Grazie Harry

di diany92
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Grazie harry
Nick saliva lentamente le scale. Era stanco. “ non sono più un ragazzino e si sente pensò” eh! Si sente! Quest’ ascensore poi non funziona mai. Mi sentirà sabato l’amministratore!
Continuò a salire e si girava intorno a guardare le pareti e le targhette sulle porte, come un estraneo. Un po’ lo era un estraneo. “sette piani. Tra famiglie per piano. Quattro persone di cui non so niente.” Quartiere – dormitorio. Palarrica. Era li il centro della sua vita gli operai
Del suo reparto di loro sapeva tutto e tutti sapevano di lui trent’anni passati insieme. Gomito a gomito si potrebbe scrivere un romanzo, e non basterebbe a raccontarle tutte. Sesto piano un altro piano ed era a casa. Pensò a Diana e harry. Diana… chissà che fa Diana tutto il giorno! Un mistero e harry? Un mistero doloroso. Chissà che gli passa a harry per la testa. Sono anni che non parla. Sono monosillabi. Il lunedì era sempre stanco. il lunedì era sempre stanco non per il lavoro della giornata. A quella era abituato. Il problema era che una furia di lavorare per otto ore sempre al giorno, più due ore di viaggio, ma non era più abituato a stare a casa un giorno intero in casa sembrava che stesse sempre al posto sbagliato e finiva per impicciare Diana che diventava nervosa come un animale in gabbia si diceva di uscire, Diana finiva per sbattere che la casa puzzava, che pensava sempre e solo al partito al sindacato, che non si poteva uscire una volta insieme.





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