Dedicata a Re
Giovane Giuda
Dedicata a Re.
Perché sei una persona fantastica.
Perché ogni volta che leggo le tue
fic riesci a trasmettermi mille emozioni.
E perché probabilmente non avrei
mai pubblicato niente di mio senza il tuo aiuto.
Grazie di tutto!
Spero che questo piccolo e patetico
regalo ti piaccia almeno un po'.
Buon compleanno!
Gocce di acqua salata che
lentamente percorrono la pelle bagnata delle guance, finiscono sul mento,
scivolano lungo il collo e infine giungono a impregnare la camicia del loro doloroso sapore.
Stai piangendo.
Perché, giovane Giuda?
Disperazione.
Così grande da sembrare irreale.
Sarebbe bello, vero, se tutto
ciò fosse solo un incubo?
Un sorriso amaro si apre sulle tue
labbra a questo pensiero.
Un sorriso, sempre più grande.
E poi...
Una risata.
Fredda, vuota, isterica.
Le lacrime continuano a cadere,
però.
E il volto distorto da un ghigno
orribile.
Il dipinto sarcastico e decadente
di un pazzo.
È questo che sei diventato?
È a questo che sei arrivato?
Un bagliore di luce cattura il suo
sguardo e frena la risata.
Un cerchio di metallo al suo dito.
Ti ricordi, traditore, cos'è?
La colpa, che con tenace insistenza
cerca di annegarlo, è troppa.
Troppo potere per un pezzo di
metallo.
Non lo può permettere.
Niente può avere tanto potere su di
lui.
Uno scatto violento e l'anello è
gettato a metri di distanza.
Ora ti senti meglio?
Passa un momento e gli sembra che
il dito bruci per la mancanza per piccolo oggetto.
Un balzo in avanti privo della
solita grazia che caratterizza i suoi movimenti ed ecco che l'anello torna al
suo posto.
Intorno al suo dito.
Il suo posto?
Ti ritieni davvero degno di indossarlo?
In fondo è suo.
L'anello era destinato a lui.
Solo che nessuno gliel'ha mai dato.
È un po' difficile per i
cadaveri consegnare qualcosa, non credi?
Un brivido gli percorre la schiena.
In ogni caso lui glielo
voleva dare.
Certo che lo voleva.
Prima che tu lo tradissi.
Dopo non è che abbia avuto così
tanto tempo per volere qualcosa, visto che era morto.
Nella stanza si comincia a sentire
un odore acre.
Sicuramente viene dalla camicia.
Normale, visto che è impregnata di
sangue.
Il suo sangue.
Credi che portare una camicia
sporca del suo sangue possa alleviare il tuo senso di colpa?
Cancellare il dolore che provi?
Il pianto diventa sempre più
disperato.
I singhiozzi diventano lamenti.
Stringe la mano a pugno e se la
porta al petto, proteggendola con l'altra.
Perché quel piccolo cerchio di
metallo è tutto ciò che gli rimane.
L'unico frammento che si è salvato
per ricordargli cosa è stato.
Perché se è vero che la gente ha
una capacità straordinaria nel rovinare tutto ciò a cui tiene, è vero che la sua
bravura nel farlo aumenta esponenzialmente tanto più una cosa è importante per
lei.
E per te lui era importante,
vero?
E saperlo ti faceva paura.
Allora hai preferito comportarti
come hai sempre fatto.
I lamenti diventano urla.
Pensavi che tutto sarebbe
tornato come prima?
Che tu saresti tornato
come prima?
Non riesce quasi più a respirare
per via dei singhiozzi.
Non è stato così, però.
Perché?
Le lacrime che sembrano affogarlo.
O è la sua sofferenza?
Perché lo amavi, giovane Giuda,
ma te ne sei accorto troppo tardi.
Adesso cosa ti rimane?
La fede che non ti ha mai potuto
dare?
Un pezzo di metallo non ti
sorriderà come faceva lui.
Non ti farà sentire al sicuro.
Non ti farà sentire amato.
Nessun altro ci riuscirà più.
E lo sai.
Allora piangi, traditore della
tua anima.
Piangi, Giovane Giuda.
Piangi e raccogli i frutti della
tua semina.
Lilith Black
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