LA
SOLUZIONE SECONDO NAVARRO ADAM
N.B: La storia racconta dei fatti successivi ad una Fiction che ho scritto quest'estate, si prega di leggere "La Vita Secondo Adam Navarro" per capirci di più.
Ma la trama è comunque strutturata per permettere anche ai neo lettori di capirci qualcosa di questo racconto.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=723374&i=1
CAPITOLO 1: Gennaio,
L'inizio della Rivoluzione.
Erano appena finite le vacanze di Natale, e oggi ricominciava il mio
lavoro da insegnante, ovviamente la sera prima nel mio appartamento da
solo ho in un certo senso festeggiato la fine delle vacanze, per esser
precisi, ho bevuto birra fino a notte fonda guardandomi un film in
solitudine nel mio freddo appartamento.
Sono Navarro Adam, un professore di psicologia al liceo Alfieri, da
sempre son stato un uomo dai bruschi modi e dalla parlantina offensiva,
violenta, diciamo semplicemente che sono un cinico.
Arrivato ai 40 anni la mia vita stava lentamente rinascendo,
provavo sensazione positive ma nel contempo mantenevo il mio modo di
fare e la mia rabbia quotidiana oltre che lo stress.
Tutto stava diventando sempre più rosa e fiori, fino a
quando all'improvviso senza neanche un preavviso tutto questo si
è completamente sgretolato.
Per farvi un riassunto: prima ero un adulto che aveva tutto, amici,
lavoro, e una stupenda fidanzata, ora mi ritrovo con meno amici della
quale uno è morto, l'altro se n'è andato e tra
quei rimanenti ormai tira un brutta aria e il clima è
diventato quasi irrespirabile al bar che frequento quotidianamente a
colazione e pranzo. L'unica cosa positiva che mi era rimasta era il
lavoro, almeno lì avevo il rispetto dei miei alunni, ma
anche in questo campo si stanno venendo a creare dei problemi, difatti,
una delle mie alunne è incinta e da quando l'ho aiutata a
capire bene cosa fare e come fare con un consulto brevissimo, quasi un
couseling comunissimo per molti psicologi, ha cominciato a trattarmi
come una sua guida per superare i suoi problemi, mi fa domande su
domande e mi cerca perfino a casa e telefono per farmi queste
domande.
Tutti questi sono i grandi problemi che stanno affliggendo la mia nuova
vita, ma il più grande ora come ora era la separazione da
Railey, la mia incredibile ex-fidanzata, separati da poco per forze
maggiori, o quasi, e per di più ora mi ritrovo con una donna
affascinante dal comportamento ammirabile che prova qualcosa per me, ma
io la rispetto troppo e ho timore di lei in un certo senso.
Stava tutto degenerando troppo in fretta, difatti per gran parte delle
vacanze mi son rintanato in casa senza aver troppi contatti col mondo
esterno; però oggi ricominciava la scuola, e così
in quel freddo 9 Gennaio 2012 appena mi alzai dal letto
subendo l'incredibile escursione termiche che c'è tra letto
caldo e casa fredda, capii che non poteva andare avanti così
per molto, in pochi giorni di isolamento mi stavo riducendo ad un
barbone, il frigo era pieno di schifezze e non mangiavo un pasto sano
da due settimane, ho aumentato il consumo di alcol e fumo, ho
festeggiato solo capodanno insieme agli "amici" del Bar da Rinos
perchè Eveline, la propietaria e barista, mi aveva invitato
ad una cena, che tutto sommato è stata anche tranquilla, poi
c'è anche il brutto fatto che mi lavavo molto poco, infine
come ciliegina sulla torta indosso gli stessi vestiti per casa da
quando le vacanze son cominciate.
Dovevo reagire, dovevo trovare una soluzione a tutto questo, e
così dopo essermi fatto una lunga doccia, mi vesti con il
mio solito modo molto strano, ovvero: camicia, giacca marrone con toppe
sui goiti, blue jeans e scarpe sportive; presi le chiavi, il telefono e
il portafoglio ed ecco che varcai la soglia di casa intento a scatenare
una rivoluzione all'interno del mio piccolo cerchio chiamato vita.
