Soul Mates - Ultimo Atto
#01 – Anima
Chiamare due persone anime gemelle è di un romanticismo
banale e piuttosto patetico, eppure Yami non saprebbe come definire
Yuugi, se non “l’altra metà della mia
anima”.
#02 - Chiaro
Che Yuugi sia la cosa al mondo più importante per lui
è chiaro come il sole, tuttavia non ha intenzione di fare
nulla al riguardo: Yuugi gli ha già donato il suo corpo,
metà della sua vita e un po’ del suo cuore, non ha
intenzione di pretendere altro.
#03 - Braccia
Yuugi è ancora vivo (è quasi morto bruciato per
colpa sua ma è vivo), e Yami non desidererebbe altro che
abbracciarlo con tutte le sue forze.
#04 - Promessa
Dopo che Yuugi ha rischiato la vita per lui, dopo che ha stretto quella
catena con tutte le sue forze, dopo che ha pianto e gli ha offerto la
cosa più preziosa che ha (i suoi ricordi), come
può, come può non sussurrargli Io voglio restare con te
per sempre, quella promessa che, per quanto vera, sa di
impossibile?
#05 - Seconda volta
Yami sa che i morti non dovrebbero camminare in questo mondo, ed
è consapevole che gli è stata data una seconda
possibilità solo per portare a termine un compito
importante, ma per adesso la cosa non lo turba, è felice di
essere tornato e di aver conosciuto Yuugi.
#06 – Uomo
A volte Yami si chiede che tipo di uomo diventerà Yuugi da
grande (che lavoro sceglierà, dove vivrà, se
continuerà ad amare i giochi o meno), e allora
un’angoscia tremenda lo sconquassa, al pensiero che non
potrà mai vederlo crescere.
#07 – Attesa
Ha aspettato tre migliaia di anni che qualcuno lo liberasse da quel
ciondolo frantumato; aspetterà volentieri settimane, mesi,
anni: gli importa solo che prima che tutto finisca Yuugi finalmente gli
confidi quei sentimenti intensi che ha iniziato a covare nel suo cuore.
#07 – Denaro
Yami ha un rapporto strano con i soldi, nel senso che apprezza le belle
cose (come i gioielli d’argento e i pantaloni di pelle) ma
non è avido di denaro; tuttavia a volte desidera essere in
qualche modo ricchissimo e garantire a Yuugi tutto ciò che
vuole.
#08 – Preghiera
Ogni volta che Yuugi è stato a un passo dalla morte (e quasi
sempre per colpa sua, maledizione), Yami ha desiderato di saper
pregare, e di poter affidarsi con disperazione a qualche
divinità benigna (anche solo per qualche minuto di
ingannevole conforto), ma non ne è in grado: non sente come
“proprio” nessun dio di quel mondo, e prima della
luce e del puzzle completato c’è solo oblio.
#09 – Padrone
Yami non prova avversità contro Bakura, ma vero e proprio
odio: ogni volta che li vede, lui o il suo ospite, non può
non pensare “quelli potremmo essere io e Yuugi, se le cose
fossero andate diversamente, un padrone e uno schiavo legati dal
disprezzo e dalla paura”.
#10 - Miglior amico
Yami non è in alcun modo geloso di Jonouchi; sa che quel
ragazzo è il migliore amico di Yuugi, ma lui è
molto di più, qualcosa dalle parti di
“metà dell’anima” e
“altro me stesso”.
#11 – Notte
Da qualche tempo Yami preferisce le notti ai giorni: durante il sonno,
Yuugi ha preso l’abitudine di venirlo a visitare (o
viceversa), ed è molto piacevole passare ore intere solo in
sua compagnia, isolati dal mondo.
#12 – Pazzia
I primi tempi di libertà sono un ricordo confuso e dalle
tonalità troppo violente per i suoi gusti, quindi preferisce
non pensarci; tuttavia a volte rammenta il terrore confuso di Yuugi, la
sua paura di soffrire di schizofrenia e di essere divenuto pazzo, e si
sente in colpa al pensiero di non avere neppure tentato di
rassicurarlo.
#13 - Vita
Yami sa che Yuugi deve vivere la sua vita, sa che non deve disturbarlo
continuamente durante il giorno, sa che deve lasciarlo in pace a
scuola, sa che deve resistere alla tentazione di spiarlo sotto la
doccia, ma soprattutto sa che un giorno Yuugi andrà avanti,
e lui tornerà nel buio.
