Della
serie " a volte ritornano", finalmente mi faccio viva con una delle
innumerevoli storie che ho collezionato in questi lunghi mesi di
inoperosità su EFP. Premettendo che sono anni che non scrivo
in
questo fandom e che non ho assolutamente idea di come mi sia venuta in
mente questa " cosa", vi auguro una buona lettura, sperando che
riusciate ad arrivare alla fine ( è corta, potete ancora
farcela
senza dover firmare una liberatoria ^^)
I My Chem non mi appartengono, perché se fosse
così non
sarei qui a scrivere fantasie su di loro potendomeli godere dal vivo, e
non scrivo a scopro di lucro, sarebbe un controsenso u.u
You say we are young and we
don't care
-
Gee...-
Calma. Doveva mantenere la calma.
-
Gee...-
Doveva.
-
Gee?-
Com'è che erano giunti a quella situazione che sfiorava i
limiti dell'assurdo? Ah, sì...
Salire sul palco e fare casino. Urlare nel microfono fino a sentirsi
bruciare la gola, suonare chitarre e basso tanto da non percepire
più le proprie dita, battere il ritmo con la batteria
così
violentemente da far vibrare ogni singola fibra del corpo. Salire sul
palco e fare casino, sfogando tutta la frustrazione e la paura represse
nei loro cuori di giovani artisti emergenti. Bob
era da
poco entrato ufficialmente nella band, ed ora i My Chemical Romance
erano pronti a mostrarsi al mondo intero con uno stile completamente
nuovo. Quel lontano giorno, loro cinque avevano portato a termine con
successo, la prima data del loro primo tour insieme.
- Siamo dei fottuti fenomeni!- esclamò vivacemente Frank,
senza
curarsi della gola che raschiava fastidiosamente. Con una bottiglia di
rum stretta in una mano si accasciò sulla fresca sabbia di
quella spiaggia in cui avevano deciso di festeggiare la riuscita del
concerto, bevendo ed osservando le stelle.
- Puoi dirlo forte, Frank.- rise Ray, anche lui, come il resto della
band, sdraiato in riva al mare con una bottiglia di birra.
- SIAMO DEI FOTTUTI FENOMENI!- gridò Frank con tutto il
fiato
che gli restava, alzandosi con un balzo e correndo a piedi nudi sul
bagnasciuga.
Gerard alzò pigramente la testa, domandando al chitarrista
più giovane - Non ti sembra di aver alzato troppo il
gomito?-
Frank si voltò nella sua direzione, rispondendo piccato - Da
che pulpito, non sono l'unico che sta bevendo!-
- Guarda che qui abbiamo solo birre.- fece notare Mikey, scatenando
l'ilarità dei compagni e il disappunto di Frank, che in quel
momento ebbe un forte giramento di testa e si schiantò di
faccia
sul bagnasciuga, infradiciandosi da capo a piedi.
- La festa è finita.- sospirò rassegnato Gerard,
alzandosi e ripulendosi distrattamente i pantaloni dai fini granelli di
sabbia. Gli altri fecero lo stesso e Bob si avvicinò al
chitarrista ancora sdraiato scompostamente a terra, sollevandolo di
peso e trasportandolo sulle spalle. Dal canto suo, Frank
tentò
debolmente di ribellarsi, ma infine si abbandonò sconfitto
contro
la schiena robusta del batterista e, insieme, il gruppo si diresse al
tour bus posteggiato poco lontano, con appresso la soddisfazione e la
stanchezza dello show e la sbronza del loro giovane chitarrista ritmico.
Ecco, come ci erano arrivati a quel punto.
- GEE!-
Battendo violentemente le mani sul tavolino del bus a cui si era
comodamente sistemato per disegnare, Gerard si alzò con
gesto
irritato, dirigendosi nell'angolo in cui erano ammassate le
cuccette per dormire.
- Dio, Frank, dammi tregua!- sbottò in direzione del ragazzo
più giovane, sdraiato sotto pesanti coperte, i capelli
spettinati, la fronte imperlata di sudore e gli occhi lucidi.
- Ma io sto male, Gee!-
Il vocalist represse un'imprecazione tra i denti, sentendo nominare per
l'ennesima volta il proprio nome da quel tono tanto lamentoso, e
ribatté con sarcasmo pungente - Se non fosse così
non
saremmo obbligati ad annullare la seconda, e sottolineo s-e-c-o-n-d-a,
data del tour. Tra poco gli altri dovrebbero tornare con qualche
medicina, perciò datti una calmata e smetti di assillarmi.-
L'amico gli scoccò l'occhiata più dura di cui
fosse capace
in quel momento, esordendo con un teatrale " Vaffanculo,
razza di
stronzo insensibile!" e nascondendo la testa sotto le coperte.
Gerard sospirò esasperato e fece per tornare alla propria,
comoda postazione, quando quell'ormai noto lamento lo
richiamò
indietro.
- Gee, ho freddo...- detto ciò, Frank si aspettò
di
ricevere uno schiaffo in piena faccia che, tuttavia, non
arrivò.
Al contrario, il vocalist si avvicinò alla
cuccetta, scostò le coperte e, dopo aver osservato
per
pochi istanti
quelle due pozze verdi lucide e dilatate per la febbre, si
sistemò accando al chitarrista.
- ... Che cazzo stai facendo?-
Gerard ghignò, la testa sorretta dal braccio che teneva
piegato
sul cuscino - Approfitto della situazione per obbligarti a servizi
sessuali.-
Frank si sistemò contro il petto dell'amico, esordendo
teatralmente - Stuprami pure, in questo momento sarebbe il minore dei
miei problemi.-
- Non fare il melodrammatico. - sbadigliò il cantante,
ostentando indifferenza.
- Melodrammatico? Non mi sento più la gola, mi fa male ogni
parte del corpo, ho freddo e vogliamo parlare del mio fottuto mal di
testa? Sto morendo, Gee...-
Gerard gli tappò la bocca con una mano e posò le
labbra
sulla fronte bollente del compagno - Stai zitto. - gli
sussurrò
ad un orecchio, spostando poi la mano per portarla al braccio
destro del chitarrista e tracciandone distrattamente i contorni dei
primi tatuaggi che ricoprivano quella morbida pelle.
Dopo alcuni minuti, la voce impastata dal sonno di Frank ruppe il
silenzio - Gee, sei caldo.-
Il più giovane si addormentò accoccolato al petto
dell'amico, che in breve lo raggiunse nel mondo dei sogni.
Quando i compagni fecero ritorno li trovarono così,
abbracciati,
ma nessuno si sentì di interrompere quel momento per
indagare
sull'accaduto.
Miracolosamente, Frank si riprese quasi del tutto in tempo per il
secondo show. Solo una volta sentì la testa girargli
terribilmente, ma bastò che Gerard, accortosene, gli si
avvicinasse cantando energicamente le parole di " Give 'em
hell"
perchè venisse contagiato da tanto trasporto trovando la
forza
di concludere l'esibizione al meglio.
E non a caso, mentre i loro sguardi si erano incontrati, le labbra di
Gerard avevano pronunciato " ... If you were here I'd never have a
fear, so go on live your life, but I miss you more than I did
yesterday..."
"...You're
beautiful..."
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