Appena fuori per strada tornai a respirare l'aria ostile ma soffice
dell'inverno, le strade di Selice erano ancora innevate, sembrava che
quest'anno la neve non si decidesse a sciogliersi e sparire, anzi,
appena sembrava finito tornava una nevicata, subito mi diressi al bar
per far colazione nella speranza di trovare il minor numero di gente
possibile, dovevo cominciare la rivoluzione, ma farla tutta in un colpo
non sarebbe servito a niente e l'attuale clima conflittuale era la
situazione perfetta per prender caso per caso e riallacciare il tutto.
Appena entrai nel bar, c'erano solo Kirk, il chitarrista e custode del
condominio dove abito, mio amico sin dall'adolescenza; invece dietro al
bancone c'era Eveline che con aria spensierata stava pulendo dei
bicchieri per rimetterli sulla credenza, lei era la barista ci siamo
conosciuti per caso in questo stesso bar.
"Adam: salve a tutti"
Kirk ed Eveline, un po' apatici, dissero:
"Kirk: ciao Adam"
"Eveline: heila..."
Dovevo ammettere che il clima era davvero asfisiante, ero entrato e
già ero indeciso se sedermi o meno.
Mi venne una mezza idea di scappare, ma Eveline dimostrò di
non esser cambiata, e questo mi diede coraggio:
"Eveline: hey non fissare il locale, altrimenti ti verrà il
dubbio su cosa faccia più schifo secondo te tra l'aspetto
del locale e ciò che si serve, vieni a sederti e prendi
qualcosa dai..."
Con uno slancio non molto rapido mi sedetti sulla solita poltroncina
girevole davanti al bancone, poggiai il mio cappotto su uno dei
divanetti dei tavoli che erano sempre vuoti e infine per concludere il
mio rituale quotidiano mi accesi un cigarillos e presi un giornale
cominciando da subito a lamentarmi per quello che trovavo scritto:
"Adam: oh...fantastico, sentite un po' qua, stanno facendo una riforma
alle pensioni, certo è di questo che il paese ha
bisogno...riforme sulle pensioni, che diavolo volete dai vecchi loro
hanno già costruito il futuro date una mano prima ai
giovani, loro son in vera difficoltà non i vecchi e il loro
amico mietitore con la quale vanno a giocare a carte al bar"
"Eveline: sai hai davvero ragione..."
Questa frase mi lasciò sbigottito, Eveline non era mai
d'accordo con quello che pensavo e appena mi lamentavo di qualcosa lei
era la prima a izzarsi contro di me e rispondere in modo ironico e
sarcastico, a quanto pare la sua situazione difficile con Eric la stava
definitivamente trasformando in una donna buona?
"Adam: come scusa? Sei d'accordo con me?"
"Kirk: voi due che la pensate allo stesso modo...io torno in
condominio, ho da sturare il cesso del violinista della 5-E, ci vediamo"
Kirk se ne uscì senza nemmeno venir salutato in quanto la
situazione che si era creata tra me ed Eveline ci aveva drasticamente
distratto, ma lei abilmente una volta uscito Kirk rispose ricreando la
normalità:
"Eveline: mi pare ovvio che i giovani siano in una situazione disperata se
come insegnanti a scuola si ritrovano gente come te"
"Adam: io invece ci credo che il settore della ristorazione sta
subendo una profonda crisi se ogni cuoco è come te" dissi
concludendo con un profondo tiro del mio cigarillos.
Eveline, taciturna e non sapendo come rispondere mi disse solo:
"Eveline: ti preparo il caffè e ti porto la brioche subito"
"Adam: così va meglio, grazie"
Tornai a leggere il giornale in santa pace fino a quando non vidi,
quasi miracolosamente, arrivarmi il solito pessimo caffè e
la solita pessima brioche di sempre; mentre sorseggiavo il primo e
mordevo il secondo chiesi ad Eveline:
"Adam: a proposito, con Eric come vanno le cose? Sai è da
molto che non vengo più qua, che mi son perso?"
Di fronte a questa domanda credevo che Eveline avrebbe potuto reagire
male ed incazzarsi ma invece appena finito di parlare lei si
girò a me e si mise a ridere continuando dicendo:
"Eveline: è solo questione di tempo prima che capisca, no?
Te invece perchè sei scomparso per tutto questo tempo?"
