Kissin'
under the rain.
Saranno
state le sette, forse anche le sette e mezza.
Era
autunno, il buio stava lì lì per cadere sulla città,
ma la vita in quel posto continuava a scorrere, incurante della
temperatura o della stagione.
Lui
stava sdraiato sull'erba del parco dei sassi, intento a fare chissà
cosa.
Lei
passeggiava sul sentierino lastricato dello stesso parco e sembrava
tranquilla, ma nel momento in cui lo vide si fermò di botto,
incespicando con il respiro.
Occhi
di ghiaccio.
Cresta
verde.
Tre-quattro
orecchini e peircings.
Si
fermò incantata a guardarlo per qualche secondo, fantasticando
su ciò che avrebbero potuto fare se fossero stati soli ed
innamorati.
Aveva
sempre pensato che lui fosse il tipo giusto per lei: erano un punk ed
una dark, si sarebbero capiti a vicenda, avrebbero pensato le stesse
cose e, chissà, si sarebbero amati con lo stesso ardore e la
stessa foga. Ma forse tipo adatto
non erano le parole più adatte per esplicare il suo pensiero.
Forse quelle corrette erano uomo giusto,
che, a pensarci, non è un'espressione totalmente uguale a
quella di prima, ma ha una sfumatura più profonda e sinuosa.
Lei si
stava avvicinando lentamente all'albero vicino al quale stava
sdraiato il ragazzo, incerta sul da farsi, quando lui alzò gli
occhi ed incontrò i suoi.
-Gwen.
Non sapevo frequentassi questo parco.-
Lei
non riuscì a parlare, perchè qualunque cosa volesse
dire veniva come smorzata da
quegli occhi di zaffiro che le facevano morire la voce in gola.
Vedendola così tesa, il
ragazzo si fece da parte e le fece un cenno.
-Perchè
non ti metti qui, vicino a me?-
Le ci volle qualche secondo per fare
appello a tutto il suo coraggio, ma dopo aver chiamato a raccolta
tutta questa sua dote, che era sempre apparsa scarsa in presenza di
lui, allargò le labbra in un sorriso e si adagiò sul
prato, accanto a lui.
Pur di iniziare una conversazione
avrebbe detto di tutto, persino la cosa più stupida che la sua
mente sarebbe riuscita a partorire, ma era questo il fondamentale
problema che le procurava Duncan: pensieri zero, una totale aridità
mentale che le impiastricciava il cervello.
Il punk invece restò in
silenzio, con la mente persa fra la morbidezza dei suoi capelli e la
sensualità delle sue curve.
Entrambi avevano voglia di gettarsi
sull'altro in un impeto di passione, ma nessuno dei due aveva il
coraggio di farlo per primo.
Dopo svariati minuti fatti di
silenzio e tensione, lei alzò gli occhi verso il tronco
dell'albero e vi scorse, con molta difficoltà, un cuore
intagliato nel legno.
-E
quello?-,
disse, indicandolo.
Duncan incespicò con le
parole, non sapeva cosa risponderle.
Se avesse detto le parole sbagliate,
avrebbe perso ogni possibilità di tentare un approccio con
quella ragazza magnifica che gli stava al fianco.
Vedendo che Duncan rimaneva zitto,
forse immerso in chissà quale riflessione, Gwen prese il
cellulare per far luce sulla corteccia, e lesse solo una D dentro
quel cuore.
-Una
D? E l'altra lettera?-
Duncan alzò gli occhi d'oceano
per intercettare quelli di pece di lei.
-L'altra
lettera.. Non lo so. Diciamo che sto ancora cercando la lettera
giusta.-
Gwen lo guardò con fare
contrariato, mentre il punk si ripeteva che fare così il
tenerone non avrebbe mai funzionato con lei.
-Ma
che cavolo, ti rendi conto che hai procurato uno scempio a questo
povero albero? Ti rendi conto che gli hai rovinato la corteccia?-
Duncan era stupefatto. Fra le tante
cose che aveva pensato sarebbero potute venire in mente alla ragazza,
questa non figurava di certo.
Evidentemente,
disse fra sè e sè, con quella ragazza fare il dolciotto
non funzionava, così cambiò strategia e la affrontò
con uno sguardo intrinso di veleno ma, allo stesso tempo, traboccante
di una voglia smisurata di
renderla sua in quel momento.
-Perchè
non lo ammetti, invece, che vorresti che ci fosse la tua G vicino
alla mia D?
La risposta lasciò spiazzata
la dark.
Il punk aveva esattamente indovinato
i suoi pensieri.
Incapace di ribattere, abbassò
lo sguardo verso l'erba che, con il buio che ormai era calato sul
parco, aveva assunto un colore bluastro.
Fu scossa da due dita fredde che le
alzarono il mento e la costrinsero a rimanere occhi negli occhi con
il suo interlocutore.
Duncan parlò di nuovo.
