© Amor Vincit Omnia, 2011
Disclaimer: Con questo mio scritto,
pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare
rappresentazione veritiera del carattere del personaggio (Chris
Martin), nè offenderla in alcun modo.
Avvertimenti: E' un flusso di pensieri
che vede come protagonista e voce narrante il cantante dei Coldplay,
Chris Martin. Non ha una trama strutturata, ma sono solo le riflessioni
a cui ho pensato in una fredda serata autunnale mentre non avevo niente
di meglio da fare.
E,
dopo l'ultimo show della serata, eccoci salire in fretta e furia
sull'aereo che ci porterà ad Oslo, mentre le nostre valige
vengono caricate da persone i cui volti ci sono completamente anonimi,
come sempre.
Nuove città, nuove
facce, nuovi orizzonti, nuove esperienze. Qualche volta avrei bisogno
di qualcosa di più familiare che le facce dei compagni di
band.
Siamo in tour da due anni e non
posso dire di sentirmi troppo stanco, ma, mentre prendo posto sul primo
sedile accanto al finestrino, sento un po' di malinconia. Nei confronti
del mondo, per dire.
Quando diventi uomo, ti sposi,
metti su famiglia; quando ciò che ti porti dietro
è un po' di più di qualche semplice accordo di
chitarra, il mondo sembra farsi improvvisamente pesante.
So che c'è una
realtà diversa da questa ad aspettarmi sorridente quando
tornerò a casa, e non so se sentirmi sollevato e arrabbiato
con me stesso.
Anni fa, ho fatto una scelta, e
non posso pentirmi di tutto e tornare indietro proprio adesso che siamo
in cima al mondo.
Mi volto verso Will che mi
guarda sorridendo, poco distante. E' fiero della show appena trascorso
e lo sono anche io, davvero. Sarei senza dubbio al settimo cielo se
questa no fosse una serata maledettamente triste.
Sento le ossa stanche e vorrei
solo dormire, ma un sedile di aereo, per quanto possa essere spazioso,
non sarà mai come un materasso – quello di casa,
magari, accanto alla donna che amo.
C'è che la vita da
rock star a volte penso non faccia più per me, ma poi mi
sveglio, una mattina, e mi sento stupido per averlo pensato. Questa
esistenza è esattamente ciò che ho sempre
desiderato, niente di più e niente di meno. La vita non
lascia mai nulla al caso.
Capita a tutti, credo, di
sentirsi un po' abbattuti, di tanto in tanto. Non è grave se
mi sento come una pentola a pressione pronta ad esplodere. E' una vita
frenetica e ogni tanto ho bisogno anche io di momenti fermi. Troppe
emozioni, troppa vita. Un fuggi
fuggi di sentimenti già provati, ma cosa potrei
volere di più dalla vita? Ho una moglie bellissima che
accetta qualsiasi cosa, in silenzio, perché sa quanto vole
tutto questo per me, e dei figli che non mi odiano per non esserci
sempre.
Pochi altri live e
potrò fermarmi, e questa volta intendo farlo più
a lungo.
Girano molte voci sui noi
Coldplay, alcuni dicono che ci scioglieremo, e non stento a pensare che
magari queste voci siano premonitrici di qualcosa di concreto. Ed
è per questo che in un certo senso ho paura di tornare alla
vita di tutti i giorni, perché un tour di due anni ti cambia
inevitabilmente, e penso che forse qualcuno di noi possa semplicemente
chiamarmi un giorno – ammesso che costui non sia proprio io
– e dirmi “Ehi, Chris. Ho deciso di mollare, voglio
vivere con la mia famiglia, non ho intenzione di perdermi il quinto
compleanno di mia figlia”. Sarebbe la fine, la fine di tutto,
ma non stento a crederlo possibile.
L'aereo sta per decollare e mi
sembra che inizi tutto daccapo un'altra volta.
Metto le cuffiette alle
parecchie senza pensarci ancora oltre. L'ho detto anche oggi a quello
show: “siamo qui ora ed è questo che
conta”, il resto si vedrà in seguito.
*
Note: Questa è la
mia prima storia sui Colplay e spero che venga letta da qualcuno dato
che ora, al momento della pubblicazione, non esiste nemmeno una sezione
a loro dedicata. Quindi se c'è qualche anima buona che ha
letto quello che ho scritto, sappiate che ci terrei davvero molto se
lasciaste una recensione per esprimere un vostro giudizio sui miei
deliri. <3
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