Principesse

di _CodA_
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Britt chiuse scocciata il libro delle fiabe che stava leggendo. Il rumore sordo delle pagine chiuse mi fece saltare dal letto, essendo troppo concentrata sulle pagine che stavo studiando.
Compreso che quel rumore non comportava alcun pericolo, chiusi gli occhi, tirai un bel sospiro e poi cercai di decifrare l’espressione di Britt.
“Ehi piccola.. che succede?”
“Non mi piacciono queste storie, San! Sono stupide!”
Sorrisi, dentro di me. Forse Britt era cresciuta e aveva capito che le fiabe a 18 anni possono essere stupide ed insensate, totalmente irreali, ma sentirglielo dire restava comunque buffo.
“Oh, come mai? Non sono interessanti?”
“Eccome se lo sono! Alcune fanno anche paura, ma non mi piacciono lo stesso!”
La osservai mettere il broncio e incrociare le braccia, innervosita. Era adorabile, con i capelli biondi spettinati, le rughe d’espressione contrite sul viso.
“Posso chiederti perché?”
Mi guardò come se le avessi domandato l’ovvio.
“San!!! Ho letto 60 pagine! 60!!! Andavo avanti, avanti, avanti, avanti, avan-….”
“Si, Britt, ho capito il concetto!”
Avevo come il presentimento che sarebbe andata –avanti- per tutte e 60 le volte!
“Beh, niente! Niente principesse!”
La guardai dubbiosa: il libro si intitolava -le fiabe delle principesse-, gliel’avevo regalato io quel Natale, era impossibile.
“Britt, è un librosolo sulle principesse!”
“No, San, ti sbagli! E’ solo su una! Ho cercato! La prima principessa non trova mai la seconda! Ogni volta che penso stia per comparire… PUFF! Compare quello stupido principe!”
Finalmente capendo di cosa stesse parlando, risi di gusto. Ritrovandomi però davanti la sua espressione seria mi accinsi a balbettare qualcosa.
“Beh si è un libro sulle principesse che trovano.. il loro principe…” cercai, imbarazzata, di rendere l’ovvio palese, non sapendo come commentare.
“Beh, non mi piace! Lo odio! Scusami San, mi piaceva tanto il tuo regalo, ma…”
“Non preoccuparti, Britt!”  la rassicurai, in realtà molto più felice così “vieni qui…” le dissi, facendole segno di raggiungermi sul letto.
Si stese accanto a me, tra le mie braccia, mentre lei fissava il soffitto con la testa sulla mia spalla e io le carezzavo dolcemente i capelli.
“E poi perché è vestito in calzamaglia bianca e azzurra il principe?” chiese con disprezzo e orrore.
“Nessuno lo sa, BrittBritt…”
Era davvero irritata, ma io non riuscivo a trattenere il tono divertito della mia voce.
Ma tra le mie braccia, tra le mie carezze, sembrò rilassarsi.
Vidi i muscoli sciogliersi, le braccia ricadere su di me e la fronte distendersi.
“Che importa… io ce l’ho la mia principessa…” sussurrò chiudendo gli occhi, avvolgendosi come un koala al mio corpo.
Io rimasi paralizzata per un attimo, impaurita sentendola così stretta a me dopo quella confessione.
Ogni volta che si trattava di parlare di sentimenti e del nostro futuro, faccia a faccia, mi irrigidivo inspiegabilmente.
Ma ammettendo a me stessa il mio amore per lei, osservandola riposare tra le mie braccia, mi rilassai anche io ascoltando il suo respiro allungarsi, mentre dormiva, ben felice all’idea di passare,
–felici e contente-, il resto della mia vita con lei. 




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