-Sierra! Prendimi se ci riesci...- era la timida voce di un bambino sui sette anni. -Non vale però... Sei troppo veloce!- questa volta era una bambina, anch'ella sui sette anni. Lui era magrolino, aveva capelli castani e gli occhi color del cielo; lei, al contrario, aveva la pelle color cioccolato, gli occhi d'ossidiana e i capelli castani con ciocche violacee. Si rincorrevano, giocavano e ridevano spensierati: avevano tutto il giardino e tutto il pomeriggio a disposizione per fare quello che volevano. -CODYYYY... Fermati... Sono stanca...- era Sierra che gridava, perché Cody stava ancora correndo. -Eddai, Sierra. Già sei stanca?- -Si!- disse lei con fermezza, e col fiatone. Così si distese sul vasto prato verde: Cody la raggiunse, e si butto a peso sul prato, dopo di lei. -Sierra, guarda! Quella nuvola sembra una caramella!-. Stavolta si erano messi a pancia in su a girovagare per il cielo con lo sguardo. -Si! É vero!- disse, e poi girò lo sguardo in un'altra parte di cielo. Cody era immerso nei suoi pensieri, come Sierra d'altronde. -Guarda Cody: quelle due nuvole sembrano un cuore rotto a metà...- disse lei, intristendosi un po'. -Perché sei triste?- disse Cody. -Mi prometti una cosa?- Cody annuì -Mi devi promettere che quando saremo grandi, ti prenderai cura del mio cuore: non dovrai permettere che si rompa... Va bene?- Cody la guardò un po' stranito, perché non aveva capito bene, però ci pensò un po' su. Dopo pochi minuti la guardò e disse deciso: -Va bene! Mi prenderò cura io del tuo cuore!- Sierra gli sorrise ed entrambi si alzarono. Non sapendo più che fare, si andarono a sedere sotto un albero, all'ombra. Lì, parlarono del più e del meno: dopo alcuni minuti, per la stanchezza, si addormentarono senza accorgersene, e quando si svegliarono, il cielo era già scuro. Si svegliò per prima Sierra, che, accorgendosi dell'orario, chiamò Cody. Dopo averlo chiamato, alzò gli occhi al cielo, e rimase stupita: quella sera, il cielo era molto stellato, e lei non l'aveva visto così pieno. Cody, dopo Sierra, alzò anche gli occhi al cielo e rimasero a guardarlo per alcuni minuti: all'improvviso Cody alzò un braccio per puntare con il dito un punto del cielo. -Guarda! Una stella cadente- -Dove???- disse Sierra, per poi dire, dopo pochi secondi -Esprimi un desiderio. Sai che si avvera?- Cody la guardò perplesso. -Tu cosa desideri?- disse lui con lo sguardo immerso nel blu. -Io vorrei che la nostra amicizia durasse per sempre: non voglio perdere una persona speciale come te...- disse lei. Nonostante avesse solo sette anni, a volte ne dimostrava di più solo per quello che diceva. Cody rimase senza parole: non sapeva cosa dirle perché nessuno lo considerava un amico, mentre lei lo considerava già qualcosa di più. -Sierraaa... Codyyy... Entrate che la cena é pronta- stavolta a parlare era stata una donna con la pelle color cioccolato al latte: la madre di Sierra. -Un attimo, mamma- gridò Sierra dal giardino. Dopo si girò verso Cody, che la guardava, gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia. Dopo gli si avvicinò all'orecchio, dicendogli: -Non dimenticarti che ti voglio tanto bene: e te ne vorrò per sempre...- Cody arrossì e di conseguenza anche Sierra. Così si presero per mano e si diressero dentro casa. |