Alexander
Il
pacchetto di sigarette scivolò fuori dalla tasca dei
pantaloni. Si abbassò e lo raccolse, estraendone una. Neanche
teneva più il conto di quante, in quell'arco di ore, ne avesse
fumate. L’eccitazione di aver rivisto per la seconda volta la
sua Tatiana era
talmente intensa che in qualche modo la doveva inibire. E la
nicotina, in quel momento, sembrava perfetta. L’alcol era
escluso, il giorno dopo sarebbe stato di servizio e svegliarsi con un
tremendo mal di testa avrebbe precluso metà della sua
giornata.
Doveva
rimanere lucido. Lucido per i suoi doveri da militare e lucido per
quando avrebbe rivisto la ragazza dagli occhi azzurri, dai capelli
color grano e dalla piccola statura. Così piccola che
l’avrebbe raccolta tra le braccia e stretta in una morsa
ferrea, d’acciaio, sfiorandole i seni piccoli e rotondi con il
suo petto, inspirando il dolce profumo dei suoi capelli.
Il
sorriso di Tatiana, le labbra di Tatiana, gli occhi di Tatiana...
erano tutti piccoli particolari che, sommati fra loro, rendevano
quella ragazzina perfetta e unica nella sua semplicità.
E
Alexander lo sapeva, sapeva che ci sarebbe stato un continuo, che i
loro incontri non sarebbero terminati così facilmente, che nel
tempo che avanzava qualcosa di grande e inaspettato li stava per
travolgere. E lui, col cuore gonfio di speranza, quella speranza che
aveva perso con la scomparsa dei suoi genitori, finì la
sigaretta e si avviò nella piazza principale con un sorriso
semplice ma gioioso, che rendeva bene lo stato d’animo in cui,
senza volerlo, era precipitato .
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Ringraziamento
speciale a Elisa, per aver rivisto la shot, grazie tesoro :) E vi
invito a leggere anche la sua, tratta sempre dal cavaliere d'inverno:
“Venuto al mondo”.
Un
bacio!
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