#14 - Noia
Una volta appurato che le porte non si aprono, che non ci sono indizi,
che i ricordi non tornano magicamente, è piuttosto noioso
passare il giorno nella sua stanza dell’anima; ma non
è certo questo il motivo per cui il suo cuore sobbalza
quando Yuugi lo viene a trovare.
#15 - Indifferenza
A volte il suo cuore si indurisce, e non gli importa più del
mondo (perché lui sa di essere un fantasma, lo sa, e cosa
diavolo ci fa in questo mondo come se…), ma per quanto a
volte si sforzi di “tagliare i legami che lo trattengono a
terra”, non riuscirà mai a essere indifferente a
Yuugi.
#16 - Stelle
Yami aiuta spesso Yuugi nello studio (non è che faccia
molto, lo sta semplicemente a sentire mentre ripete), e spesso si
ritrova a essere cullato dalla sua voce, o ad ascoltare quelle
informazioni con reale interesse: c’è qualcosa di
incredibile, che lo colpisce a fondo, che lo lascia sbalordito, nel
fatto che gli umani siano riusciti a spiegare perfino il sole, nel
fatto che la loro scienza si elevi fino alle stelle.
#17 – Minuto
A ogni minuto la partita può cambiare, ogni carta che pesca
potrebbe significare la vittoria o la sconfitta, e ogni tanto Yami
pensa che forse si divertirebbe a giocare, se una volta tanto la sfida
non oscillasse fra la vita e la morte (sua, e soprattutto di Yuugi).
#18 - Limite
Yami ha imparato a gestire meglio la sua rabbia, non pensa
più che lui dovrebbe essere sacro e inviolabile e che il
potere di vita e di morte sugli altri gli appartenga per diritto (anche
se gli sembrava così giusto, così naturale);
tuttavia se mai qualcuno dovesse fare del male a Yuugi, ecco, quello
è il suo limite, quella è l’offesa
imperdonabile, dopo, che il gioco delle ombre inizi.
#19 – Cuore
Yuugi gli ha aperto il cuore, e l’ha accolto dentro di
sé, e si è abbandonato completamente fra le sue
mani, e Yami sa che non potrà mai ripagarlo abbastanza.
#20 - Terrore
Gli eroi non dovrebbero avere paura di nulla, ma anche Yami sta
iniziando a capire che quella è solo una bugia: le persone
hanno continuamente paura, e se non provano mai terrore, significa che
non hanno nulla (o nessuno) di abbastanza prezioso da temere di
perderlo.
#21 - Fede
Quella che Yuugi gli concede (quando duellano, quando sono in pericolo,
semplicemente ogni volta che gli dona il pieno possesso del suo corpo)
è molto più di fiducia: è vera e
propria fede, cieca e totale, e Yami non pensa nemmeno di meritarsela,
ma è felice che Yuugi lo ritenga degno di tale dono.
#22 - Cellule
Certo, a volte è d’accordo con Yuugi: è
difficile credere alla magia in questo mondo, dove la scienza
è in grado di smontare qualsiasi cosa fino agli atomi e si
possono vedere le cellule al microscopio.
#23 - Pioggia
Molte persone sarebbero disgustate dalla visione di un ragazzo che non
teme di mostrare le sue lacrime, ma Yami apprezza molto quella
caratteristica in Yuugi: c’è bisogno di coraggio
per piangere liberamente, per mostrare le proprie emozioni senza
censurarsi, per aprirsi col mondo in quel modo, senza nascondersi
dietro scuse patetiche come “è solo la
pioggia”.
#25 – Nero
Yuugi l’ha liberato da quella eternità nera e
dolorosa, e per questo gli sarà sempre grato; ma quei
sentimenti non sono nati dalla riconoscenza: sono intimi e personali,
nati dall’ammirazione nei suoi confronti e innaffiati
dall’osservazione costante di Yuugi.
#26 – Medico
Ricorda ancora con orrore il giorno in cui, per sbaglio, maneggiando
una scatoletta di tonno (dio, che vergogna), si fece un profondo taglio
sulla mano: il dottore aveva detto che non era nulla di grave, ma il
senso di colpa per aver ferito quel corpo che Yuugi gli aveva affidato
lo riempì di vergogna profonda.
