Sette anni dopo, si distrugge e si crea
Anche se la gilda, come l'aveva
conosciuta, si era rimpicciolita, Levy trovò che Magnolia non avesse
perso la sua solita aria allegra e affaccendata. Dopo aver
festeggiato con tutti i compagni, aveva deciso di cercare quella che
una volta essere stata casa sua.
Lei poteva non essere cambiata in sette
anni di riposo su Tenroujima, ma la sua dolce tana piena dei più
antichi e stupendi libri doveva aver subito qualche cambiamento.
Voltò l'angolo pronta a essere
salutata dal legno chiaro della sua porta e dalle tende tirate in
salotto come le aveva lasciate.
Doveva sapere, che sette anni non
passano invano.
Per lei era stato poco più che un
secondo, ma a Magnolia, la casa di una persona data per morta, viene
venduta. Al posto della sua cuccetta calda piena di tutti i comfort,
una poltrona, una lampada e i libri, c'era un negozio di ceramiche.
Fu come se nel sonno avesse perso
tutto, niente era più come prima, nemmeno Droy.
La sua intera vita era stata eradicata
e non c'era nulla che testimoniasse la sua esistenza. Non ebbe
neanche la forza di andare a parlare con il nuovo proprietario.
Probabilmente o le sue cose erano state vendute o oppure erano andate
distrutte.
Il problema che le si prospettava
davanti era quello del giaciglio per la notte, probabilmente sarebbe
tornata in gilda e avrebbe approfittato dei lettini messi a
disposizione.
Mentre percorreva la strada a ritroso
sull'acciottolato scuro della città, ripensava a tutto ciò che era
andato perduto, a tutti i ricordi legati ad ogni singolo elemento di
quella casupola accogliente.
Sentì man mano le lacrime scenderle
sul viso e non cercò neanche un momento di reprimerle perchè le
sentiva come un giusto pagamento a tutti i suoi averi perduti.
Arrivata però sulla piccola soglia
della nuova Fairy Tail decise di non mostrare questo ulteriore segno
della sua debolezza e le scacciò con un rapido gesto mentre veniva
accolta dalla luce della sala d'entrata. Molti dei suoi compagni
erano ancora intenti a bere e festeggiare: Natsu e Gray lottavano
mettendo a soqquadro tutto, Wendy dormiva su una panchina accanto a
Mira che rideva allegramente con Erza e Lisanna. Non aveva voglia di
unirsi a loro, non quella sera.
Sembrava davvero non essere il suo
momento, perchè trovò i pochi letti, dopotutto era una gilda
piccolina, già occupati da Juvia, Elfman, Luxus e suoi. Anche loro
non dovevano avere trovato le proprie abitazioni.
Che cosa triste, tutti sfollati e senza
i propri averi.
Ricacciò di nuovo le lacrime al loro
mittente, non poteva farsi assalire dalla malinconia proprio in quel
giorno di festa, erano tutti a casa, sani e salvi non poteva chiedere
di meglio. Si abbandonò in una panchina nell'angolino della sala,
Kana stava russando lì accanto con una bottiglia di saké vuota tra
le braccia.
Poco distante Lily stava zampettando
tranquillo.
-Come mai quel muso lungo?- chiese
guardando dal basso il broncio della ragazza.
-Come ti sentiresti se tutta la tua
vita fosse in un passato che non esiste più?-
-Beh, dato che vengo da un altro mondo,
sono piuttosto ferrato in materia...-iniziò il gatto, ma Levy
l'interruppe subito costernata: -Mi dispiace, non volevo scusa, me
l'ero dimenticata è che...-
E gli raccontò tutto.
Lily fece per saltare sulla panca per
darle qualche colpetto sulla spalla, ma lei lo prese in braccio a mo'
di peluche rintanò il viso in mezzo al suo pelo.
-E' solo incredibilmente...è solo che,
anche se erano solo cose, ci tenevo. È vero che non stavo molto a
casa, ma...sapevo che era il mio rifugio-
Sentì dei passi avvicinarsi e
nuovamente nascose quelle lacrime galeotte che continuava a mostrare
al mondo la sua fragilità.
E la voce rauca che sentì era proprio
quella da cui voleva nascondere tutto.
-Hey Lily,andiamo a casa? Io sono
stanco-
Gajeel aveva appena varcato la soglia
del suo spazio vitale notando subito che qualcosa non quadrava: -Che
hai nanetta?-
Gli occhi fecero capolino dalla schiena
del suo gatto: -Assolutamente nulla-
Lui non ci credette neanche per un
secondo.
