Why are
you not here?
Sospirò appoggiato al parapetto
in cima all’ultimo piano del castello, osservando le gocce di pioggia che
lentamente scendevano dal cielo scuro.
-Hitomi…-sussurrò ripensando alla
scena che aveva visto pochi giorni prima e che ormai sembrava così distante nel
tempo da lasciargli un amaro e lontano solco nel profondo dell’anima. Il bacio
che si erano scambiati sotto la pioggia Allen e Hitomi era profondamente inciso
dentro di lui. Strane sensazioni gli attanagliavano ogni volta il cuore quando
ci ripensava e i ricordi si organizzavano per sconquassargli la già tormentata
psiche.
“Si tratta di Hitomi. Le ho
chiesto di sposarmi. Mi darà una risposta al mio ritorno.”
“Proteggerò Hitomi. Non
permetterò a nessuno di portarla via.”
Scosse la testa togliendosi dalla
mente il volto e le parole di quell’uomo. Perché doveva ripensarci adesso?
Hitomi era ritornata nel suo mondo… Vero?
“Io ti ho visto, Van! Tu provi
divertimento nel combattere! Io… Io non voglio essere protetta se le condizioni
sono queste.”
Si appoggiò alla balaustra
socchiudendo gli occhi.
Gli mancava. Gli mancava il suo
volto sorridente. Quello arrabbiato. Quello che rivolgeva solo a lui. La sua
voce. Il suo profumo. L’aura che sprigionava stando semplicemente intorno a
loro.
“Van…”
-Hitomi.- sussurrò nuovamente non
facendo caso alla presenza che da qualche istante aveva fatto la sua comparsa
in quel luogo.
Lo spadaccino guardò la figura
del compagno decisamente preoccupato. Non aveva mai visto Van in una condizione
del genere. Nemmeno quando era ritornato dopo l’incontro con suo fratello
Folken.
-Sei triste, Van?-domandò la voce
del giovane cavaliere celeste comparendo sulla soglia, illuminato dal bagliore
della luna che giocava a comparire tra un lampo e un altro quando non era
coperta dai nuvoloni carichi di pioggia.
-Allen…-esclamò il giovane re
voltandosi verso il compagno decisamente poco propenso ad una sua visita in
quel momento.
L’altro sorrise, vedendo la sua
espressione tesa, e si avvicinò ripetendo la stessa domanda di poco prima:-Sei
triste per la partenza di Hitomi, Van?-
Van abbassò lo sguardo al
pavimento, stringendo le labbra. Erano così prevedibili i suoi sentimenti? Da
quando l’altro aveva preso a leggere le sue espressioni così bene?
-Se non vuoi rispondermi, non
importa.-liquidò il cavaliere alzando le spalle, appoggiandosi accanto a lui
sulla balaustra.
-Io…-articolò il ragazzo senza
riuscir a continuare oltre.
-Chissà se ritornerà…-sussurrò
Allen alzando lo sguardo verso le gocce di pioggia.
-Allen… Tu ami veramente
Hitomi?-pronunciò Van un po’ titubante, volendo conoscere però la risposta del
cavaliere celeste.
-Sì. Quando le sono vicino, il
mio cuore, trova serenità.-disse l’altro continuando a guardare la pioggia.
-Capisco…-disse Van, vedendo
scorrere nuovamente la scena del loro bacio. Strinse forte i pugni, voltandosi
verso la porta, deciso a volersene andare a tutti i costi da quel luogo, e di
cercare Mel, l’unica che in quel momento gli era rimasta, e che sicuramente era
preoccupata per lui. Fu la voce di Allen che lo fece voltare nuovamente, e si
ritrovò a fissare quei magnetici occhi azzurri che sembravano, almeno in quel
momento, capaci di scrutarlo in fondo al proprio animo, senza tanti problemi.
-Vuoi tirare di scherma con me
Van?-domandò Allen lasciando l’altro senza parole, perso a fissarlo senza
sapere cosa effettivamente rispondere a quella così strana richiesta.
-Signorino Van!!!-esclamò la
giovane ragazza-gatto vagando per i corridoi del grande castello di Asturia,
alla ricerca di una traccia del suo giovane signorino. Purtroppo per lei, la
pioggia rendeva tutto particolarmente difficile, mescolando gli odori e non
permettendole d’individuare l’altro ragazzo.
-Signorino Van…-sospirò affacciandosi
ad una delle finestre, osservando la città fuori dal castello presa da un tremendo
sconforto e da una grande pena per il suo Van:-Dove si è cacciato signorino
Van?-si domandò per l’ennesima volta, aggiungendo un miagolio al suo lamento e
scappando subito dopo via, cercando ancora il suo signorino.
Lo stridio delle spade annunciò
che il combattimento tra i due spadaccini era incominciato.
-Sei migliorato parecchio Van. Le
tue stoccate sono particolarmente efficaci.-disse Allen parando un colpo
portato direttamente contro di lui con non poca difficoltà:-… Però. Combatti
con troppa rabbia.-disse attaccando a sua volta.
