Gelosia

di _M e l_
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Gelosia
[435 parole]

 



Per menti inesperte e ignoranti quel discorso - cominciato da Genio - era iniziato così, per gioco.
Per menti inesperte e ignoranti quella domanda, “Quanti centimetri?” - scritta sempre da Genio -, era stata fatta così, per scherzare, anche con imbarazzo.
Non che l'imbarazzo non ci fosse stato, ma la mente ingegnosa della sopracitata aveva pubblicato il tutto con un intenzione, con un piano ben preciso.
Che sembrava stare funzionando, dato che aveva appena ricevuto un sms.
Burnt:
Non dovresti fare certe domande.

Perfetto, aveva abboccato.
E tu dovresti prestare ascolto al professore al posto di stare su Facebook.
Non aveva pensato, però, all'eventualità che Burnt capisse il gioco e decidesse di stuzzicarla a sua volta.
Oggi mi sono presa un giorno libero... e ho appena finito di sentire i centimetri di qualcun altro.
Così, leggendo quella risposta, non aveva potuto fare a meno di ingelosirsi, lei, che voleva far invece ingelosire Burnt.
Benissimo, allora resta con lui.
Dall'altro lato, Burnt, rideva soddisfatta.

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Toctoc.
Genio era ancora indispettita dallo scambio di messaggi avvenuto poco prima e quando si ritrovò l'artefice del suo malumore sull'uscio della porta di casa sua, non poté che guardarla con furore.
« Che ci fai qui? » esclamò, le braccia incrociate sotto il seno e il mento alzato in un chiaro segno di superiorità.
Burnt, dal canto suo, cercava in tutti i modi di trattenere un sorriso derisorio.
« Giorno libero, ricordi? » rispose, per poi scavalcarla ed entrare in casa.
« Cos'è, non ti hanno soddisfatta abbastanza i centimetri? » ribatté lei, seguendola adirata.
« Genio, sai che non è il mio tipo » spiegò, prima di richiudersi la porta della camera da letto dietro le spalle.
« E poi, vuoi davvero parlare di questo? » continuò, ponendo la domanda dall'altra stanza.
In effetti, soppesando i pro e i contro, no, Genio non aveva proprio voglia di parlare di quello, in quel preciso istante.
Fu sbuffando che entrò nella camera a sua volta:« Guarda che dopo riprendiamo il discorso ».
Ma stesso lei sapeva che anche dopo non avrebbero avuto il tempo di parlarne.

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Genio si stiracchiò, indecisa se alzarsi o meno.
L'università l'aspettava, ma non aveva proprio voglia di andarci.
Si stava così bene circondati da quel comodo e caldo piumone.
La sveglia suonò ancora e non poté far finta di non sentirla, così, controvoglia, s'alzò e andò a prepararsi.
Fu solo quando stava per uscire che lo notò. Un piccolo quadratino giallastro graffiato da sottili strisce nere, posato sul mobiletto al fianco della porta d'ingresso.
Lo prese tra le mani incuriosita:
Se proprio vuoi saperlo erano 20 centimetri, altro che 16!
Stavolta non se la prese – se non con il post-it che accartocciò ben bene – ma rise:« Che stronza » aggiunse poi, scuotendo la testa.







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Cosetta orribile dedicata a Burnt e Genio - scritta grazie a un piccolo e inconsapevole aiuto di quest'ultima e di Beatrice - per ringraziarle, perché solo grazie alle loro iniziative riesco a scrivere queste orribili cose <3



La Flashfic ha partecipato all'iniziativa "Gotta Ship'em All!" di The Burnt Orchid e Il_Genio_del_Male, con i personaggi della sezione RPS, le stesse Burnt e Genio che si sono gentilmente offerte :), e i prompt del Venerdì: Giorno libero e Post-it, guadagnandosi i premi: Originalità e Coppia Femslash più pazzesca.





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