"Black Chancery"'>Capitolo 12: E vissero felici e contenti...
Il caos alla fine del concerto fu quasi pari a quello di
Roma, l’unica cosa che mancò furono le corse affrettate verso di Jesse.
Infatti, contrariamente a come aveva fatto nella capitale italiana, questa
volta il bel biondino non rimase in sala per firmare autografi; anzi, si
affrettò verso l’uscita affinché potesse raggiungere prima possibile Anya e
chiarire bene la situazione con lei. Ci fu come al solito qualche furbetta che
tentò di superare la sicurezza, ma il fedele Bob era sempre pronto.
Evitando amici, tecnici e collaboratori(compreso Hank),
Jesse prese Anya per mano e la portò nel suo camerino:
-
Qui possiamo parlare in pace!- le disse.
Prima di raccontare cosa aveva sentito, Anya si guardò
intorno. Era la prima volta che entrava nel camerino di Jesse e ne rimase
affascinata: sembrava di essere nella stanza di un adolescente. Non c’erano
specchi enormi con luci accecanti o armadi pieni di vestiti di scena, come la
ragazza si era aspettata. Subito davanti l’ingresso si trovava una piccola
scrivania su cui erano sparsi dei cd e fogli di vari colori; al centro c’erano
due grandi poltrone con un tavolino in mezzo e lungo tutta la parete era stato
steso un cartellone bianco sul quale erano attaccate foto di ogni tipo.
Anya lasciò un secondo Jesse vicino la porta e si avvicinò
alle foto. Alcune erano ritagli di giornali, immagini di attori o cantanti
famosi, ma la maggior parte mostravano ragazzi e ragazze che sorridevano,
scherzavano e salutavano con la mano. In molte di queste foto Anya riconobbe
Jesse stesso. Notando l’interesse della ragazza, Jesse la raggiunse vicino al
muro e si mise a spiegare chi era ogni singola persona ritratta nelle foto.
Proseguirono avanti, avanti, finché…. Anya fermò lo sguardo sull’ultima foto e
sorrise: erano loro due vicino al Partenone. Sempre con il sorriso sulle labbra
Anya si girò verso Jesse e gli disse:
-
Questa è decisamente la migliore di tutte!- risero entrambi-
Certo che sono proprio belle…!- aggiunse poi
-
Già, non saprei stare senza! Quando ho cominciato il tour ho
pensato ad un modo per potermele portare sempre dietro, ed eccolo qua, semplice
e pratico! Ogni volta che cambio città non devo fare altro che staccare
direttamente tutto il cartellone e metterlo in valigia! Così almeno mi ricordo
sempre delle persone a cui voglio bene..-
-
È molto dolce da parte tua-
Si fecero per un istante gli occhi dolci, poi Jesse la fece
accomodare su una delle poltrone e le offrì da bere. Sorseggiando una coca cola
Jesse le chiese ancora una volta cosa le fosse successo quel pomeriggio. Anya
si fece forza(era penoso per lei doverlo raccontare per l’ennesima volta) e gli
disse tutto:
-
Dopo che ti ho salutato mentre cantavi Good Life sono andata a
sedermi dietro le quinte e ho sentito Hank e Bob che parlavano. Non volevo
origliare ma ho sentito il mio nome, così mi sono avvicinata per ascoltare cosa
avessero da dire su di me- mentre Anya parlava Jesse annuiva con il capo-
Inizialmente ero solo un po’ infastidita, visto che Hank in pratica stava dicendo
che sono una cretina-
-
Ehi! Ma come si è permesso! Io lo…- Jesse si stava alterando
-
Aspetta non è tutto! Dopodiché ha cominciato a dire che se io
avessi accettato la proposta di diventare corista sarebbe stato un affarone,
avrebbe potuto rifilarmi pochi spiccioli a sera e chiuso il discorso… - Jesse
era sempre più infuriato- … anzi, visto che aveva notato che provavo qualcosa
per te era sicuro che vi avrei seguiti anche gratis. –
Anya non guardava Jesse, fissava il pavimento. Ora doveva
dire la cosa più difficile:
-
E per finire.. ha detto che tu avevi capito tutto questo fin
dall’inizio e che quindi avevi fatto finta di provare anche tu qualcosa per me
per essere sicuro che avrei accettato-
-
COSA!?!?!- Alle ultime parole di Anya Jesse era scattato in
piedi- Ma cosa..come.. come si è permesso quel.. quel foruncolo ambulante di
dire certe cose!!! Io lo ammazzo… io, lo licenzio!!! Anya ti giuro, non farei
mai una cosa simile!-
E continuò a sbraitare contro Hank, usando anche dei termini
poco carini. Anya però non lo stava a sentire: la sua reazione esagerata le
aveva fatto capire la verità più di mille parole. Quando Jesse si fu calmato,
il ragazzo si rimise di nuovo seduto sulla poltrona e guardò Anya negli occhi
dicendole:
-
Mi dispiace tantissimo. Per colpa di quell’essere hai dovuto
soffrire così tanto… Ora però non pensiamoci più.- le fece un sorriso e la
prese per mano- Senti ma, prima di tutto ciò, cosa avevi deciso? Saresti venuta
con noi? Perché la proposta è ancora valida!-
-
Bè.. io avevo deciso di si, ma Patty?- Anya non sapeva cosa
fare.