-Con rabbia?-domandò il giovane
parando il colpo.
-Esattamente. Sei cambiato
rispetto a prima.-
-Se uso la rabbia…-disse
avanzando contro il cavaliere deciso più che mai a portare a segno il suo colpo:-Ho
più possibilità di vittoria nei combattimenti.-
-Lo credi davvero?-domandò Allen
parando e affondando nuovamente.
“Io… Io non voglio essere
protetta se le condizioni sono queste.”
Il volto irritato di Hitomi gli
si parò di fronte, facendogli perdere la concentrazione e facendo volare via la
propria spada da un attacco ben portato da Allen.
-Danna…-le sue parole furono
interrotte quando il filo della spada dell’altro passò di fianco al proprio
collo, ponendo fine al combattimento tra i due.
-Non puoi lasciar andare le tue emozioni
negative mentre svolgi un incontro, Van. -concluse Allen rinfoderando la
spada:-Facendo così perderai sempre contro di me. E in battaglia questo
potrebbe costarti la vita. -
-Allen… -il giovane re cadde in
ginocchio, portandosi le mani al viso, guardando il cavaliere in piedi, dritto
davanti a lui con uno strano sentimento che si avvicinava all’invidia.
Era inarrivabile.
Lo era stato il primo giorno che
l’aveva incontrato, e lo era tutt’ora. Non sarebbe riuscito a sconfiggerlo. Né
per quanto riguardava la spada, né per l’amore verso la ragazza della Luna
dell’illusione. L’aveva battuto su tutta la linea. Hitomi non amava lui. Amava
quel ragazzo che gli era davanti. Hitomi amava Allen Schezar, non Van Fanel.
Allen si piegò di fronte a lui,
osservandolo.
Che cosa gli succedeva? Perché
aveva quegli assurdi pensieri? Cosa gliene importava se quella ragazza amava
quell’uomo? Non era nei suoi affari. Lui non desiderava l’amore di Hitomi. Lui
voleva unicamente proteggerla. Desiderava solo mantenere le promesse che le
aveva fatto e farla sentire felice. Desiderava che Hitomi fosse felice. Non gli
importava con chi. Desiderava solo il suo bene.
“Io odio questa guerra. Io odio
questo mondo! Voglio tornare indietro! Che qualcuno mi riporti sulla Terra!”
Allora perché Hitomi aveva deciso
di tornare nel suo mondo in quel modo? Perché gli aveva detto quelle parole
senza curarsi dei sentimenti che lo spingevano a proteggerla?
“Sentimenti?”
-Mi odi Van?-domandò Allen,
facendolo tornare da quei pensieri spiacevoli e spostandogli le mani dal viso,
mantenendole tra le proprie:-Mi odi per via dei miei sentimenti verso Hitomi?
Per il mio essere migliore nel campo della spada? Oppure per i sentimenti che
Hitomi prova nei miei confronti?-chiese guardandolo dritto negli occhi castani.
Gli occhi di Van fissarono quelli
dell’altro, cercando di riprendere il controllo delle proprie emozioni. Che
diavolo gli era preso a pensare tutte quelle cose strane? Era forse gelosia
quella che stava provando nei confronti del cavaliere celeste?
-Io… Io… Non ti odio.-era la
verità. Non poteva odiarlo. Non dopo tutto quello che era successo. Non dopo
quello che aveva sacrificato per il suo bene e per il bene del popolo di Gaea. Non
era colpa sua se il destino aveva deciso di muovere tutti in quella direzione.
Hitomi se n’era andata, in quel mondo non era felice e se n’era andata. Lui non
poteva farci niente. Lui non aveva potuto farci niente.
Un leggero sorriso illuminò il
volto di Allen.
-Ne sono lieto. Van…-accadde in
pochi secondi, una mossa veloce, che finì prima ancora di incominciare. Le
labbra del cavaliere si poggiarono velocemente su quelle dell’altro, in quello
che non avrebbe potuto definirsi un vero e proprio bacio, ma che invece fu
proprio quello. Le loro labbra si erano, seppur impercettibilmente, incontrate
per un attimo.
Lo sguardo di Van era rimasto
spalancato per la durata dell’azione. Non aveva pensato a niente in quel
momento, né a ritrarsi, né tanto meno a reagire in qualche modo. Era solo
sorpreso. Per quello strano gesto e per quello che doveva significare.
-Sono convinto che Hitomi tornerà
presto. Fino allora, mi raccomando, cerca di eliminare la rabbia che c’è dentro
di te.- disse Allen, lasciando le mani del re di Fanelia, rialzandosi
lentamente in piedi, guardando il volto senza parole dell’altro ancora
sconvolto per quello che era appena accaduto.
-Ah. Un’altra cosa. Cerca di fare
chiarezza nei tuoi sentimenti. Non ci sarebbe gusto altrimenti a rivaleggiare
con qualcuno che non ammette quello che prova nemmeno con se stesso.-concluse
dopo aver fatto un rapido inchino, dirigendosi poi verso le scale.