Devo ammettere che qui ero io quello colto impreparato, non potevo dire
la verità ad Eveline, ci avrei rimesso la faccia e non
potevo nemmeno dire cosa volevo fare realmente, non potevo rivelare
tutto subito così, siamo al primo giorno della rivoluzione e
di tempo ce ne vorrà, così una volta ritrovata la
calma e la stabilità risposi:
"Adam: son stato a trovare mio padre...ho passato le vacanze con lui a
Torino"
"Eveline: ma tuo padre non abitava a Roma?"
"Adam: e te queste cose come le sai?"
"Eveline: come sarebbe a dire come le so, ogni mattina vieni qua,
prendi il tuo dannato caffè ti lamenti di qualcosa e poi vai
al lavoro o torni a casa, ho imparato molte cose di te in questi anni e
tutto perchè parli troppo"
"Adam: comunque sì è vero abita a Roma..."
Eveline soreseggiando un po' del suo stesso caffè che si era
appena versata in una tazza mi chiese con aria superba:
"Eveline: e allora perchè hai detto Torino?"
"Adam: perchè io son stato a Torino con mio padre, sai a
volte la gente viaggia, so che ti sembra strano viaggiare sapendo
quanto prendi al mese"
Dopo questa affermazione pungente diedi l'ultimo sorso al
caffè e l'ultimo morso alla brioche per poi lasciare sul
bancone i soliti 2 euro e prendermi il resto di 10 centesimi salutando
Eveline in maniera distaccata come sempre:
"Adam: ci vediamo Eveline"
"Eveline: ci vediamo a pranzo Adam"
"Adam: sempre che l'ufficio d'igene non ti faccia chiudere il posto
stamattina..."
A quel punto ero di nuovo solo e immerso nei miei pensieri, il cammino
per scuola era leggeremente meno lungo di quello da casa al bar.
Arrivato al solito incrocio stradale dove di solito al ritorno dalla
giornata lavorativa incontravo Demetria, un'altra cliente fissa del
bar, anche lei l'ho conosciuta grazie alla mia assidua frequentazione
del Rinos, lavora in banca come segretaria; solo che quel giorno era
strano perchè mi ero accorto che avevano dipinto i contorni
delle strisce pedonali e parte dell'asfalto circostante alle strisce,
di un blu acceso. Di fronte a tutto queto non potei non sorridere,
questo perchè, per uno strano motivo la gente da
più attenzione alla precedenza ai pedoni che camminano sulle
strisce quando queste son ben dipinte e visibili, quindi ora la gente a
quell'incrocio non doveva più aspettare il momento buono per
attraversare, ed ecco che subito partii convinto senza quasi neanche
guardare se una macchina stava passando.
Passata la prima corsia, tutto apposto la macchina si era fermata, ma
nella seconda beccai l'imbecille che per poco non mi tirava sotto e che
mi urlò:
"Autista: hey che fai vecchio barbone?"
Era un uomo davvero malconcio e io gli risposi a tono:
"Adam: vado al lavoro! Sai ancora cosa sia un lavoro specie di
senzatetto?"
La macchina parti in quarta, e l'uomo ignorò le mie accuse.
Arrivato a scuola notai che appena prima dell'entrata tirava un aria
strana, c'era pochissima gente, anzi quasi non ce n'era.
Continuai senza preoccupazioni a camminare per il vialetto che
anticipava l'edificio scolastico quando ad un certo punto notai che
c'era del movimento tra i cespugli ai lati, ma era troppo tardi per
poter far qualcosa, improvvisamente si alzarono gli alunni della 2^E
che mi bombardarono con le palle di neve e io non potei far altro che
subire e coprirmi il volto con la mia borsa 24ore.
"Cresta da Gallo: meno uno presto ragazzi, scappiamo"
Subito nella fretta dopo essermi ripreso dall'assalto con uno scatto
rapido riuscì a prendere la vittima più facile da
catturare, ovvero Scienziato Mancato.
Dopo una breve corsa ecco che con il braccio afferrai la sua spalla e
lo bloccai.
"Adam: preso!"
Subito lui mi guardò un po' intimorito e disse subito:
"Scienziato Mancato: non è stata una mia idea, ok
è stato un mio consiglio scegliere come postazione tattica
questi cespugli, ma per il resto non c'entro io!"
"Adam: e sentiamo, di chi è la colpa?"
Ci fu un attimo di silenzio finchè Scienziato Mancato
vuotò il sacco dicendo:
"Scienziato Mancato: ma come...non ha sentito parlare della giornata
degli scherzi al prof?"
