Profumo

di Donna93
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Ti sto guardando mentre sogni, senza che tu possa immaginare che io sia lì accanto a te. Sei nel tuo letto, e ogni tanto le tue labbra sembra stiano sorridendo.

O stai mentendo l'ennesima volta?  

 

Lo senti? Ho lottato contro il tempo per poterti rivedere, e per poterti abbracciare con il mio respiro. Di più non posso fare, ma per me è abbastanza. Non c'è più differenza ormai. Io non ho più nè inizio nè fine. Mi limito a scivolare silenziosa nella notte, dedicandoti ogni volta un sogno diverso.

E non ricordo più suoni nè errori. Solo inifiniti addii impercepibili e delicati.

Dovrei pensare a salvarmi, lo so. Ma sai cosa significherebbe, vero?    E credimi, dimenticarti è impossibile.         

E corro di nuovo verso l'ennesimo errore. So che dovrei andarmene, ma non è facile. E con una matita traccio le linee del tuo volto addormentato su un foglio che poi lascerò cadere fuori dalla finestra, affidato al Vento.

E ti sussurro frasi senza senso nè logica. Ma tu, se fossi sveglio, probabilmente mi capiresti lo stesso, perchè dentro, forse non sei ancora riuscito a dimenticare il suono di dicembre.

E ti osservo mentre ora stringi il cuscino, e cerco di ricordare com'era il calore della tua mano. Ma ne è passato di tempo e i ricordi alla lunga si confondono tra loro.

 

Ne è passato di tempo, da quando ho fatto le valigie sedici anni fa e in silenzio sono partita. Boston, per dimenticare. Boston, per imparare a vivere di nuovo. Boston, per non essere nessuno e per essere diverso. E nel frattempo ho scritto. Ho scritto tanto, ho riempito quaderni di te. Lo saprai mai questo, però? No, non è importante.

E sono diventata donna. Mentre tu non c'eri.

E ho passato gli anni così, uno dopo l'altro a fingere che andasse tutto bene. E così è stato infatti. Solo, tu non c'eri. Così come ha smesso di esserci la musica. E tutto è proseguito senza troppe domande. Senza il pericolo di poterti incontrare un giorno in un bar, o per strada, o al cinema, o ovunque.. e dover affrontare la tua vita, il tuo sguardo, il suono della tua voce.

Mi ero illusa che abituarmi alla tua assenza mi avrebbe salvata.  Niente di più stupido ed egoistico come ragionamento. Ma in fondo, errore più o errore meno, ormai non cambia nulla, giusto?

E' per questo che sono tornata senza che tu te ne sia accorta. E non è colpa tua, sono io che mi sono nascosta da te per tutto questo tempo.

 

Ma in fondo, cosa ci si potrebbe dire dopo tutti questi anni? Sarebbe credibile da parte mia dirti che non ho mai smesso di amarti? No. Perchè in fondo anche le verità a volte diventano troppo assurde da accettare. E allora, mi limito ad osservarti mentre dormi e a sfiorarti poi il viso con un bacio all'arrivo dell'alba. Come adesso. Come ieri.

E a scivolare di nuovo via lontana, lasciando nell'aria il profumo del mio ricordo.





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