«Comunque
vada domani,
abbiamo vissuto oggi.»
Dal
film One Day
Il vento le scompigliava i
capelli. Lui, la ricorreva lungo
quel sentiero, attaccandosi come a volerla acchiappare, al suo abito
turchese.
Ancora correva lei,
sorrideva.
Il vento sulle guance, il
cuore batteva all’impazzata.
Sentiva alle sue spalle il
respiro affaticato di lui.
L’aveva
incontrato da poche ore, eppure sentiva di
conoscerlo da sempre. L’aveva invasa, ammaliata con il suo
sorriso. Con i suoi
occhi.
L’aveva sentito
respirare contro la sua pelle, contro i suoi
capelli, e invaderla con il suo profumo.
Aveva visto le sue
palpebre socchiudersi mentre la stringeva
al suo petto.
Ora, lo vedeva correrle
dietro, affaticato. Sorrideva
ancora. Come una bambina felice.
Perché quella
era la felicità. Lui era il suo angolo di
paradiso, assieme a quel vento che premeva sulla sua pelle,
scompigliandole i
capelli.
Questo era quello che le
importava. Esser felice. Che fosse
stato solo quell’attimo, non importava.
Importava
l’oggi, per preoccuparsi del domani, ci sarebbe
stato tempo, stretta tra le sue braccia.
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