Don't stop the mind (or you'll be defeated)
Titolo: Don't stop the mind (or
you'll be defeated)
Autore: My
Pride
Fandom: One
Piece
Tipologia: Flash
Fiction [ 476 parole ]
Personaggi: Roronoa
Zoro, Sanji Black-Leg [ ZoSan ], Zoro/Kuina,
friendship
Genere: Generale,
Sentimentale,
Malinconico, Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti: Shounen
ai, Slice of Life, What if?
Winter Challenge: 24°
Luogo ›
Ghiacciaio
Vitii et Virtutis: Superbia
›
Ambizione
Binks
Challenge: 23° Ghiacciaio/Tundra
› 17°
Determinazione
Prompt: 19°
Argomento: Ringraziamento e perdono
› Scelte
La sfida dei duecento prompt: 25.
Sconfitta
ONE
PIECE ©
1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.
Avere
a che fare con quel cuoco da strapazzo era tutt'altro che semplice, il
più delle volte.
Nel lungo percorso che aveva seguito sin
da bambino,
Zoro
aveva imparato a padroneggiare la spada e a pazientare, ad allenare la
mente e a non permettere che essa si trattenesse ad osservare quella
stessa spada in procinto di colpire, divenendo sempre più
abile giorno dopo giorno in tale arte. E l'aveva fatto
soprattutto per tener fede alla promessa che aveva fatto a Kuina.
Avrebbe rincorso quella sua ambizione e sarebbe diventato il miglior
spadaccino del mondo anche per lei, in
modo che il suo nome potesse raggiungerla anche in cielo. La
determinazione con cui aveva cominciato ad allenarsi durante quegli
anni era stata inverosimile, la concentrazione con cui aveva intrapreso
quel suo addestramento sfiancante aveva fatto sì che persino
il
suo Sensei si meravigliasse, e non aveva avuto tutti i torti quando
aveva paragonato la sua costante pazienza a quella di una montagna.
Aveva appreso come essere freddo e
irremovibile, temprando
corpo
e mente; crescendo aveva imparato a gestire le proprie emozioni e ad
essere risoluto, avanzando di un gradino alla volta e accumulando
esperienze su esperienze sulla propria pelle come se si fosse trattato
di neve su un ghiacciaio. Esattamente come quell'ammasso di ghiaccio,
lui aveva atteso anni ed anni per potersi ergere in tutta la sua
grandezza e mostrare al mondo intero di che pasta fosse fatto Roronoa
Zoro. E poco importava se la strada da percorrere fosse ancora lunga ed
irta d'insidie; lui l'avrebbe affrontata a testa alta e avrebbe reso
onore alla sua defunta amica.
Sanji, però, per lui era come
un'arma a doppio
taglio. Era difficile capire quando e, soprattutto, come avrebbe
attaccato, e altrettanto complicato era riuscire a fermarsi quando
l'occasione lo richiedeva. Negli anni aveva imparato ad osservare il
ritmo della spada e ad entrare in sincronia con la stessa, senza
pensare al momento in cui avrebbe atterrato il proprio avversario e
lasciando così che la visione di essa non ostacolasse i suoi
movimenti. Non aveva mai lasciato che la sua mente si distraesse
nemmeno per un attimo, che essa gli causasse azioni irresolute e
sconclusionate; eppure, quando si ritrovava a stringere fra le proprie
braccia quello stupido cuoco biondo in quelle lunghe e gelide serate
d'inverno, tutto ciò che aveva
imparato con anni di determinazione e sofferenza sembrava evaporare
come neve al sole.
Il suo Sensei l'avrebbe
chiamata “Mancanza di disciplina”. E lui
gli dava tremendamente ragione. Doveva
però ammettere che, se affrontare il cuoco e perdere contro
di lui significava poter sentire il battito furente del suo cuore, il
pulsare fremente del sangue nelle orecchie nel momento in cui entrambi
raggiungevano il culmine del piacere, e quell'odore di sigaretta che lo
caratterizzava quando si poggiava inerme e soddisfatto sul suo petto,
beh... allora
era più che felice di soccombere.
_Note inconcludenti dell'autrice
Anche questa, come la precedente, faceva parte della raccolta Sette
passi per sette lezioni: Ai (Armonia) Ki (Spirito) Do (Cammino).
Racchiude
difatti anch'essa un principio dell'Aikido - non l'Aikido
stesso -, e per chi ne conosce le basi è facilmente
intuibile. Si tratta della prima lezione, ovvero il “Non
fermare la mente”, e, per
chi fosse interessato, ne riporto un piccolo pezzo tratto da “Lo Zen e
l'Arte della Spada”:
“Nell’ambito
dell’arte marziale stessa fermarsi significa,
ad esempio, osservare la spada in movimento mentre sta per colpire.
La mente, fissa, si preoccupa della spada in sè, e non
permette ai movimenti dello spadaccino di essere liberi e compiuti. In
quel medesimo istante l’avversario ha la meglio. Occorre fare
in modo che la mente non venga trattenuta dalla visione della spada che
si muove per colpire. Occorre, altresì, entrare in sintonia
con il ritmo della spada che avanza.
Se non si pensa che si è in procinto di colpire, se non si
permette che nascano pregiudizi o riflessioni, se,
nell’istante preciso in cui si vede la spada che oscilla,
questa visione non invaderà totalmente la mente, si
potrà intervenire nell’azione
dell’avversario strappandogli la spada.
Ci si potrà impossessare dell’arma che stava per
ferirci,
rendendola, all’opposto, strumento del ferimento
dell’avversario.”
Come
sempre, commenti e critiche sono ben accetti :3
Alla
prossima.
♥
Messaggio
No Profit
Dona l'8% del tuo tempo
alla causa pro-recensioni.
Farai felici milioni di
scrittori.
|