One
shot scritta per il contest di MedusaNoir ed Erica Weasley 'La Magnolia
Bianca', del quale sono in attesa dei risultati, e partecipante al
contest a turni 'Coppa delle Case' di _Aras_, classificandosi prima e
passando al secondo turno.
Ho voluto dare una visione del dolore di Piton dopo la morte di Lily un
po' particolare, attraverso un flashback che lo riporta ad un evento
accaduto quando ancora i due erano soltanto dei bambini.
Sotto, riporto le bellissime parole di _Aras_, che ringrazio
infinitamente.
Hope you like it! ^^
INSEGNA ANCHE A ME A GUARDARE LE STELLE
-
Dai, Sev, andiamo a vedere le stelle!
-
Lily, ma non ti stanchi mai? Sono uguali tutte le notti!
-
Non è vero! Se fai attenzione vedrai che ogni volta sono
diverse! Tu non le sai guardare, le stelle!
-
E allora insegnalo anche a me!
Dannazione!
Ancora lui, ancora
quel maledetto sogno.
Il
ricordo di lei.
Perché non
ci sei più?
Eh, Lily?
Dimmelo!
Perché mi hai abbandonato?
Solo.
Completamente.
Quella notte mi
tormenta.
È il
ricordo più bello che ho di te, eppure sta diventando un
incubo.
Ancora ingenui, ancora
bambini.
Amici felici,
spensierati.
Ancora
insieme.
Esco fuori,
nell’aria novembrina di Hogwarts.
Sulle sponde del Lago
Nero, lascio che il vento freddo mi sferzi il viso. Vorrei potesse
ferirmi, così forse riuscirei a concentrarmi su un altro
dolore, anziché pensare solo a te.
Lei,
che è un dolore diverso.
Un
dolore inimmaginabile.
Sai cosa è
buffo, Lily?
Che non riesco a
piangere.
Sono ormai diciassette
anni che tu non ci sei più, e io non sono riuscito ancora a
versare una lacrima.
Quando te ne sei
andata, hai portato via con te un pezzo del mio cuore, della mia anima.
Un
pezzo di te.
E io mi sento
incompleto, vuoto.
Un po’ come
un puzzle a cui manca la parte centrale.
Solo.
Eppure, non riesco a
piangere.
Vorrei lasciarmi
andare e sfogarmi, liberarmi da questo dolore che mi opprime il petto,
pesante come un macigno.
Ti prego,
Lily…
Asciuga dal mio viso
quelle lacrime che non ho e vorrei…
Solo tu puoi farlo.
Solo tu, dal posto
dove ti trovi ora.
Solo
tu,
da
una stella.
Sdraiato qui,
sull’erba, non posso fare a meno di ripensare a quella notte.
E fa male.
Tanto
male.
-Ehi,
Sev, muoviti! Andiamo!
Nel cuore della notte,
ti eri arrampicata sull’albero di fronte alla mia finestra.
-
Ma sei matta, Lily? Se ci beccano, ci uccidono! Che diavolo vuoi fare?
Avevamo undici anni,
allora, ed era l’estate prima che entrambi entrassimo a
Hogwarts.
-
Uffa, quanto ti lamenti! Dai, andiamo a vedere le stelle!
-
Ma le vedi tutte le sere, sono sempre le stesse!
-
Non è vero! Muoviti o ti lascio qui!
Quanto eri bella,
già da allora.
Agile e mingherlina,
con quei tuoi capelli rossi che rispecchiavano il fuoco indomabile che
avevi dentro.
Poi i tuoi occhi
così dolci, così vitali, decisi.
Verdi.
Di una
tonalità diversa a seconda il tuo stato d’animo.
Verde petrolio, verde
bottiglia, verde come il prato.
Verde come il mare che
contrasta con il cielo, verde come l’agata, come lo smeraldo.
Verde speranza.
La
TUA speranza.
Mi hai portato, come
sempre, nel parco dietro casa tua.
Stesa lì,
sul prato accanto a me, ti sei specchiata nel cielo stellato.
Avrei pagato per
sapere cosa ti passava per la testa in quei momenti.
Lo sguardo totalmente
perso lassù, in contemplazione di non so cosa, sembravi
trasferirti su un altro pianeta.
O
su una stella.
-
Insegna anche a me a guardare le stelle, Lily!
L’avevo
detto credendoci sul serio.
Anche io volevo essere
come te.
Volevo perdermi tra
quei puntini luminosi, dimenticare per un po’ la mia vita.
Tu mi hai regalato un
sorriso dolcissimo, stringendomi la mano con le tue dita delicate.
Avrei voluto vederti
sempre sorridere a quel modo.
-Speravo
che me lo chiedessi …
Eri speciale, e quella
notte ne ho avuto la conferma.
-
Lo sai, Sev, io credo che ogni stella sia un sogno. Tutti i sogni che
facciamo noi qui, sulla Terra, secondo me finiscono sulle stelle.
È per questo che sono così
tante… Perché anche i sogni sono infiniti! E si
moltiplicano ogni notte.