#27 - Parole
Le parole non sono solo parole, Yami lo sa bene;
c’è un motivo se ha deciso di chiamare Yuugi
“partner”, allo stesso modo Yuugi ha scelto di
chiamarlo “mio alter ego”, e non
“parassita”, “fantasma furente”
o altro.
#28 - Lontano
Yami si compiace del pensiero che trenta secoli e più di
9000 chilometri non siano stati in grado di separarli.
#29 - Speranza
Capisce che la cosa più grande che possa sperare
è di diventare un ricordo pallido e piacevole per lo Yuugi
adulto, e crede che vomiterebbe, se solo avesse uno stomaco.
#30 - Morte
Yami non è in alcun modo ansioso di morire, ma non ha
nemmeno paura della morte: è come se questi anni fossero
stati un bonus, qualcosa in più che nemmeno doveva esserci;
ma poi pensa a Yuugi, e il pensiero di non vederlo mai più
lo ghiaccia.
#31 - Ricordi
“Ti aiuterò a ritrovare i tuoi ricordi”
gli dice, e nessuno dei due ha il coraggio di ammettere ad alta voce
quello che sanno già: che è pericoloso, che
quella storia è inquietante, che potrebbero scoprire cose
orribili, che i fantasmi non devono tornare.
#32 - Credere
Lui è sicuro di sé fino ad essere arrogante, ma a
volte ha solo bisogno di sentirsi dire da Yuugi “Io credo in
te”, e pensa che ne avrà bisogno stesso, in questo
nuovo torneo che sta per iniziare.
#33 - Peggio
Ha combattuto diversi duelli mortali, ma questo è il
peggiore di tutti: peggio di un gioco delle ombre, peggio di essere
strangolato, peggio di finire con le gambe segate; no, questo duello
contro Jonouchi è di una genialità malvagia e
crudele, ma quando Yuugi riprende il controllo, ma quando Yuugi si
toglie il puzzle rendendolo impotente, ecco, lì capisce che
sì, c’è qualcosa di molto peggio.
#34 – Buco
Mentirebbe se dicesse che una parte di lui non prova sincera
pietà nell’ascoltare l’infanzia di
Malik, passata in un buco senza luce (e al suo servizio, non
dimentichiamolo), tuttavia in quel momento non si è ancora
tolto della testa l’orrida visione di Yuugi affogato, e la
sua compassione arriva solo fino a un certo punto.
#35 - Elettricità
Il dolore che si prova in un Gioco delle Ombre è simile a
una scarica elettrica, ed è lancinante, tuttavia si rialza
subito: quel dolore non è nulla, in confronto alla visione
del corpo di Yuugi che scompare nel buio.
#36 - Rivelazione
Battle City si è conclusa, ed è la prima sera
relativamente calma, e vorrebbe solo godersi la quiete dopo la
tempesta, quando Yuugi non ce la fa più, e non riesce a
trattenersi, e finisce per sussurrargli una catena di parole come
tiamofaraonesenzanome
e midispiacenonsocosastofacendo, e tutto si
conclude con un bacio nel segreto della sua stanza
dell’anima.
#37 - Fidanzamento
Ora che lui e Yuugi hanno trovato la forza (o il coraggio, o le
circostanze giuste) per stare insieme (e suona così puerile
e stupido), non indossano anelli o nessun segno esteriore della loro
unione; ma non gli importa, perché il puzzle che Yuugi
indossa, il simbolo della sua disponibilità a condividere il
corpo e la vita con lui, è meglio di qualsiasi anello di
fidanzamento.
#38 - Letto
A volte Yuugi si sdraia sul letto, e Yami si corica vicino a lui, ed
è una cosa intima e piacevole (e allora fingono che sia
normale, fingono che siano solo due adolescenti, e forse ce la
farebbero anche, basta che non si tocchino, basta che dimentichino
della tomba che aspetta).
#39 - Volontà
Se fosse questione semplicemente di forza di volontà o
altro, Yami saprebbe con sicurezza che non potrebbe mai dimenticare
Yuugi, ma purtroppo non è così, a decidere
è il destino, e il mistero della morte, e ha paura di finire
nell’oblio, dove non c’è nulla, men che
meno i ricordi consolanti di Yuugi.
#40 - Uccidere
Non che gli piaccia ammetterlo, ma se le cose fossero andate male, se
Pegasus, Malik, o chi per loro avessero davvero ucciso Yuugi, lui non
ci avrebbe pensato due volte a strappargli le palle e a fargliele
ingoiare.
