Polaroid

di silent cloud
(/viewuser.php?uid=119254)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


I Want to Hold Your Hand

 



And when I touch you I feel happy inside
It's such a feeling that my love
I can't hide



 

(1963)

Rossa. Incredibile. Ero sicuro fosse bionda.
Invece è rossa.
E gli occhi, gli occhi sono blu.
E’ bellissima, ancor più bella che in bianco e nero.
Sta stringendo la mano a George, gli sorride.
Scordatelo, bello mio, lei me la prendo io.
Mi avvicino a loro, fulminando quel guastafeste di un chitarrista.
“Felice di conoscerti, sono Paul”.
“Jane”.
Le porgo la mano.
La sua, nella mia, è piccola e gelida. La sento fremere per il contatto con il mio calore.
Forse tengo stretta quella manina bianca e minuta per un secondo di troppo, perché Jane la sfila gentilmente dalla mia.
Mi sento arrossire per l’imbarazzo.
Sei davvero uno stupido, Macca.








Just a word before I go.

Il contest a cui dovevo partecipare prevedeva che, su 13 canzoni che mi venivano assegnate, io scrivessi 13 drabbles sulla coppia Paul/Jane.
Purtroppo per problemi personali (e tanta tanta pigrizia) non sono riuscita a finirle in tempo.
Sette di queste tredici capitoli sono rimasti lì, in attesa di una decisione da parte mia.
Ed ecco qui il primo.

Riguardo al titolo, la Polaroid è una macchina fotografica che fa foto istantanee. Nel mio piccolo cervellino, infatti, dovevano essere tanti piccoli scatti fotografici, non riflessioni, non monologhi interiori, solo momenti, dialoghi della vita di coppia di Paul e Jane.

Grazie mille a chiunque commenti, o anche solo legga, grazie davvero.

Hare Krishna, Jules.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=835387