Cercò di scuoterla con le sue solite
maniere rudi, per farle spuntare fuori tutta la testa e vedere cosa
c'era che non andasse.
-Lasciami!- gli aveva intimato con la
vocina acuta, ma lui aveva continuato ad insistere, fino a quando fu
proprio Lily a fermarlo.
Certo che il suo compagno era davvero
un tizio piuttosto scemo o alquanto indelicato quando non si trattava
di combattimento. Gli graffiò una gamba.
-Brutto scemo di un randagio perchè
cavolo lo hai fatto, si può sapere?!?- gli urlò saltellando su una
gamba tenendosi la ferita con entrambe le mani. Quando l'Exceed fu
sicuro di non essere alla portata dell'orecchio della piccola Levy
che rimaneva ancora ferma a fissare il pavimento, gli raccontò il
suo problema.
-Nanetta...-iniziò una volta tornato
su suoi passi- non è che...va beh, devi-si fermò -...venire
da me e Lily per la notte-
La ragazza alzò finalmente il viso
perchè non credeva proprio alle sue orecchie, era proprio Gajeel
davanti a lei.
Fantastico pensò, ora mi
immagino pure le cose.
Aveva letto in un libro che in momenti
di squilibrio emozionale, la mente può creare delle illusioni che
non sono nient'altro che la manifestazione dei propri desideri
inconsci.
Non c'era nulla di inconscio nel sul
interesse per Gajeel.
-Oi, nana, mi hai sentito?- le urlò
scuotendola come prima -Nana?-
Lily gli assestò un'altra zampata
sulla gamba sana, -Quello che il mio compagno voleva dire è che la
nostra casa esiste ancora e c'è molto spazio, potresti venire a
dormire da noi, per stanotte-
La ragazza sorrise leggermente
osservando il gatto con decisione, cercando di distogliere
l'attenzione dalle imprecazioni del ragazzo lì accanto: -Ti
ringrazio davvero, ma preferisco di no-
Gajeel si bloccò: -Cosa?-
Levy si voltò verso di lui: -Grazie,
ma no-
-E su! Nanetta vieni-
-No, non voglio disturbarvi- replicò.
-Ma chi se ne frega del disturbo-
-No-
-Si!-
-Nooo-
-E io dico si!-
-Ma io ti rispondo di no!- il viso
della piccola maga si era imporporata e aveva acquisito
quell'espressione testarda, ma allo stesso tempo infantile che la
caratterizzava.
Con molto poco garbo, Gajeel stufo di
cianciare inutilmente, la sollevò da terra e se la caricò in spalla
come un sacco di patate.
-Mettimi giù- strillo la piccoletta
cominciando a tempestargli la schiena di pugni, mentre le gambe
cercavano di divincolarsi da quella vera e propria presa di ferro.
-Sta zitta nana-
Non se l'era immaginata una casa
accogliente e infatti era piuttosto spartana, piena di ferraglie
sulla via della ruggine e colori tetri. Lily si era subito scusato
per l'ambiente, ma davvero, non ne poteva nulla. La casa non era
stata venduta, ma era comunque in evidente stato di abbandono: piena
di polvere e ragnatele, sporca e cupa.
Gajell era andato avanti per la sua
strada verso le camere e non si era fatto vedere per un po'. Lily
aiutato da Levy, invece si era dato alle pulizie per rendere il luogo
almeno accettabile per una notte. Ad un certo punto fece capolino
dallo stipite della porta la faccia di Gajeel.
-Il bagno era una merda, gli ho dato
una pulita-
Sembrava quasi vergognoso della sua
stessa buona azione e fu per questo che se ne andò subito.
-Levy prego- disse cavallerescamente il
gatto, ma la sua ospite aveva notato quanto spesso si fosse grattato
l'orecchio come se ci fosse qualcosa che gli dava fastidio ed aveva
sentito tutti i suoi lamenti sullo sporco.
-Non preoccuparti vai prima tu, io mi
riposerò un po' sul divano-
E così fece, si accovacciò sui
cuscini e con sguardo assorto stava fissando il camino, spento e
nero. Non avere un bel fuocherello scoppiettante in casa metteva
proprio tristezza, la faceva sentire abbandonata. A questo pensiero
nuovamente Levy fu assalita dalla nostalgia. Rimase lì imbambolata
per un bel po' fino a quando non si addormentò in posizione fetale
nella stanza silenziosa.
Gajeel tornando in salotto per chiedere
dove fossero le lenzuola pulite si trovò davanti allo spettacolo di
Levy McGarden rannicchiata sul suo divano a sonnecchiare pacifica.