#41 - Fuoco
Yuugi conserva sulle sue mani le cicatrici che si è
procurato quando ha preferito stringere con tutte le sue forze una
catena rovente, piuttosto che lasciarlo solo nell’incendio:
da un lato (e quasi si vergogna a pensarlo) il pensiero che Yuugi fosse
disposto a morire per lui l’ha commosso oltre ogni decenza,
dall’altro ha iniziato a intravedere cosa il loro rapporto
potrebbe diventare per Yuugi (una catena portatrice di dolore e
sofferenza).
#42 - Posto
Ecco, ora è davanti alla tavola delle Divinità
Egizie e a un passo dall’ignoto, il luogo è
quello, l’orologio del destino sta per suonare, ma niente gli
sarà mai più difficile che abbandonare quella
mano che ora, spiritualmente, lo sostiene confortante.
#43 - Risposta
Chiuso in quella reggia sconosciuta, circondato da persone che nemmeno
conosce, immerso nel buio della notte, Yami non riesce che a pensare a
Yuugi, e a cosa stia pensando ora che è rimasto solo, e se
mai si ricontreranno; la cosa strana è che gli pare quasi di
sentire una risposta, ma non ha il coraggio di crederci sul serio.
#44 - Insieme
Quando rivede Yuugi (in quel posto? In quell’epoca? In quel
momento preciso in cui ha terribilmente bisogno di lui?), Yami
è quasi paralizzato dalla sorpresa, ma poi Yuugi gli afferra
la mano, ed è come se tutto l’amore che prova per
lui si tramutasse in energia pura e devastante.
#45 - Cielo
Dopo tutto quel terremoto, dopo aver rivissuto la sua storia di 3000
anni prima, dopo mostri imbattibili che distruggono la terra e magia
incontrollabile e anime sigillate nella pietra, non avrebbe mai pensato
di tornare, di rivedere il cielo del XXI secolo, di stare con Yuugi di
nuovo; sarà solo momentaneo e transitorio, ma in quel
momento è felice.
#46 – Estate
Questa è la sua ultima estate, Atem ne è
consapevole, ed è anche l’unica che può
condividere con Yuugi in quel modo intimo; si baciano, parlano, a volte
piangono, e ogni sera è tremenda, perché ogni
giorno passato (per quanto bello e imbevuto d’amore)
è un giorno in meno che gli rimane.
#47 – Facile
Sarebbe stato facile se fosse finito tutto come una favola, sarebbe
stato semplice e giusto e irreale, il re che sconfigge il mostro e
allora può vivere felice e contento per sempre con la sua
anima gemella, e invece ora dovrà tornare in Egitto, e
dovrà compiere il suo destino, e dovrà morirci, e
Yuugi dovrà spingerlo fuori dai confini di questo mondo, e
non è giusto, e nemmeno eterei baci con Yuugi riescono a
consolarlo.
#48 - Mente
Sono gli ultimi preziosi giorni in cui condividono la stessa mente, lo
stesso corpo, lo stesso cuore, e Atem sa che non ne avrà mai
abbastanza, mai, quindi ha solo due scelte: partire insoddisfatto e
assetato o stare con Yuugi in eterno.
#49 - Barca
E infine eccoli lì, due spiriti con i cuori uniti
dall’angoscia, insieme in quella crociera del trapasso, le
loro ultime ore prima di sfiorare il mistero della morte.
#50 – Strada
-Non sono costretto ad andare- dice –potrei perdere, anzi,
potrei arrendermi, e resterei qua con te, e… Anzi, penso mi
arrenderò, non giocherò nemmeno un turno, mi
arrenderò e…- le labbra di Yuugi sono contro le
sue, e sono sporche di pianto, ma la sua voce è ferma:-Vai
per la tua strada, Atem, entra nella luce in pace.-
Oh, ho completato la 1frase,
la mia sfida preferita!**
Peccato che… che… non sia un granché
soddisfatta del risultato. Alcune frasette mi piacciono, ma
alcune… bha, non so.
Sono molto più soddisfatta della mia VentiPairings, tutto
qui.
E sì, ignorate il titolo, vi assicuro che proprio non mi
veniva nulla.
Ringrazio moltissimo le persone che hanno commentato gli altri
scarabocchi, siete state gentilissime.
(Finalmente ho scritto una fic Puzzle vagamente come si deve, evvai!)
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