Ancient Saga: Burning Bright

di AngelSword
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Premessa
 

E riccomi qui! ;) Non so come mi sia uscito quest'obbrobbrio, forse perchè l'ho scritto alle due di notte.... Vabbè, passo alle solite sezioni in grassetto XD


Vitii et Virtutis Challenge:

Titolo: "Orgoglio, Brucia In Rosse Fiamme"
Autore: Ovvio, io, AngelSword! XD
Prompt: Superbia > Orgoglio
Note: C'è un OC e la storia è sentimentale =3 Probabilmente cambierò il titolo XD

 

Four Elements Challenge

Tabella: Fuoco
Prompt: I. Fiamma




Orgoglio, Brucia In Rosse Fiamme


Uno sguardo. Una semplice occhiata e tutto fu deciso. Quella maledettissima sera, in quella palestra isolata da tutto e tutti. Soli, lui, lei e le lacrime che stavano per scenderle dagli occhi.

L’aveva chiamata e lei aveva alzato gli occhi lucidi su di lui. Vedere quelle iridi zaffiro inspiegabilmente gli fece mancare un battito. Era sorpreso, preso alla sprovvista. Non perché non fosse abituato a vedere una persona piangere, di quelle ne aveva osservate impassibile a bizzeffe.

Non era abituato a vedere una persona piangere per causa sua.

Ed in quel brevissimo momento in cui le sue difese si erano abbassate, fu subito fiamma. Il cuore prese a battergli più velocemente, la mente s’annebbiò di colpo.

Era completamente scoperto, privo di ogni barriera a proteggerlo dalle emozioni. Perso, perso nei suoi pensieri senza né capo né coda, perso in quegli occhi blu. Odia, odiava e sempre odierà sentirsi così vulnerabile.

Zoro, era quello il nome che i suoi nakama chiamavano quando erano in difficoltà. Perché non Chopper? Perché non Usopp? Perché lui era il più forte. Era un pilastro di freddo marmo impossibile da abbattere, il punto di riferimento della ciurma. Ed ora, sulla perfetta superficie bianca e liscia, erano comparse le prime crepe.

In quel momento si sentì spaccato a metà, sospeso in un freddo mare d’indecisione.

Una parte andava in fiamme a causa chissà di quale estraneo sentimento. Una metà persa in sé stessa con poche possibilità di salvarsi da quelle lingue di fuoco che lentamente, dolcemente, accarezzavano e divoravano la sua mente. Ma, nonostante tutto, era piacevolmente tiepido.

L’altra, impassibile, l’osservava, scuotendo ogni tanto la testa di fronte allo smarrimento della gemella. Patetica, era semplicemente patetica. Come puoi perderti in questo modo quando hai un obbiettivo da raggiungere, soleva rimproverarla. Così non arriverai mai a niente, sai. Eppure, anche lei, moriva dalla voglia di bruciare. Ma sapeva anche che era troppo orgogliosa per lasciarsi andare al fuoco.

Già, orgoglio. Quella fiamma così piacevolmente calda e dolce era sinonimo di debolezza. Avrebbe avuto un punto debole. Sarebbe bastata una semplice secchiata d’acqua per batterlo. Era troppo orgoglioso per lasciarsi scoperto in quel modo. Era troppo orgoglioso per accettare questa scommessa. Era troppo orgoglioso per amare.

Cercò di tenere quella fiamma, che lentamente andava divampando in incendio, lontano da sé il più possibile, per orgoglio.

Perché lui era il più forte.

Ma la natura non si può contrastare con tale debole barriera.

E di quell’orgoglio rimase solo cenere, delicatamente spinta dal vento in dolci curve e spirali, in attesa che quell’incendio si spegnesse. Voleva ripristinare la pace originale, quel freddo stato d’animo così sicuro.

Si vis pacem para bellum, disse il fuoco. Perché lui era il più forte, in fin dei conti.
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"Se vuoi la pace, preparati alla guerra."  Non ho resistito e ci ho messo la frase filosofica in latino **





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