Venghino
BENVENUTI
Venghino, venghino signori a vedere l’ottava meraviglia: finché c’è
eternità, finché ci sono biglietti a disposizione: non si paga, è la mia più
grande attrazione!
Permettetemi di invitarvi in casa mia, oltre questo portone: entrate pure nel
mio piccolo Circo personale. Chi ha coraggio attraversi con me lo scabro portone
d'ebano e mi segua nei neri corridoi!
Alla vostra destra potete scorgere la rossa Giostra dei Cavalli, spinta nella
sua scoordinata danza da meccanismi vecchi ed arrugginiti e da nenie inacridite
dall'eccessivo uso e da parole troppo dolci per non essere
fasulle.
Subito dietro, verso sinistra, il mio adorato giradischi a gettone logorato
anch'esso dall'uso sregolato. Premete il tasto A
per ascoltare i versi incantatori senza alcun senso, oppure il tasto E
per le canzoni natalizie ascoltate fuori stagione. Se invece preferite le
canzoni dialettali con delicate vene di razzismo tentate con il pulsante I.
E delle canzoni rosse con illusioni così grandi da bastare per almeno
tre vite, che ne dite? è il pulsante O. Vi
pregherei cortesemente di non toccare il pulsante U,
io stesso non ho mai ascoltato questa canzone. Da quel che mi risulta si
attiverà da solo al momento opportuno, ma è ovvio che potrei anche sbagliarmi.
Ora proseguiamo, miei cari ospiti, abbiamo indugiato anche più del dovuto.
Stiamo per avventurarci nella Sala degli Specchi: non allontanatevi dal gruppo,
non fermatevi e non fatevi incantare dalle immagini che vi troverete, potreste
perdervi. Ignorate i visi sorridenti che vi salutano dagli specchi e allungate
il passo, vi farò io da guida: potete scorgere in questo specchio azzurro dei
bambini che giocano con degli oggetti chiamati serpenti volanti, in
quest'altro viola un gruppo di ragazzi seduti su di un muretto al ciglio di una
strada, in questo giallo...sarebbe gradevole ed opportuno che i bambini non
guardassero questa scena quindi consiglierei di continuare la nostra
visita.
Ci stiamo addentrando sempre più in profondità nella mia casa, vi
suggerirei di guardare dove camminate e di fare attenzione a non scivolare sul
sangue: chi rimarrà indietro verrà abbandonato. Vi consiglierei anche di non
dare retta al gracchiare dei corvi o ai voli circolari degli avvoltoi, saranno innocui
finché rimarrete in mia compagnia. Non posso dire altrettanto dei lupi,
purtroppo, non riesco ancora a controllarli bene quando sono molto affamati, ed
oggi mi pare che siamo piuttosto famelici. E' richiesta una buona dose di
attenzione e prudenza, nonché di fortuna.
* * *
Vedo con piacere che molti di voi sono stati fortunati ed attenti. Ottimo,
ottimo! Siete uno dei migliori gruppi di visita che mi sia mai capitato. A conti
fatti siete entrati in trenta e ben quindici di voi sono riusciti a giungere
fino a qui, un risultato più che soddisfacente. Sono però spiacente di dovervi
comunicare che nessuno di voi potrà uscire da questo luogo: sono molto geloso
dei miei segreti. Avete potuto vedere la giostra dei miei amori, infelicemente
da troppo tempo inutilizzata, ascoltare le canzoni che hanno fomentato i miei
ideali, gli specchi che custodiscono i miei ricordi più dolci, l'orrore che
provocano le mie paure rese incontrollabili dall'angoscia. Capite bene come non
possa farvi lasciare questo mio antro, in fin dei conti ho parlato di
attraversare i neri corridoi, non di uscirne... Vi pregherei quindi di non
urlare quando, allo schioccare delle mie dita, i miei amati incubi caleranno in
una macabro volo su di voi.
* * *
Venghino, venghino signori a vedere l’ottava meraviglia: finché c’è
eternità, finché ci sono biglietti a disposizione: non si paga, è la mia più
grande attrazione!
Permettetemi di invitarvi in casa mia, oltre questo portone: entrate pure nel
mio piccolo Circo personale. Chi ha coraggio attraversi con me lo scabro portone
d'ebano e mi segua nei neri corridoi della mia Mente!
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Intro di Il più Grande spettacolo del mondo di R.Vecchioni
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