Capitolo
3
Colazione. Ore 7:30
La distribuzione degli orari fu molto difficile.
-Potter, ho parlato con Madama Chips, ha acconsentito ad occuparsi di
Teddy quando sei in classe. Puoi lasciare il bambino in infermeria
prima di andare in classe. Infine ho parlato con i professori e abbiamo
stabilito che non ci saranno punizioni in caso di ritardo!- fece
Minerva McGranitt dandogli il suo orario.
-Grazie professoressa. Adesso ho un’ora buca. Perfetto!-
2° ORA
-Salve Potter!- la voce di Draco Malfoy giunse alle orecchie del
ragazzo.
-Malfoy!- rispose il moro. –Qual buon vento?-
-L’ora della McGranitt è purtroppo con voi
Grifondoro- esclamò il ragazzo con aria altezzosa.
-Fantastico!- esultò fintamente Harry –Promettimi
che ci siederemo vicini vicini!- lo prese in giro.
Il biondo assunse una faccia disgustata spalancò la bocca
per replicare ma la porta dell’aula si aprì e la
McGranitt li invitò ad entrare.
-Buongiorno a tutti!- cominciò la preside nonché
insegnante di trasfigurazione. –Innanzitutto voglio dirvi che
quest’anno sarà un anno molto duro. I M.A.G.O non
sono una passeggiata e se volte strappare un M.A.G.O in tutte le
materie vi consiglio caldamente di cominciare a studiare sin da ora.
Bene, cominciamo con un ripasso generale di tutti gli incantesimi
appresi fino ad ora!-
Passarono quasi due ore a ripassare poi la McGranitt gli
congedò con un compito sull’incantesimo
evanescente lungo venti centimetri di pergamena.
I Grifondoro si precipitarono nell’aula di difesa contro le
arti oscure ansiosi di conoscere il nuovo insegnante.
-Ciao Harry, Ron, Hermione!-
-Ehi Luna. Sei in classe con noi?- chiese Hermione.
-Sì- rispose la bionda sorridente. –Ginny?-
-E’ con Neville. Stavano parlando di qualcosa su erbologia!-
-Chissà chi è il nuovo insegnante?-
La porta si aprì ed entrò un ragazzo dai corti
capelli neri, ondulati e gli occhi del medesimo colore. Il suo viso era
perfetto.
Harry sgranò gli occhi spaventato e confuso. Quel viso era
dannatamente familiare e… era il volto di qualcuno che
avrebbe preferito non vedere più.
-Salve a tutti. Mi chiamo Tom Riddle e sarò il vostro
insegnante!- si presentò il ragazzo.
Harry fissò i suoi due migliori amici incredulo. Non poteva
essere. Tom Riddle ERA morto. Lui lo sapeva bene. Era stato lui ad
ucciderlo.
Chi era questo ragazzo che si spacciava per Lord Voldemort?
-Tirate fuori il libro e cominciamo a ripassare tutto ciò
che avete imparato fino ad ora-
Voltò lo sguardo verso Ginny e la vide tremare. I suoi occhi
esprimevano terrore.
*****
-Ehi Potty!- Come mai quella faccia afflitta? Sei già
indietro con i compiti? Oppure sei svenuto ancora?-
-Sta zitto, Malfoy! Vai a scocciare a qualcun altro- rispose Harry
sgarbatamente.
-Sii educato, Potter. Ricorda che sono un prefetto!-
-Oh… certo. Allora devo stare attento altrimenti il
precettino Malfoy mi mette in punizione!-
-Dieci punti in meno a Grifondoro, Potter! Altri cinque punti in meno
per te Weasley. Hai la camicia fuori dai pantaloni. Dieci a te Granger
perché sei una mezzosangue e perché mi sei
antipatica. Cinque in meno a te Paciock, hai osato superarmi in difesa
contro le arti oscure. Cinque a te altra Weasley per essere la sorella
di quel Weasel.-
-Non puoi abusare dei tuoi poteri!- esclamò Ronald
infastidito.