-
Tu dici?
-
Sì! Ed è per questo che le stelle si vedono solo
la notte… Perché si illuminano ogni volta che
arriva un sogno nuovo.
-
Forse hai ragione…
-
Alla fine saper guardare le stelle non è così
difficile! Basta lasciarsi andare alle emozioni, e perdersi nella loro
luce… È un po’ come un viaggio tra i
sogni, alla loro scoperta!
-
Sarebbe bello fare lo Stelliere…
Mi hai guardato con
gli occhi accesi dalla curiosità, stupita da quella mia
uscita strana, regalandomi un sorriso.
Sorriso
che ora non c’è più.
-
Cos’è?
-
Quello che accende le stelle! Immagina… Prendere tutti i
sogni della gente e trasferirli sulle stelle, per illuminarle ogni
notte…
-
E decidere la luminosità in base alla forza dei
sogni…
-
Già…
Con lo sguardo
sognante, di nuovo ti eri persa nei meandri dei tuoi pensieri.
-Voglio
fare lo Stelliere!
L’avevi
esclamato all’improvviso.
Sottovoce, ma con il
tuo solito tono deciso.
-
Potremo farlo insieme, Sev, che ne dici? Alla fine le stelle sono
tantissime, due persone che le accendono sono di sicuro meglio di una
sola!
In quel momento, ho
sentito che avrei voluto stare lì con te per sempre.
Con l’animo
di un bambino, mi sono sentito strano, come se le cose iniziassero ad
avere un significato nuovo.
Felice.
Ora sono qui, come
allora.
Sdraiato per terra,
sull’erba fredda.
E guardo le stelle.
Come
lei ti ha insegnato.
Io so che sei
lassù e che mi guardi.
Ma mi manchi, Lily.
Mi manchi tanto.
Il tuo sorriso, la tua
voce.
Mi mancano i tuoi
capelli, le tue mani, i tuoi occhi.
Rivoglio il tuo
affetto, la tua amicizia.
Perché
da quando lei non c’è più, tu sei solo.
Di
nuovo.
C’è
una stella, sopra di me, che brilla più delle altre.
Sei tu, ne sono sicuro.
Sei tu che
l’hai accesa, forse per me.
Una
stella.
Una
speranza.
La
TUA speranza.
Già,
perché lo so che il tuo sogno si è avverato, Lily.
So che tu ci sei
riuscita, lo sento.
Sei diventata
Stelliere.
Sei tu, ora, che pensi
ai nostri sogni.
Che dai loro speranza.
Che
da a TE speranza.
Grazie, Lily.
Perché mi
hai insegnato a guardare le stelle.
Grazie.
Semplicemente.
Una lacrima, leggera,
scivola lungo la mia guancia fredda.
***
1°
classificata: Insegna anche a me a guardare le stelle - vavvina
Grammatica e stile: 10/10
Non ho trovato un solo errore
grammaticale, né d'ortografia. La fanfic è
impeccabile da questo punto di vista. Lo stile è
relativamente semplice, senza
grandi paroloni, ma efficace e intenso. Il continuo alternarsi dei
momenti è
perfetto, chiaro e profondo: i pensieri di Severus, i suoi ricordi e
quelle
poche parole di commento esterno. Tutto si lega perfettamente, i
sentimenti e
le emozioni trasudano da ogni parola, trasmettendo limpidamente la
sofferenza e
la nostalgia di Severus.
Originalità: 10/10
Senza dubbio le fanfic sul dolore
di Piton sono molte, ma non ne ho mai incontrata
una come questa. Il punto base di tutta la vicenda sono le stelle, il
ricordo
di quella notte, che porta con se pensieri e sentimenti sempre
più profondi e
malinconici. Non hai fatto tornare Severus in un luogo importante per
Lily, non
gli hai fatto ritrovare un vecchio cimelio, l'hai fatto tornare il
bambino di
tanti anni prima. Commovente, toccante e unica.
IC personaggi: 10/10
Severus è l'unico
personaggio del racconto, l'unico di cui ci parli e su cui ti
focalizzi. Lo rappresenti benissimo: il suo dolore, la malinconia, la
nostalgia
del passato sono chiaramente percepibili ad ogni parola. Ogni frase ci
ricorda
quanto ha amato quella donna, quanto l'ha adorata, quanto ha sofferto.
L'importanza che Lily ha avuto nella sua vita è tangibile e
chiara in questa
storia. Ho trovato Severus davvero IC: innamorato di Lily anche dopo
tanti
anni, nostalgico, debole dentro, ma solo sotto una facciata forte.
Gradimento personale: 10/10
Severus Piton è uno dei
personaggi che odio di più. Non l'ho mai sopportato,
nemmeno dopo la 'grande rivelazione' del settimo libro. Tu me l'hai
fatto
adorare. Non credevo che sarebbe mai arrivato questo giorno, ma
sì, ho
finalmente capito chi è Severus Piton.
La vicenda in sé è unica, lo
stile sublime e il personaggio perfetto. Come può non
piacermi?
Totale: 40/40
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