Ma
è uno scherzo!.. giusto?
31 Ottobre, Suna
In tutta onestà quella giornata era iniziata con i migliori pronostici:
mattina soleggiata e leggermente tiepida per essere l'ultimo di
ottobre, nessuna missione dell'ultimo secondo o programmata che sia e i
suoi fratelli erano a tavola a prendere la prima colazione.
Compresa lei attorno in quella cucina c'era la famiglia al completo.
Un avvenimento e un segno inequivocabile. Non sempre riuscivano a
trovarsi tutti insieme per mangiare o per chiacchierare (Kankuro
parlava anche per Gaara); chi era immerso nei documenti, chi in
missioni e chi si trovava in altri villaggi per diplomazia.
Proprio per quello aveva deciso di cogliere l'occasione e aveva detto
loro quella cosa.
«Te lo puoi scordare! Non puoi infangare in questo modo l'onore della
nostra famiglia! Poi dopo tutta la fatica fatta per risollevare la
reputazione nostra e del villaggio!»
No, decisamente Kankuro non l'aveva presa bene.
Il ragazzo che prima di venire a conoscenza di quel fatto era ancora
mezzo intontito dal sonno – il giorno prima era arrivato tardi da una
missione, ma sapeva che quel giorno il fratellino ci sarebbe stato per
fare colazione, per poi seppellirsi in quel maledetto ufficio- saltò su
dalla sedia come una molla, iniziando a schiamazzare per la stanza con
le braccia al cielo e sputacchiando in giro i rimasugli del pasto che
si stava gustando.
Temari sospirò, guardandolo un po' schifata e rassegnata mentre il
fratello mezzano continuava a parlare di responsabilità, pace,
guerre e famiglia.
Arrischiò un'occhiata al minore dei tre e in contemporanea si irrigidì
sul posto, sudore freddo le scese lungo la schiena: no, non era proprio
il momento giusto, non erano pronti a quella cosa.
La situazione si stava riscaldando quando Gaara, infastidito dalla
situazione e dal chiasso di Kankuro, si era alzato per raggiungere la
giara appoggiata vicino alla porta di ingresso.
Voleva dire solo una cosa: manovra diversiva.
«Oh quante storie per uno scherzetto!» Li guardò con superiorità e un
sorriso divertito sul volto.
Si avvicinò a Kankuro gli diede un buffetto sulla guancia – stringendo
con piacevole cattiveria- e messe le mani sui fianchi e continuando a
ghignare li riprese: «Ci siete cascati come dei pivelli. Oggi è
Halloween, e visto che non mi avete preparato nessun dolcetto vi siete
meritati il mio scherzetto», e ridendo uscì dalla stanza, lasciando il
marionettista con la guancia dolorante e il kazekage placido al suo
posto a finire la colazione prematuramente abbandonata.
***
2 settimane dopo, Kohoha
«Direi che la cosa migliore è quella di tenere segreta la nostra
relazione, così da evitarci troppe seccature» Disse con tranquillità
Temari al suo -svogliato- accompagnatore.
Accompagnatore che la guardò stranito, sia per la parola che era un suo
marchio, sia per la frase in sé.
Stava per chiederle delucidazioni quando lei confermò i suoi più cupi
sospetti.
«Non l'hanno presa molto bene...»
***
*NdA
Tattatataaaaaaaaaaaa
Buon Halloween a tutti!!! Ma soprattutto auguri alla coppia più nera
che c'è <3
Il mio è un piccolo pensiero allo ShikaTema (insomma dai, si era capito
che era Shikamaru l'accompagnatore svogliato, no!? (Ditemi di si ç_ç).
E come al solito partecipa ad uno dei mille mila eventi del forum The Black Parade.
Ovviamente Temari ha detto ai fratelli di Shikamaru, ma non lo
considerano degno della loro sorellona (in più è di un altro
villaggio!).
Insomma... lo so che è orrenda, ma è pur sempre il giorno dei mostri
no!?
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