-Ed oltretutto non puoi togliere punti a noi prefetti! Non so come
erano le cose l’anno scorso ma ora è la
professoressa McGranitt a scegliere le regole- concluse Hermione.
-E’ l’abitudine, mezzosangue!- Si
giustificò il biondo mentre un leggero rossore prendeva
possesso delle sue guance.
-Beh… io ora me ne torno al dormitorio!- fece
l’erede dei Potter.
Si mise a correre poi dopo aver detto la password al ritratto della
signora grassa si fiondò nel dormitorio maschile.
Harry raggiunse il suo baule e ne tirò fuori un grande
quadro.
Silente lo fissava da dietro gli occhiali a mezzaluna sorridendo
divertito. –Non sono sorpreso di vederti qui!-
esclamò –Presumo dal tuo stato sconvolto che si
tratta del nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure, vero?-
-Quindi quello è davvero, Voldemort!?- affermò
Harry.
-Non esattamente. Quello è Tom Riddle, Harry! Dopo la caduta
di Lord Voldemort credo che la sua parte buona sia…
riapparsa-
-Non capisco!-
Silente si tolse gli occhiali e gli pulì sul mantello viola
poi lentamente se gli rimise sul naso.
-Devi capire che nessuno nasce malvagio. Molto tempo fa anche Voldemort
era una brava persona. Il professor Riddle è stato
imprigionato da Voldemort stesso in un’altra dimensione.
Vedi… Tom Riddle e Lord Voldemort sono due persone diverse.
Tom rappresenta i buoni sentimenti, Voldemort i cattivi propositi.
Quando ha deciso di abbandonare il suo nome e di divenire Lord
Voldemort, il Tom Riddle/Voldemort ha dovuto sbarazzarsi di quella
parte umana. Alla morte di Voldemort ovviamente Tom si è
liberato. Questo è un Tom buono!-
Harry che ad ogni parola di Silente aveva spalancato la bocca
sgranò gli occhi. –Un Riddle, buono?-
-Direi di sì. Harry conto su di te per far in modo che il
Signor Weasley non si scagli contro di lui o che la signorina Weasley
rimanga troppo sconvolta. Spiega pure la situazione ai tuoi compagni.
Conto su di te-
-D’accordo professore, farò del mio meglio.
Andrò a parlare con lui prima o poi!-
-Harry un avvertimento. Tom non conosce tutte le azioni malvagie che
Voldemort a compiuto. Conosce le azione che ha compiuto quando era
giovane ma le azioni degli ultimi quarant’anni non ne ha
idea. Confido nella tua saggezza e che tu o i tuoi amici non gli
riserviate rancore o gli rinfacciate cose che non sa nemmeno di aver
fatto!-
-Va bene, professore. Come al solito mi fido di lei-
-Grazie, Harry!-
Il moro sorrise rimettendo il quadro nel baule ed uscendo dal
dormitorio.
*****
-Potter, Weasley, Granger!- la voce della McGranitt li fece voltare.
–Venite con me!-
Sorpresi, i tre seguirono la preside fino al suo ufficio.
-Sedetevi!- disse sbrigativa.
-Professoressa…- cominciò Harry.
-Quest’anno…- lo interruppe l’insegnante
–Hogwarts ospiterà un evento simile al Torneo tre
Maghi. Si tratta di una serie di competizioni che si faranno
all’interno della scuola e che riguarda solo la nostra
scuola. Diciamo che è tradizione che gli alunni ogni venti
anni si sfidino a dei giochi che mettono in prova
l’intelletto, la forza, il coraggio e lo spirito del
sacrificio. Voi tre collaborerete con gli altri prefetti e gli altri
caposcuola per rendere questa gara divertente e sicura per tutti voi.
-Mi scusi… ma cosa c’entro io?- chiese Harry
–Io non sono un prefetto!-
-Sei appena stato nominato caposcuola, signor Potter e inoltre come
salvatore del mondo magico e di questa storica scuola è tuo
dovere aiutare i tuoi coetanei.-
-Sì professoressa!- esclamò abbattuto.
-Potete andare!- fece la preside.