"Adam: che diavolo è..."
"Scienziato Mancato: l'ultima idea del Preside Berry? In pratica oggi
gli alunni sono autorizzati a fare un solo scherzo ai professori delle
loro classi e lei è stato selezionato per il bombardamento
di neve"
"Adam: ma cos'ha quel bastardo di Berry in testa...senti, ok accetto lo
scherzo, ma credetemi, io torno sempre indietro le cose, quindi
preparatevi, e ora fila in classe che è anche tardi e tra un
po' suona".
Appena entrato a scuola insieme a Scienziato Mancato notai qualche
altra vittima degli scherzi, come il miglior insegnante di matematica
che si ritrovava la valigetta svolazzante a mezz'aria che avevano preso
gli alunni con una canna da pesca, il prof di ginnastica che puzzava di
carne ed era inseguito da due cani di media taglia e per finire avevamo
la prof di italiano più timida e carina dell'istituto che si
ritrovava sommersa di poesie d'amore recitate dai suoi alunni a
squarciagola, non sapevo se ad esser rosso era il suo giubbotto o la
sua faccia.
Entrato in classe notai che non mi aspettava niente di strano, infatti
ripensandoci Scienziato Mancato mi aveva detto che era concesso solo
uno scherzo ad ogni professore e non di più; incominciavo a
credere che il preside Berry si impegnasse per non fare il suo lavoro
in maniera decente.
Ora che le vacanze di Natale era finito ci stava bene un discorso di
qualunque tipo ai miei alunni:
"Adam: bene, eccoci tornati dal periodo di gran consumismo, e di
assunzione eccessiva di dolci, nonostante tutto vedo che avete
mantenuto la linea tutti, soprattutto te Lipidi, cioè volevo
dire, Kevin Jekel, scusa è l'abitudine; comunque, sappiate
che ho in mente di farvi una bella verifica di riepilogo di tutto
ciò che abbiamo fatto nel primo quadrimestre e indovinate
quando ve la farò? No, non parlate, ve lo dico io,
dopodomani ragazzi, e mi aspetto che gli insufficenti facciano del loro
meglio per rimediare mi riferisco soprattutto a te Cresta da Gallo, ma
in generale tutt voi; bene e ora che vi ho detto questo, indovinate che
si fa? Voglio che tutti voi mi diate quel tema che vi ho chiesto di
scrivere per le vacanze, chi non l'ha portato si prepari al peggio!"
Subito notai una mano alzata, era quella di Ellie Shelter, ovvero la
ragazza che più mi stava addosso e mi infastidiva
"Ellie: prof, guardi che Mercoledì abbiamo già la
verifica di Biologia"
"Adam: benvenuti alla seconda liceo, dove sarete schiavizzati per puro
piacere dei professori, scherzi a parte, giovani miei nella
vita vi ritroverete a fare cose in minor tempo più complesse
di due verifiche in un giorno, quindi meno piagnistei più
teste sui libri questi due giorni, chiaro?! E guai se scopro che avete
fatto spostare la verifica di Biologia perchè
rimanderò quella di psicologia nello stesso giorno in cui
l'avrete fatta spostare!"
Ci fu un boato di lamentele generali, io non badandoci cominciai col
segnare gli assenti e notai che l'unica assente era Fiona Debelli, la
ragazza incinta che mi rompeva per aiutarla nella sua gravidanza
psicologicamente, forse aveva degli esami da fare o forse i suoi
l'avranno uccisa quando hanno scoperto il tutto.
Ad un certo punto però guardando meglio la classe notai una
cosa strana, difatti dietro Cresta da Gallo c'era un banco in
più, un banco da tre con una nuova persona, un ragazzo
minuto, dai capelli biondi ricci e alti, solo a guardarlo sembrava un
ragazzo davvero a posto, forse un genio o solo uno spavaldo idiota, ma
come ogni professore mi sembrava giusto chiedere:
"Adam: aspetta e tu chi diavolo sei la infondo? Un viso nuovo?"
L'alunno che era in terza fila si alzò e disse:
"Alunno: sì, sono nuovo, il mio nome e George Jei, vengo
dalla 2^T ho chiesto di fare il cambio di sezione perchè lo
scientifico mi aveva stufato, tutti troppo spocchiosi e ho voluto
provare a venire qui a fare psicologia" disse con tono molto calmo,
onesto e a testa alta.