-Perchè
non lo ammetti che hai una voglia matta di baciarmi, eh, raggio di
luna?-
Con un ultimo, enorme sforzo, Gwen
aprì la bocca e rispose.
-Non
lo ammetterò finchè non lo ammetterai anche tu.-
Duncan ghignò.
Sì, era la ragazza giusta per
lui: sfrontata, profonda e sensuale.
Avvicinò il suo viso a quello
della gotica che, incredula, aveva chiuso gli occhi sperando di aver
ben inteso le intenzioni del punk.
Rimasero così per qualche
decina di secondi, l'uno a pochi millimetro dall'altra, attraversando
un po' per volta la tensione che c'era fra di loro, ognuno con
l'intenzione di cadere poi nell'oblio della passione che, ne erano
certi, li avrebbe avvolti.
Entrambi sembravano incapaci di
annullare lo spazio che c'era fra di loro, entrambi avevano una
voglia matta di baciarsi ed accarezzarsi ma, allo stesso tempo, una
smania di godersi quel momento durante il quale tutto sembrava
essersi fermato.
Lentamente, assai lentamente,
trovarono il modo di congiungere le loro labbra in un bacio che via
via diveniva meno casto. Il ragazzo non riuscì a controllarsi
e, seguendo un istinto primario, portò il suo corpo muscoloso
al di sopra della figura esile della ragazza, che si lasciò
sfuggire un gemito di sorpresa e di piacere.
Tutto sembrava starli a guardare,
loro non erano nulla di più che due figure che si
congiungevano in una sola immagine nel buio delle otto di una serata
d'autunno.
Un lampo illuminò per un
attimo il cielo, seguì un tuono e poi la pioggia, che cominciò
a picchettare delicatamente su tutto il terreno, bagnando anche i
loro vestiti.
I ragazzi, però, rimasero lì,
senza la minima intenzione di andarsene da quel parco che, per via
della pioggerellina, si stava svuotando, con una smania di
appropriarsi del corpo dell'altro che cresceva di attimo in attimo.
Il corpo dell'uno stretto a quello
dell'altra, si assaggiavano reciprocamente le labbra e si sondavano a
vicenda con le mani, strappandosi piccoli gemiti ogni tanto e
concedendosi qualche mossa leggermente più audace delle altre.
I capelli del ragazzo erano sempre
stati lisci, ma in quel momento, con la pioggerella che li aveva
bagnati, erano pazzi e ribelli, stravolti dalle mani di lei che, ogni
tanto, andavano an affondarci in mezzo.
Il mascara di lei era colato,
macchiando leggermente anche la pelle del punk, ma nè lui nè
lei sembravano essersene accorti o, comunque, dargli peso.
La quantità della pioggia
aumentò, costringendo i due a correre verso un gazebo che li
avrebbe provvisoriamente riparati dal temporale, che era diventato
incessante.
Gwen si girò verso Duncan, e
gli pose una domanda.
-Ma..
Adesso?-
Lui la guardò con fare
interrogativo.
-Adesso?-
-Sì,
adesso che facciamo? Piove e casa mia è lontana.. Per non
parlare di casa tua, bisognerebbe prendere due autobus per arrivarci!
Quindi.. Che si fa?-
Gli occhi del punk risplendevano di
desiderio.
-Vedi,
Gwen.. Io, te, il parco vuoto, la pioggia.. Trovo che questa sia
un'occasione imperdibile.-
Lei abbassò lo sguardo, ma
solo per un attimo.
-E
quindi?-
Il ragazzo la afferrò per la
vita.
-E
quindi vieni qui, sfruttiamola quest'occasione!-
Ed iniziò a baciarla con foga,
in attesa che il temporale finisse.
Writer's
Corner.
Beh..
Lo so, non è un granchè come storia, non so nemmeno se
abbia rispettato l'IC o se vi sia riuscita a coinvolgere.. Fatto sta
che mi sono alzata stamattina e mi sono detta "ma io, che
parteggio per Trent e Gwen e Duncan e Courtney, non potrei provare a
scrivere una DxG piccina piccina?", e così è
uscito fuori questo.
Il
fatto che io abbia scritto una DuncanxGwen NON
implica il fatto che io sia diventata DxG, volevo, ecco, solamente
provare a scrivere qualcosa su una coppia che non ho mai affrontato.
Il
risultato?
Mi
sono appassionata allo stile, perchè, diciamocelo, alcuni
gesti o alcune cose si possono far fare soltanto a Dunan e Gwen..
Dico, ce lo vedreste Trent ad incidere un albero?
Ce
la vedreste Courtney con dei pensieri tanto timidi?
Beh,
io no v.v ed ho voluto provare questa miscela esplosiva detta
Gwencan.
Ma
comunque ripeto
che io resterò sempre
sempre sempre
una TxG ù.ù
Dedico
questa storia ad una mia amica, Chiara (che non troverete su Efp),
perchè è un bel po' di tempo che mi chiede una DxG ^^
Spero
vi sia piaciuta!
Un
bacio ♥
Clover.
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