To battle is the only way we feel alive.

di __Alibi_Echelon92
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Question 5. I am the greatest actor on the planet. Thank you very much. CUT!!!!!”

La voce di Shannon mi riporta alla realtà e apro lentamente gli occhi in cerca di quel maledetto cellulare per poter spegnere quella cavolo di sveglia che continua a ripetere la stessa frase. Non che mi dispiaccia sentire la voce di Shannon ogni mattina ma dopo un po' comincia a rompere.

“Dove cazzo ti ho messo??” chiedo al cellulare pur sapendo che non avrei ricevuto nessuna risposta. Alzo i cuscini, lo cerco in mezzo alle lenzuola ma niente.

“Grrr!” ringhio mentre la sveglia continua a suonare. “Si si sei l'attore più bravo di tutto l'universo, Shan, ma ora stai zitto.” dico mentre comincio a guardare sotto il letto. “Eccoti bastardo!” prendo il mio Sigmund tra le mani e spengo quella dannata sveglia. Si, il mio cellulare si chiama Sigmund.

“Aaaaaaah finalmente.” do il buongiorno alla foto di Shannon che ho sullo sfondo. Mi incita a fare silenzio mettendosi il dito su quelle meravigliose labbra.

“Ah io devo stare zitta??” parlo con la foto.

Beh non mi sono mai reputata una persona normale ma da quando ho conosciuto quei tre pazzi sono peggiorata. Ancora assonnata vado in cucina.

“Corn Flakes e latte. Yuppi!” esulto.

Accarezzo la mia Triad sul collo e mi scappa un sorriso.

“Vedi un po' cosa ho fatto per te, Shan?” mi piace parlare sola o comunque poter pensare che lui, in qualche modo, possa sentirmi. Faccio colazione mentre ascolto l'album 'TIW' nonostante il mio preferito sia 'ABL' ma come ho detto prima non sono normale.

Ah scusate non mi sono presentata. Che stupida!

Sono Rita ho 20 anni. Sono italiana e sono un'Echelon. C'è qualcos'altro che devo dire? Ah si, una cosa di vitale importanza: amo Shannon Leto e non me ne vergogno. Farei di tutto per quell'uomo, per loro tre, i miei tre angeli.

I FELL APART BUT GOT BACK UP AGAIN. WEEEEEEIOHHHH WEEEEEEIOHHHH!” canto, anzi grido, mentre mi aggiusto i capelli. Sono corti con una frangettina laterale che piastro per bene. Vado a vestirmi e mi preparo per uscire. Non so bene dove devo andare ma di certo a casa non ci sto.

Palermo è sempre la solita noia. Sono bloccata nel traffico mentre ascolto le notizie del giorno alla radio. Sbuffo e picchietto con le dita sul volante della mia 600.

Che palle! Ma perchè non me ne stavo a casa?” parlo con me stessa continuamente.

E adesso una notizia che deluderà moltissimi ragazzi e soprattutto moltissime ragazze. Proprio ieri sera durante un'intervista i 30 Seconds To Mars hanno annunciato che la band ha deciso di sciogliersi. Non hanno voluto dire i motivi che li hanno indotti a fare questa determinata scelta, forse i fratelli Leto si sono resi conto di essere arrivati ad un'età in cui è meglio mettere la testa a posto. Oppure il simpaticissimo Tomo sta per diventare papà? Chissà se lo scopriremo, o meglio, chissà se mai lo confesseranno.”

Le lacrime cominciano a scendere sole, il cuore si spezza e mi manca il respiro.

“Non potete farmi questo. Non potete tradire la vostra famiglia... No...” balbetto fra le lacrime.

Comincio a suonare il clacson incazzata come non mai. Ho bisogno di tornare a casa.

“Io non ve lo permetterò. Noi Echelon non ve lo permetteremo, bastardi che non siete altro. A costo che vengo a Los Angles ve meno e me ne torno a casa...” mentre dico questa frase una lampadina si accende e mi viene un'idea.

“Cazzo si! Sono un genio!” trovo una via d'uscita per poter evitare il traffico e ammacco il pedale dell'acceleratore per tornare a casa e organizzare una “Marcia su L.A.”, come l'ho nominata io nella mia testa bacata.

“Sarò pazza ma devo provarci! Loro non possono... Loro non devono assolutamente dividersi!” in quel momento mi vennero in mente i versi della loro canzone.

“Unite divides. Division will unite. Proprio così miei cari la divisione ci unirà! Cazzo ce lo avete insegnato voi!”

Arrivo a casa e subito mi butto davanti al pc.

“Allora vediamo un po' un biglietto aereo per New York e poi da New York a Los Angeles.” cerco, cerco e dopo tante ricerche trovo quello che fa per me.

“Perfetto!” non aspetto un minuto di più e lo prenoto.

Corro a preparare la valigia.

“This is war, guys. Devo dire che ve la siete cercata!” dico al poster che prende quasi tutta la parete della mia stanza.

 

Inizia così la mia storia. Una semplice Echelon che combatterà fino all'ultimo pur di rivedere il suo gruppo preferito, i suoi tre uomini, di nuovo insieme. 





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