Josephine

di goodbye
(/viewuser.php?uid=158087)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Josephine era nata il 17 marzo,in una giornata di pioggia,secondo genita della sua famiglia,il primo,suo fratello si chiama Daniel ed è quattro anni più grande di lei.
Quel giorno era il giorno più bello del 1995 per la famiglia  Jenkins,erano uniti,si volevano bene e andava ancora tutto bene.
Josephine veniva chiamata Jò dai genitori e Pulce dal fratello,per la sua moda di andare sempre in camera sua ad aprire tutti i cassetti e a spulciare,sin da piccola.
Lei frequento l’asilo nell’istituto pubblico vicino casa,non come suo fratello che ne aveva frequentato uno privato e messo meglio,ma solo per questione di soldi,in quel periodo i genitori di Jò non potevano permettersi tanto.
I soldi venivano spesi per sciocchezze o “capricci” del papà John che doveva andare a lavoro con la macchina buona,doveva avere l’idromassaggio in camera e doveva portare sempre abiti firmati.
Avevano un solo stipendio come molte famiglie e parecchie volte non riuscivano a pagare la luce,il telefono e le restanti bollette.
Venne staccato il telefono,per poco anche la luce..
La situazione inizio a degenerare,il padre inizio ad ubriacarsi e  quando tornava a casa non erano che litigi con la madre,Rose,che era sempre troppo impegnata a cercare di rimediare soldi qua e là per pagare le bollette e vestire i piccoli.
Rose e i piccoli restarono per ben 2 anni così,senza soldi,con il padre costantemente ubriaco e pieni di debiti,dopo aver scoperto il mondo del gioco d’azzardo.
Dopo un anno e mezzo dall’inizio di questa storia infatti,iniziarono a venire i grandi “uomini cattivi” a casa Jenkins,così li chiamava Rose alle domande dei figli.
Gli uomini cattivi però non erano altro che impiegati della banca che poco a poco per i debiti incominciavano  ad appropriarsi  delle proprietà dei Jenkins.
Rose caccio di casa John che finì in una clinica per alcolisti dove si cercava di far “guarire” le persone ossessionate dall’alcool. Rose però non riuscì più a tirare avanti la baracca e quando nel 2001 crollarono le torri gemelle crollo anche lei.
Tossiva sangue,non si muoveva quasi più,non riusciva più neanche a rispondere agl’assistenti sociali  che si presentavano in casa a controllare lo stato dei bambini,che oramai vivevano nell’immondizia ed erano sporchi,non si sapeva l’ultima volta che si erano lavati.
Dopo alcuni processi giudiziari  la madre venne ricoverata nell’ospedale del paese con diagnosi “tumore ai polmoni”. nessuno in casa si poteva accorgere del malore dalla donna che poco a poco continuava a peggiorare.
Jò e Daniel invece,all’età di 6 e 10 anni vennero affidati ad un orfanotrofio,visto che non avevano parenti,se non un lontano zio che abitava  nel Giappone e di cui non si avevano notizie dal 1998.
Nell’orfanotrofio  Jò passo i 10 anni più brutti della sua esistenza.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=877318