The Facebook

di Hidden Writer
(/viewuser.php?uid=146486)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Prologo

 

Benedissi ancora il caro Mark Zuchemberg e mi avviai verso il parco, la valigetta sotto braccio.

Distava solo poche decine di metri da casa mia, ma da lì avrei dovuto iniziare tutto, non potevo rischiare che rintracciassero il mio accesso a internet e risalissero a casa mia, così avrei utilizzato la Wi-fi libera di quel luogo.

I sassolini dell'asfalto scricchiolavano sotto le mie scarpe da ginnastica.

Quel giorno la valigetta mi sembrava più pesante del solito, non avevo mai pensato di usarla per quello scopo. Sarebbe meglio dire lo stesso del contenuto della valigetta. Avevo una cuffietta all'orecchio, ma non sentivo niente. Misi anche l'altra, non dovevo essere disturbato, non oggi. Avevo avuto la folle idea di cominciare così, era un modo un po' troppo originale, o lo era un po' troppo poco, ma ormai ero convinto, così entrai in quell'immenso parco.

La terra del sentiero si alzava di qualche centimetro con il forte vento che tirava in mezzo a quella prigione d'alberi.

Vagavo alla ricerca di una panchina libera, ma vi erano marmocchi ovunque. Pensavo che con i miei diciotto anni li avrei potuti costringere a sloggiare, ero anche abbastanza alto per la mia età, e abbastanza muscoloso.

Ma no, non era il caso.

Non potevo prendermela con dei bambini.

Un turbine di foglie e polvere si sollevò ad una ventata particolarmente forte e mi sbarrò la visuale per alcuni secondi.

Riaprii gli occhi, davanti a me una panchina vuota. Mi ci avviai con indifferenza, poi, trovatomi ad un metro da essa, controllai se internet era disponibile a quella distanza. Quattro tacche, bene, molto bene. Controllai l'ora sul cellulare. Ero ancora in tempo. Sempre più sicuro della mia decisione, presi il coraggio a due mani.

Mi sedetti con calma sulla panchina, trassi un lungo respiro e aprii il portatile.

Lentamente mi lasciai andare in un sorriso soddisfatto, eseguii un doppio click su quell'icona.

E così cominciai.

 

Angolo dell'autore

Saaaaalve, credo di essere uscito di testa: ho tre storie in sospeso e ne comincio una quarta!

È un impegno, ma è anche un piacere.

Questo è solo il prologo, è normale che sia breve, almeno credo...

Spero che vi piaccia, o che come minimo vi incuriosisca.

Ah, e Mark Zuchemberg è l'inventore di Facebook, non so se si scriva proprio così, se lo sapete fatemelo notare, penserò io a correggermi. ^.^

Enjoy it!





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=847517