Tutto mi era chiaro.

di Sophos_
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Cammino lentamente, mi è sempre piaciuto farlo. Credo che sia uno dei pochi momenti in cui io possa davvero rendermi conto di ciò che mi circonda. Non mi sfugge nulla: il rumore delle auto, amici di vecchia data che si rincontrano per un caffè e una giovane coppia che sta passando una dolce serata. Disgustoso.
Aumento il passo, capita raramente. Devono uscire dal mio campo visivo. Iniziano a tenersi per mano. Il mio respiro diventa pesante. Eppure la strada non è in pendenza e la mia preparazione atletica per quanto scarsa non può essere così disastrata.
Continuo a camminare, diventa sempre più difficile. Lui le sussurra qualcosa all’orecchio, una risata le colora il viso. Quel bellissimo viso. Continuano a parlare scambiandosi sguardi intensi, quasi dolci. Non per me, per me sono stomachevoli.
Alla fine decidono improvvisamente di appartarsi, un vicoletto. Parzialmente illuminato ma non abbastanza da intravedere nitidamente i loro tratti somatici.
La vista inizia ad annebbiarsi e quasi non respiro più. Gli passo accanto. Straziante è la vista delle loro labbra che sembrano danzare seguendo una coreografia già preparata da tutte quelle risate e da quei sussurri.
Sento qualcosa di caldo sul mio volto. Una lacrima mi accarezza la guancia per poi sfiorarmi il lembo.
Lei si accorge della mia presenza e mi guarda, ma non indugio un attimo di più per defilarmi. Ormai non avevo bisogno di tante spiegazioni, tutto mi era chiaro.
Cammino lentamente, ora come ora è ciò che più mi riesce meglio.





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