*****
-Harry!- gridò Ginny.
Il moro si voltò –Sì?-
-E’ arrivato un gufo da parte di tuo cugino!-
Harry prese la lettera, stupito e andò a sedersi il
più lontano possibile da tutti.
“Caro Harry,
spero che questa lettera ti sia giunta anche se non sono molto sicuro
di aver affidato questa lettera alle poste non magiche.
Qui stanno
succedendo cose terribili. Continua a piovere ed è pieno di
nebbia, inoltre provo la stessa sensazione di tre anni fa quando i
Dissennatori ci attaccarono. Papà e mamma sono preoccupati.
Vogliono andare via da qui. Harry, se leggi questa lettera informa
qualcuno di questa storia.
Spero che la
tua prima settimana di scuola sia andata bene.
Ciao cugino.
Dudley”
Harry sospirò e si alzò prendendo una penna
d’oca e un foglio.
“Dudley,
qui le cose sono un po’ complicate. Il mondo magico
è nel caos più totale dopo la guerra e non
abbiamo ancora un ministero competente.
Purtroppo
è tutto in uno stato confusionale. Perfino Hogwarts non
è più la stessa di prima. Stiamo cercando di
rimettere tutto a posto.
Posso
aiutarti con il problema dei Dissennatori vicino casa tua ma non sono
sicuro se funzionerà o meno.
Ti
aspetto a Londra alla stazione di King’s Cross Sabato alle
12:30.
Salutami
gli zii.
A presto,
Big D.
Harry”
Harry si diresse verso la Guferia e appena individuò Edvige
stese il braccio.
-Ciao bella!- disse –Porta questa a Dudley e mi raccomando
attenta ai Dissennatori. Buon viaggio-
La civetta prese il volo e Harry la fissò finché
divenne un puntino indefinito nel cielo.
Tornò nella sala comune dei Grifondoro dove subì
il terzo grado dai suoi amici.
-Stavo rispondendo alla lettera di Dudley!- ringhiò ad un
certo punto, infastidito.
-Woa… scusa mate, non volevo infastidirti così
tanto. Cosa succede?-
-Dissennatori a Little Whinging. Stanno infastidendo i Babbani.- Ho
detto a Dudley di incontrarmi a King’s Cross, sabato. Credo
che andremo da Olivander e cercheremo di fargli utilizzare una
bacchetta. Dopotutto è mio cugino. Dovrebbe essere in grado
di usare la magia. E poi Lily Potter era sua zia. Una strega. Zia
Petunia ha un potere latitante. Nessuno che è imparentato ad
mago o strega è completamente privo di magia. Silente non ha
visto il suo potenziale. Non mi stupirebbe… Silente ha dato
per scontato molte cose. Era un grandissimo mago ma se avesse dato
più retta ai suoi alunni forse Tom Riddle non sarebbe mai
diventato Lord Voldemort. A proposito di questo… Silente
vuole che noi non considerassimo il professor Riddle Lord Voldemort.
Dice che questo Tom Riddle è la parte che rappresenta i
buoni sentimenti che un tempo appartenevano a Lord Voldemort prima di
diventare il Signore Oscuro spietato che noi conosciamo. Spera che
nessuno di noi lo incolpi per le cose che Voldemort ha fatto.-
-Cosa faremo, Harry?- chiese Hermione.
-Mi sono sempre fidato di Silente e sicuramente continuerò a
farlo. Andiamo, dobbiamo cominciare quei preparativi per quel torneo
scolastico-
-Muoviamoci!- fece Ron d’accordo.
-Vado a vedere come sta Teddy in infermeria. Ci vediamo nella Sala
Grande con gli altri prefetti e caposcuola, ok?-
-A dopo Harry- dissero i due e si congedarono mentre il giovane Potter
si incamminava verso l’altra direzione.
Continua...
Eccomi qui con un
nuovo capitolo. Spero che vi piaccia.
Beh... che dire...
spero che sia rimasto qualcuno a leggere questa fanfiction.
A presto. Baci
SherryKyuubiNoYoko
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