Everyday I love you

di Princess Kurenai
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Titolo: Everyday I love you
Titolo del Capitolo: Alba
Fandom: Pokèmon
Personaggi: Matsuba (Morty), Minaki (Eusine)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico
Rating: Giallo
Avvertimenti: Flashfic, Shonen-ai, What if?, Raccolta
Conteggio Parole: 270 (FiumiDiParole)
Note: 1. Utilizzo i nomi giapponesi quindi:
- Matsuba equivale all’inglese Morty o all’italiano Angelo.
- Minaki Eusine o Eugenius
- Enju City è sarebbe Ecruteak City o Amarantopoli
Il resto mi sembra sia ok come la Burned Tower e la Bell Tower, rispettivamente la Torre Bruciata e la Torre Campana.
2. Basata sul videogame di Heart Gold/Soul Silver data la presenza di Kotone (o Cetra in italiano) e di Silver (il ragazzo dai capelli rossi che si può anche chiamare Heart). Ovviamente si tratta di una What If? sul rapporto di Minaki e Matsuba perché so bene che Minaki è originario di Tamamushi City (Celadon City o Azzurropoli) e, proprio per il rapporto che ho voluto creare lui non tornerà nella sua città.
3. La mia prima fic su Pokèmon era proprio sui Pokèmon (quella con Vulpix per intenderci) e, la prima con un pairing non poteva che essere una sulla SacredShipping che, personalmente, amo!
4. Dedicata a Francis<3 Che è il mio Angelo in tutti i sensi!
5. Partecipa al The One Hundred Prompt Challange indetto da BlackIceCrystal. Con prompt 01. Alba

{ Everyday I love you ~
- 01. Alba -



Minaki odiava definirsi un codardo, eppure, mentre le prime luci dell'alba illuminavano la casa che divideva con Matsuba, non riusciva a fare a meno di sentirsi in colpa, e pure vigliacco per quella fuga, spiegata solamente da un bigliettino messo in bella vista sul tavolo della cucina.
Gli diceva semplicemente che partiva, ma che non sapeva quando sarebbe tornato; si assentava spesso, magari anche solo per qualche giorno, ma non stava mai via per più di un mese. Aggiungeva, a modo di scusa, che se ne stava andando all'alba perché quello era il momento perfetto per iniziare la sua ricerca sul Pokemon Aurora, il leggendario e bellissimo Suicune, anche se doveva ammettere a se stesso che però quella giustificazione era piuttosto romantica e romanzata.
Non era un mistero la sua passione per quel pokèmon ed era certo - o almeno ci sperava - che Matsuba avrebbe compreso il perché della sua partenza.
Nonostante ciò, non bastava ripetersi all'infinito quello che aveva scritto sul biglietto. Non sarebbe mai riuscito ad auto convincersi di aver fatto la scelta giusta.
Partire all'alba perché Suicune era chiamato il “pokèmon Aurora” era solo una menzogna che nascondeva il fatto che Minaki non sarebbe mai riuscito ad andare via, affrontando lo sguardo preoccupato di Matsuba. Anzi, non sarebbe proprio riuscito a lasciare il suo compagno, era troppo legato a lui per abbandonarlo in quel modo, guardandolo in viso.
Per Suicune preferiva fare il codardo e fuggire quando il giovane Gym Leader dormiva, anziché dirgli a quattr'occhi che ormai aveva scelto la sua strada, anche se sapeva che Matsuba non l'avrebbe mai fermato, gli avrebbe semplicemente rivolto uno sguardo di rassegnata preoccupazione.





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