In un primo momento mi aveva impressionato questo nuovo alunno e dopo
aver mollato una risata istintiva dissi:
"Adam: che tipo interessante, hai visto Scienziato Mancato,
perchè non prendi esempio da lui e non decidi una volta per
tutte di andartene allo scientifico; sai caro George, qui vige una
regola nella mia classe, ovvero che do i soprannomi ai miei alunni in
base a qualche episodio d'inizio percorso scolastico che mi
è rimasto impresso o per una loro caratteristica che si nota
facilmente, questo soprannome verrà tolto solo quando
qualcuno fa qualcosa di considerevole ai miei occhi, in quei casi
smetterò di chiamare il suddetto col soprannome scelto e
userò il nome di battesimo e cognome, quindi per ora
preparati perchè non sarai George durante le mie ore ma
bensì...Fiero! Ti chiamerò così!"
Fiero dopo aver sentito il soprannome si sedette e disse:
"Fiero: e chissenefrega a me basta che ci capiamo no?"
Questo ragazzo aveva un atteggiamento che mi piaceva, non volevo ancora
dargli il nome, preferivo stuzzicarlo un po' per vedere le sue
potenzialità.
Restava il fatto che come alunno nuovo però non poteva
inserirsi così a suo piacimento, infatti subito indicandolo
di nuovo gli chiesi:
"Adam: aspetta Fiero, lo sai che dovrai fare degli esami di recupero su
tutto il programma svolto dalla prima fino ad oggi di psicologia?"
"Fiero: lo so già, mi hanno avvertito, quel ragazzo
laggiù di cui non ricordo il nome è stato
così gentile da avermeli passati durante le vacanze" disse
indicando Gerrinton.
Da quanto avevo capito quei due si conoscevano già ed era
probabile che fosse stato Gerrinton a consigliarli di venire qua nella
sezione E.
"Adam: ottimo allora a fine Gennaio ti farò la verifica di
recupero, vedi di prepararti per bene e di non presentarti il giorno
della verifica senza sapere nemmeno cosa sia la psicologia o
dovrò farti dei corsi io stesso per farti recuperare tutto
il programma e la cosa mi darebbe fastidio"
La prima ora si concluse con il ritiro dei compiti per le vacanze e uno
dei miei soliti saluti intimidatori
"Adam: ci vediamo Mercoledì col girone infernale di
verifiche!"
Avevo un ora buca poi sarei dovuto andare in 1^C per due ore.
Passai nell'aula insegnanti per lasciare giù il testo di
seconda e prendere quello di prima, una volta fatto lo scambio chiusi
il mio cassetto e guardando alla mia destra notai che sul cassetto di
Railey c'era ancora la sua etichetta col nome "Railey Acrington" in un
nano secondo la mia mente fu riempita delle immagini dei momenti
passati con lei in questa scuola e in questa stessa aula, il tutto fu
fermato da Eric che vedendomi da dietro mi mise una mano sulla spalla e
tutto allegro mi salutò.
Eric Linderson era un insegnante di psicologia come me, eravamo gli
unici due nell'istituto, aveva la mia stessa età, un fisico
da uomo abbastanza ateltico nonostante facesse una vita sedentaria,
sempre ordinato nella cura del suo aspetto; dotato di una bassa
autostima, divorziato, attualmente ha una storia con Eveline, la
barista, relazione che però sta crollando dopo che Eric ci
ha ripensato riguado il matrimonio con lei, spesso è
bamboccione, infatti si nota come sia un uomo tra i limiti
dell'intelligenza e dell'idiozia.
"Eric: heilà Adam, passato delle belle vacanze?"
"Adam: no, son rimasto chiuso in casa ad annoiarmi, te che hai fatto?"
"Eric: son andato in vacanza in montagna per una settimana con alcuni
colleghi professori, organizzava il tutto il prof. Hendel"
"Adam: cosa? Da un lato non mi stupisco, credo sia l'unico insegnante
di religione che di religioso non ha niente, impreca, va alla feste a
basi di alcolici, fuma più di me, eppure è un
credente, quell'uomo non capisco se ha capito tutto della vita o
è solo un controsenso generato dalla follia sociale degli
ultimi anni"
"Eric: no in un certo senso riesce a collegare le due cose,
questo lo puoi capire solo dopo che l'hai sentito recitare un intera
messa a mezzanotte in casa dopo che si è ubriacato, credimi
se fossi venuto avresti capito"
Ad entrambi scappò spontanea una risata pensando alla scena.
