E' li, stesa sul dondolo, i suoi capelli ribelli, sono sparsi
ovunque sul cuscino, una mano le
penzola nel vuoto. Mi avvicino con cautela, sta dormendo: un
libro semi aperto giace sulle sue
gambe, la camicetta sbottonata lascia intravedere le sue forme,
accompagnate dal pizzo del
reggiseno nero. E' dannatamente bella, sexy, invitante... Quando
è arrivata la scorsa
settimana, il mio cuore ha iniziato a non vederci più, i battiti
hanno accellerato come non mai,
soprattutto quando, inaspettatamente, mi ha abbracciato:
sicuramente le mie orecchie
avranno preso come minimo il colorito di un gambero cotto a
vapore... Ho sentito quello
strano sentimento farsi spazio in me: qualcosa mi si contorce
nella pancia, le gambe mi
tremano, tutto intorno a me si annebbia e l' unica cosa messa a
fuoco è lei, tutto in me si
blocca, e poi mi rilasso, come se, averla rivista, mia avesse
fatto morire e poi rinascere... Poi,
quando ho saputo che sarebbe stata da noi tutta l' estate,
luglio e agosto, non ho potuto
trattenere un sorriso a 44 denti.
Mi avvicino a lei, e automaticamente, le sposto una ciocca di
capelli dal viso: lei, apre gli
occhi, quei bellissimi occhi color del cioccolato, e mi guarda,
mi osserva, accarezzandomi la
guancia con la mano, per poi spostarsi sui capelli. Mi prende, e
mi fa sedere vicino a lei;
delicatamente si posiziona sulle mie gambe e mi abbraccia,
appoggiando la testa sulle mie
spalle. Restiamo così per un minuto, o forse, per un' ora: mi
sembrava di stare in paradiso,
sono rilassato, felice, se c' è lei io non ho più bisogno di
niente. Sento che sposta un pò la testa,
in modo da posizionare le labbra vicino al mio orecchio e mi
sussurra:" Ron, ho bisogno di te,
ho voglia di te, e non riesco più ad aspettare, non riesco più a
nascondere quello che provo; mi
fa male non averti vicino, ma mi duole ancora di più sentire che
ci sei, ma solo come amico.
Voglio svegliarmi alla mattina e poterti abbracciare, baciare
finchè ne ho voglia; ho provato a
raccontarmi che questo sentimento è solo un capriccio, ma no,
non funziona; non voglio più
fuggire, non voglio più che tu scappi via da me..." Ron, era
come in una specie di trance: gli
aveva detto tutto ciò che aveva sognato gli dicesse fin dall'
alba dei tempi, e adesso però, lui
non sapeva come rispondere, o meglio, non trovava le parole
giuste per farlo! Hermione, che
aspettava una qualsiasi reazione che, evidentemente non sarebbe
avvenuta, si alzò e, con le
lacrime agli occhi, si avviò per rientrare in casa. Ron era nel
panico totale: era rosso come un
peperone, le mani gli sudavano, e la bocca non ne voleva sapere
di mettersi in funzione.
Rimase lì, immobile, la bocca semi aperta, e gli occhi,
spalancati, come se, si fosse ripreso solo
in quel momento. Da anni aveva aspettato quel momento, non
avrebbe desiderato altro, e
adesso che lei gli aveva detto ciò che provava, lui non aveva
saputo reagire e se ne era
rimasto lì come un imbecille, facendola soffrire e scappare via.
Come se si fosse risvegliato, si alzò in piedi di scatto, e
senza pensare si diresse in camera di
Hermione.... Arrivato all' ingresso, tirò un lungo sospiro, e,
senza neanche bussare, aprì di
scatto la porta per poi chiuderla alle sue spalle; Hermione era
seduta sul davanzale e
guardava distrattamente il cielo. Le si avvicinò e la abbracciò
da dietro, provocandole un
brivido lungo la schiena; le prese la mano e le indicò, una
stella, la più grande,
la più bella di tutte, sussurrandole:"Questa è la nostra stella,
non la lascierò più scappare..."
Hermione si girò verso di lui con un sorriso: Ron, la baciò,
prima dolcemente, poi, sempre
più intensamente; una mano di Hermione finì sotto la maglietta,
sulla schiena di lui, l' altra
gli accarezzava piano i capelli; Ron inizìò a risalire con una
mano i fianchi di Hermione,
fino ad addentrarsi nella schiena, facendola rabbrividire.
Quello strano sentimento era
tornato: delle scariche elettriche gli percorrevano tutto il
corpo, gli occhi gli brillavano,
tremava al solo tocco di lei. Si staccarono per riprendere
fiato, si guardarono negli occhi,
e Ron ebbe bisogno di abbracciarla, per credere che fosse tutto
realmente accaduto; si
inebriò i sensi con il dolce profumo dei suoi capelli, e glieli
scostò per permetterle di sentire
meglio ciò che lui, le sussurrò all' orecchio, una cosa che,
detta da lui, era mille, centomila
volte più emozionante:" Ti amo....". Hermione gli baciò la
fronte, per poi scendere sulle
labbra; Ron la trasportò sul letto, e qui, rimasero abbracciati,
ascoltando ognuno i sospiri
dell' altro e il battito incessante dei loro cuori, per poi
addormentarsi e sognarsi l' un l'altra.
Solo la luna fu testimone di quel sentimento, che, ne era
sicura, sarebbe durato per l' eternità.