Il
mio nome è Mackenzie Brown e questa non è la vita
che dovrei avere.
In
realtà non mi aspettavo nemmeno che le cose per me
cambiassero così
velocemente eppure, da un giorno all'altro, con la stessa
facilità
con cui una persona si sbarazzerebbe di una macchina vecchia e
ammaccata in favore di una nuova appena uscita dal concessionario, il
mio mondo si è ribaltato.
Non
ricordo come sia potuto accadere, quello che so è che
ricordo
alla perfezione tutto quello che dovrei invece dimenticare.
Ricordo
le serate spensierate passate a girare per strade piene di gente
allegra e pronta a divertirsi.
Ricordo
le interminabili cene in famiglia, e di come quando, da ragazzina,
escogitassi piani di fuga sempre nuovi e rocamboleschi pur di evitare
di essere vezzeggiata dalle zie più anziane durante il giro
dei
saluti a fine serata. Quanto non darei, ora, perché quelle
mani
rugose dal profumo di sapone strizzino con affetto le mie guance.
Ricordo
ogni cosa, davvero, della vita che avevo e che dovrei avere ancora
oggi: i miei genitori, i miei fratelli, gli amici, quei pochi
ragazzi...Perfino il mio pesce rosso. Ed è proprio per il
fatto che
conservo queste memorie come cimeli preziosi nella mia mente che non
riesco proprio a capacitarmi di come io abbia dimenticato il giorno
in cui tutto questo mi è stato tolto.
Non
lo ricordo, quel giorno maledetto, ma nella mia mente sono ben
impresse tutte le emozioni che ho provato, come se me le avessero
marchiate a fuoco.
Ricordo
la sorpresa iniziale, che si è immediatamente trasformata in
confusione. E poi l'inquietudine, la paura, il terrore e il dolore.
Dio, il dolore. Dolore, dolore, dolore.
Se
non fossi certa del contrario mi verrebbe da dire che quella
è la
sensazione che conosco meglio al mondo.
Ma
non è così, anche se qualcuno ha voluto
convincermene.
Il
mio nome è Mackenzie Brown e questa non è la vita
che dovrei avere.
Sono
morta e voglio sapere il perché.
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