Eric dopo aver preso i libri stava per andarsene, quando
però lo fermai e gli chiesi:
"Adam: e dimmi...alla fine con Eveline?"
Eric rimase pietrificato davanti a questa domanda, non sapeva se
rispondere mentendo, dire la verità o non dire proprio
niente, alla fine però mi disse solo:
"Eric: non la vedo da un bel po' "
Detto questo se ne andò a far lezione e io rimasi da solo a
pensare a come cavolo potevo far riconciliare due parti che non
volevano proprio comunicare, ma tutti questi miei pensieri furono
interrotti da un'idea geniale, ma che non c'entarva niente con Eric ed
Eveline che mi era venuta in mente, e così subito chiedendo
al professor Bedwin, uno dei professori di scienze esperto in
meteorologia, che per caso era lì vicino a me chiesi:
"Adam: hei, Bedwin, dimmi per quanto durerà ancora
questa neve?"
Bedwin alzando lo sguardo e sistemandosi gli occhiali mi disse con voce
un po' rauca
"Bedwin: l'altro ieri mi son interessato al problema mentre ero a letto
e parlando con un mio amico all'aeronautica è venuto fuori
che viste le temperature che rimarranno costanti per un bel'po e la
nube che sta colpendo tutto il nord Italia, direi che per ancora una
settimana ci sarà neve in pianura e tra un paio di giorni
è prevista un'altra nevicata pesante"
"Adam: grazie mille, propro quello che speravo di sentire"
Detto questo, mi riposai in sala professori cullandomi tra i pensieri
di cosa avrei fatto finite le due ore, quando il tutto fu fermato da
uno studente che in fretta e furia mise 10 euro sul bancone a me e a
Bedwin oltre che lasciare una borsa sotto il tavolo.
Presi i 10 euri sia io che lui e guardandoli c'era un post it con
scritto:
"Dite di no se entra un professore disperato"
non capendone il senso preciso misi i 10 euro in tasca come l'altro
professore aveva fatto e tornai al mio riposo.
Stavo per andare alle macchinette a prendermi un caffè,
visto che mancavano pochi minuti al suono della campanella, quando in
sala insegnanti entrò un professore che ci chiese urlando:
"Professore: avete visto un portatile?"
Senza che lui potesse aggiungere altro io capi la situazione precedente
e chiesi:
"Adam: vittima della giornata degli scherzi ai prof?"
"Professore: sì!"
"Adam: mi spiace, non ho visto il tuo portatile"
Mi sentivo un bastardo a fare questo, sia perchè stavo dando
corda a quello psicopatico di Berry e sia perchè stavo
facendo la cosa sbagliata, ma dovevo ammettere che quell'alunno sapeva
fare affari e sapeva corrompere con motivi e prezzi giusti,
chissà forse in futuro potrebbe diventare un grande politico.
Preso il caffè stavo per entrare in 1^C quando le parole di
Scienziato Mancato che mi disse all'entrata a scuola mi fecero pensare
ad una cosa
"Adam: aspetta...gli alunni possono fare un solo scherzo ad un loro
prof, ma questo non vuol dire che due classi diverse con un prof in
comune non possano fare due scherzi diversi anche se uno l'ha
già fatto"
Notai che la porta della classe era socchiusa e dentro c'era un grande
silenzio se non per qualche risata di sottofondo e qualche soffuso:
"ssh zitti! Sta arrivando preparatevi"
Di solito quando doveva arrivare un professore non si chiudevano le
porte, si lasciavano sempre aperte tutti lo facevano, questo mi fece
pensare che era una trappola volevano tendermi uno dei più
classici scherzi mai esistiti, così subito vidi che fuori
dall'aula c'era un portaombrelli con dentro due ombrelli, subito ne
presi uno ed entrato in classe con l'ombrello aperto mi cadde addosso
un sacchetto pieno d'acqua che non mi bagno per niente visto che sopra
di me c'era l'ombrello e dissi facendo finta di niente:
"Adam: buongiorno! Come avete passato le vacanze sfaticati?"
Gli alunni erano rimasti impietriti e non sapevano che dire.
Alla fine delle due ore ero finalmente libero, potevo uscire un'ora
prima visto che non avevo altro da fare, e ne approfittai per fare una
cosa che mi sembrava la più giusta da fare quel giorno.
