Can She Care
Can She Care?
di Mistral
“…tu
che così disperatamente cerchi la distruzione, come desideri… sarai distrutto…”
Sono
tornata in questo mondo perché un sentimento puro mi ha chiamato, un sentimento
talmente forte da superare gli spazi eterni e i tempi infiniti del mio esistere…
da innumerevoli ere stavo aspettando questa ragazza. Lei che ha avuto il
coraggio di sacrificare tutta sé stessa per la vita di un altro essere umano.
Lei, i cui pensieri onesti e il cui cuore puro hanno risvegliato la mia
coscienza latente, permettendole di tornare ad esistere nel mondo.
E tu
che mi stai di fronte, che sei nato da me e più di tutti sei simile a me,
essendo stato costituito signore della morte - quanto di più simile al Caos e al
nulla l’esistenza possa sperimentare, tu vuoi tornare al vuoto da cui tutto fu
tratto portando con te l’intero universo… stolto!
Quando il creato fluì dalla mia essenza, generandosi dall’infinito, io stabilii
che esso sarebbe vissuto con me: prima di me non c’era nulla, se non l’eterno, e
io vivo in eterno… nel momento in cui decisi di dare vita ad esseri a me
somiglianti cercavo un modo di alleviare una solitudine infinita e ineludibile…
ma tu hai cercato di distruggere tutto.
Perché figlio mio?
Vuoi
liberarmi, dici? Vuoi portare a compimento una missione che io ti avrei
affidato?
Io lo
sapevo fin dal principio che sarebbe successo, l’ho sempre saputo. Eppure ho
sempre sperato che il corso di questa storia già scritta potesse cambiare. Ho
sempre sperato che voi comprendeste ciò che mi mosse quando vi creai…
Ma
questo non è accaduto.
Tu
non hai compreso e ti sei ribellato a me, hai ucciso tuo fratello e hai cercato
di annientare questo mondo.
Tu
non hai compreso e mi hai odiato, credendo che io agissi per vendetta.
Tu
non hai compreso e mai comprenderai, eppure anche nell’onnipotenza può
nascondersi la sofferenza: tu hai ucciso tuo fratello senza rimorso, ma io ho
ucciso te con rimpianto.
Io
non sono quel demiurgo indifferente e noncurante che credete… sono la Madre che
vede i suoi figli impegnati in una lotta fattasi via via sempre più crudele.
E già
ora, mentre mi allontano un’altra volta per tornare al mio sonno, portando con
me questa debole creatura, so cosa vedrò quando un cuore puro mi chiamerà di
nuovo e i miei occhi finalmente si riapriranno.
So
che vedrò uno dei miei figli ucciderne un altro per tentare di ottenere un
potere che il fato non ha riservato per lui.
E so
che soffrirò, perché la mia onnipotenza sarà piegata di fronte ad un destino che
si è pensato da sé.
A
meno che io non lo cambi.
Guarda figlio, guarda quell’uomo che non si rassegna ad una sorte già scritta e
insegue la donna che ama pur sapendo che ormai è perduta per sempre e che così
facendo si perderà anche lui…
Lui
sa che il corpo che vede è ormai privo di anima, perchè il caos che esiste in me
l’ha già consumata, eppure lo insegue, come se bastasse solo raggiungerlo per
riportarlo alla vita…
Guarda figlio, guarda il dolore nei suoi occhi ora che l’ha afferrata e si è
reso conto che lei non è più…
Voglio restituirgliela, perché voglio che sia lei ad accogliere nel suo corpo le
mie essenze contrapposte quando luce e tenebra si riuniranno.
Perché c’è chi coltiva un rancore che ha l’odore del sangue, e ciò che oggi
chiama dolore non è altro che un discorso lasciato in sospeso. E quando un
giorno l’angelo nero tenterà di portare la morte nel mondo, sarà lei la chiave
per unire i poteri opposti e fermare la minaccia oscura portata dalla luce.
Io
ora mi ritiro, torno al luogo senza luogo da cui vengo, nell’attesa forse eterna
che un desiderio incorrotto sfiori di nuovo la mia mente e risvegli il mio
potere più puro…
Addio…
O
chissà… arrivederci…
***
Anche questa fic mi è costata parecchia fatica, come e forse più di “Fated to
destruction” – dalla quale peraltro è nata.
Il
come sia nata è già stato spiegato nella prefazione. Qui volevo solo aggiungere
un grosso grazie a Pete, ma anche a Davy e a Vale (alias la mia gemellina
virtuale Tonomi) per tutti i consigli, i pareri e il sostegno che mi hanno dato
e che sono stati indispensabili per portare a termine questa fic.
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