-
Ancora con Patty! Ma di lei non me ne frega niente! Hank l’ha
voluta per forza come corista principale, a me è sempre stata antipatica! Tu
sei molto più brava!-
-
Lo pensi davvero? O lo dici solo perché vuoi che venga con te?-
Anya non poteva rischiare di nuovo che qualcosa rovinasse
tutto, doveva essere sicura. E Jesse la accontentò:
-
Ne sono sicuro!-
Ora Anya si sentiva veramente bene. Tutto era tornato al suo
posto e non voleva altro. Si alzò dalla sua poltrona e si andò a sedere in
braccio a Jesse, cingendogli il collo con le braccia. Jesse la strinse forte a
se e chiusero entrambi gli occhi, assaporando quegli attimi.
**********************************************
Hank si aggirava disperato nei corridoi del teatro. Non
aveva più visto Jesse dalla fine del concerto e voleva sapere dove fosse andato
a cacciarsi. Sfortunatamente per lui Jesse e Anya uscirono dal camerino di
Jesse proprio mentre Hank stava passando lì davanti. Non appena li vide il
manager cominciò a straparlare, ma Jesse lo fermò con un gesto imperioso della
mano. Se il suo sguardo avesse potuto congelare Hank sarebbe diventato un
ghiacciolo. In un tono serio che Anya non gli aveva mai sentito prima Jesse
disse:
-
Tu faresti meglio ad andartene via subito. Se te ne andrai
senza dire niente non userò la forza-
-
Cosa, ma che ho…?-
-
Sei licenziato!- imperò Jesse
Hank era a dir poco scioccato. Aprì e chiuse la bocca un
paio di volte ma senza farne uscire alcun suono. Quando riacquistò l’uso della
parola chiese con appena un filo di voce “Perché?” e lì Jesse gli disse cosa
aveva combinato. Lo accusò di aver inventato tutto e di aver approfittato della
sua posizione.
L’espressione di Hank passò da stupita ad arrabbiata,
finché, preso da uno scatto di rabbia, non tentò di attaccare Anya gridando”è
solo colpa tua!”. Sorpresa Anya si coprì dietro Jesse, mentre lui cercava di
chiamare Bob, impegnato com’era a fermare Hank. L’energumeno vestito di nero
non tardò ad arrivare, prese Hank per la vita e lo scaraventò letteralmente a
terra. Poi, con molta tranquillità, se lo caricò sulle spalle e disse:
-
Mi scusi un momento signorino, vado a gettare la spazzatura!-
e uscì.
Sia Anya che Jesse risero. Ormai si era fatta notte fonda,
così i due ragazzi si diressero all’albergo. Dormirono sonni tranquilli e al
risveglio prepararono le valige. La prossima tappa del tour era Madrid, ma
dovevano prima passare da Roma. A parte il fatto che Anya aveva bisogno di
prendere più cose da portarsi dietro, doveva mantenere una promessa.
Ritornare a Fiumicino fu fantastico per Anya. Se non fosse
stato per il fatto che aveva sentito i suoi per telefono, si era quasi scordata
l’italiano! Durante l’attesa della fine del concerto Anya aveva di nuovo
telefonato a tutti per annullare il vecchio appuntamento e quella mattina
stessa li aveva richiamati per fissare il nuovo.
Mano nella mano, Jesse e Anya uscirono dal loro Gate e
trovarono ad aspettarli le stesse persone che avevano accompagnato Anya alla
partenza da Roma solo quattro giorni prima. Appena si videro tutti quanti si
aprirono in caldi sorrisi e Anya lasciò la mano di Jesse per correre da loro.
Il primo a venirle in contro, naturalmente, fu Matteo. Ridendo e urlando i due
fratelli si abbracciarono stretti.
-
Sapevo che saresti ripassata!- le disse Matteo
-
Una promessa è una promessa!- rispose Anya.
Mantenendosi leggermente distante Jesse osservò Anya
abbracciare quello che doveva essere il suo famoso fratello, i genitori e una
ragazza che riconobbe essere Noemi. Non fece torto a nessuno, tenendoli tutti
stretti a sé per molto tempo e parlando svelta di tante cose tutte insieme.
Quella ragazza era veramente eccezionale, aveva così tanto
amore da donare! Si sentiva veramente fortunato di poterla avere accanto e di
poter continuare a dividere con lei le esperienze che la vita gli stava
regalando.
Distogliendolo dai suoi pensieri Anya prese Jesse per un
braccio e lo avvicinò alla sua famiglia. Parlando un po’ inglese un po’
italiano lo presentò a tutti(tranne che a Noemi!) e disse loro che si sarebbero
fermati solo un paio di giorni; il tempo necessario per poter sistemare tutto
prima di partire. Tutti insieme si diressero verso l’uscita e Matteo cominciò a
parlare con Jesse. Anya non riuscì a sentire quello che i due ragazzi si
stavano dicendo perché era impegnata in una conversazione con i genitori, ma fu
lo stesso contenta: era un buon segno se facevano amicizia! Soprattutto perché
Matteo era sempre stato geloso dei fidanzati di Anya!
Tornando a casa Anya rifletté sulla situazione: aveva dei
genitori splendidi, un fratello magnifico, una migliore amica che considerava
una sorella, presto sarebbe partita per un tour mondiale in cui avrebbe potuto
cantare sempre e, cosa più importante, aveva Jesse al suo fianco. Cosa voleva di
più dalla vita? ASSOLUTAMENTE NIENTE.
Fine
Eccoci qua, siamo giunti alla fine! Ringrazio di nuovo
Hilary 92 e la mia Ary per avermi ancora reso felice con i loro splendidi
commenti e le ringrazio già da ora per quelli futuri! È stato un piacere
scrivere questa storia e spero che lo sia stato anche per voi! Un saluto anche
a tutti quelli che hanno solo letto senza recensire! Un bacio vi voglio
benissimo!!!
Arianna
|