Mi diressi sotto la tettoia nel cortile più ad ovest della
scuola dove tutti parcheggiavano le bici, e io conoscendo bene i miei
alunni sapevo che tutti i maschi della 2^E venivano a scuola in bici e
le parcheggivano tutte vicine.
"Adam: pff...lucchetti con i numeri, mi stanno prendendo in giro
così è troppo facile"
Subito con grande abiltà in meno di pochi minuti.
"Eric: eccomi qua, hai già fatto?"
"Adam: sì, fin troppo facile, individuarle, e ancora
più semplice togleire i lucchetti"
Finite le due ore ero passato per la classe dove insegnava Eric e gli
avevo chiesto una mano per un piccolo lavoro che gli spiegai sottovoce
in fretta e furia, siccome so che era venuto in macchina e che la sua
macchina era spaziosa sapevo che poteva darmi una mano.
"Eric: sei sicuro di volerlo fare?"
"Adam: al massimo se qualche genitore si lamenterà
dirò che mi hanno bombardato di palle di neve e che in certi
casi il fine giustifica i mezzi e che occhio per occhio dente per dente
è giusto finchè non ci si rimettono veramente gli
occhi e i denti"
Caricammo le sei biciclette dentro la macchina di Eric e due sopra
tenute con i tiranti e andammo al parco pubblico non molto lontano
dalla scuola.
Parcheggiata fuori la macchina portammo tutte e sei le bici in un luogo
e con due pale che prendemmo passando per casa di Eric cominciando a
spalare un bel po' di neve su una collinetta nascosta del parco dove
non ci andava quasi nessuno di solito.
Dopo aver spalato un bel po di neve, piazzammo le biciclette sulla
distesa di erba che avevamo scoperto, le legammo per bene con i loro
stessi lucchetti, però combinandoli,
cioè senza legare la bici con lo stesso lucchetto del
propietario.
Finito il lavoro coprimmo le bici con la neve.
"Eric: tu sei pazzo, sei un folle, finirai nei guai per questo, io non
ti ho aiutato"
"Adam: te lo ripeto stai calmo"
dissi accendendomi un cigarillos.
"Adam: e poi tanto i miei alunni non sono stupidi e non sono
così sadico da farle sparire e basta, son talmente sadico da
aver lasciato un biglietto al posto delle bici con delle indicazioni"
"Eric: geniale, diabolico e Navarresco"
"Adam: puoi dirlo forte, io ora vado a pranzare, vieni?"
"Eric: no, non voglio metter piede al Rinos"
"Adam: ho capito, ci vediamo"
A Quanto pare la situazione più ostica ora come ora era
quelle tra Eveline ed Eric le altre avrebbero potuto aspettare.
"Ai miei cari alunni della 2^E
Ho nascosto le vostre bici, non mi dilungherò:
sono sotto la neve da qualche parte a Selice, in un luogo aperto al
pubblico e dove si vede benissimo il mutare delle stagioni.
Baci, Prof. Adam Navarro
P.S. Buona ricerca!
P.P.S Benvenuti al giorno personale degli scherzi agli alunni maschi
della 2^E creato da Adam Navarro.
P.P.P.S Se non si fosse capito è per il bombardamento di
neve che ho ricevuto stamattina, bastardi seguaci del vecchio Berry!"
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"Note dell'Autore:
A chi seguiva la mia fiction già da prima e sta guardando questo messaggio, e inoltre, si ricordava che avevo parlato del 25 dicembre come data di ritorno di Adam... !!!!I LIED!!!
Adam non ha mai avuto un preciso ritorno, in realtà se non l'avessi messo oggi avrei potuto metterlo anche a Gennaio, o due settimane dopo la fine del primo racconto, o il prossimo anno anche, la data è sempre stata puramente casuale, ho messo il 25 di dicembre tanto per far scena e per farmi figo...ahahahah, beh ora sapete che Adam è tornato.
Vi dico subito che non prometto una uscita regolare dei capitoli come ho fatto quest'estate per vari miei problemi tra imepgni e problemi di idee.
Questo secondo racconto è molto delicato da fare e mi ci vorrà tanto tempo anche per fare un solo capitolo.
Gustatevi al meglio quello che potrete gustarv e non vi lamentate grazie!.
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