Fece dietrofront e tornò nella sua stanza per prendere dal letto una
vecchia coperta scura. Una volta tornato in salotto la distese sopra
la ragazza facendo bene attenzione a coprirle le spalle.
Così fragile, ma anche così energica.
Quella piccoletta sapeva davvero
sorprenderlo. Nel suo campo era sbalorditiva e proprio lui non
riusciva a capacitarsi completamente delle sue abilità e della sua
intelligenza. Si era portato vicino al suo viso e adesso, ad
intervalli regolari, il suo naso veniva solleticato dal respiro
leggero della dormiente che anche nel mondo dei sogni sembrava essere
triste.
Inconsciamente Gajeel le passò una
mano trai capelli, le dita che cercavano di essere delicate
scivolarono verso la guancia.
Così diversi: lei così chiara e
candida, lui così ruvido e aspro.
Eppure gli piaceva la sua compagnia,
era simpatica a suo e molto spesso estremamente buffa. Quello che
più lo preoccupava però era la poco fiducia che aveva in se stessa.
L'aveva osservata da quando era entrata
in Fairy Tail: sempre allegra e socievole, era amica di tutti, ma non
aveva la forza per proteggersi dai nemici. È per quello che aveva
voluto che diventasse più forte, prima degli esami non scherzava
affatto quando le aveva promesso di aiutarla. Purtroppo, pensò il
dragon slayer scuotendo la testa, non potevo davvero perderla per un
secondo che già si metteva nei guai.
Ripercorrendo i ricordi si bloccò di
colpo, quando gli riaffiorò nella memoria il suo “regalo” quel
bel e buon pezzo di ferro. Si era sentito scaldare il cuore e si
ricordava di aver sentito una strana forza ruggergli dentro, una
nuova forza.
-Tutto grazie a questo fagiolino-
mormorò.
Era davvero tanto piccola.
Quanto sarà stata? Metà di lui?
Decise di prenderla in braccio per
portarla nel suo letto dove sarebbe stata più comoda e dove anche
aveva dato una pulita più consistente.
Proprio nel momento in cui il suo corpo
assopito si appoggiò al suo petto, Levy mormorò qualcosa di
indistinto nel sonno e strinse le braccia intorno al collo di Gajeel.
Questi si imporporò e mossi brevi e
veloci passi verso la stanza da letto, con la paura che il gatto
potesse uscire troppo presto dal suo bagno-sauna.
L'appoggiò sul letto, ma lei non
mollava la presa, era come incatenata al suo collo.
-Oi, nana, lasciamo andare- le sussurrò
-Pulce, giù le mani-
Ma tutti i suoi tentativi andarono a
monte.
-Gajeel...- mugugnò lei nel sogno -sei
uno scimmione-
-Oi!- protestò a più alta voce, ma la
ragazza non si svegliò ancora stretta attorno a lui -Scimmione-
ripetè.
-Ma buono- sorrise appena.
Gajell smise di lottare e decise di
arrendersi. Si distese anche lui accanto. E mentre lei si accollava,
lui metteva le braccia dietro alla nuca cercando di mantenere un
atteggiamento impassibile.
-Certo che mi fai fare delle cose
strane tu- bisbigliò Gajeel -sei un folletto strano-
Le accarezzò nuovamente la guancia.
-Ma buono-
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Buona sera gentili lettrici EFP!
Io sono nuova nel fandom di Fairy Tail
(mentre ho passato gli scorsi 3 anni a infestare quello di Naruto) e me
ne arrivo così da voi con la mia prima (conclusa, dopo milioni
di tentativi mandati a monte) GaLe da portare al vostro (si spera
gentile) giudizio.Infatti trovo questi personaggi abbastanza difficili
da caratterizzare correttamente e ho sempre abbandonato i miei
propositi per paura dell'OOC. Ho fatto "testare" la fic, ma aspetto il
vostro giudizio in merito.
In ogni caso: questa storia è
ambientata dopo il capitolo 255 ovvero quello dello scorso sabato, non
penso si capisca molto se non si hanno presenti almeno gli ultimi tre
capitoli. Un'ultima precisazione che volevo fare è sugli averi
di Levy: sono stati presi in custodia da Jet e Droy (che non volevano
vederli venduti al primo offerente) che vedendola andar via, hanno
deciso di darle la notizia la mattina seguente. Visto che non sapevo
come arrivare alla mattina seguente senza dannarmi l'anima ho dovuto
eliminare questo piccolo lieto fine.
(non so se ci sarà, ma....alla prossima!)
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