importante per non potersi nemmeno fermare ad ascoltarlo.




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