E
infine legò i capelli, perché a tenerli sciolti
ormai non c’era più abituata.
Indossò
il maglione rosso sfregandoselo addosso in cerca di un po’ di
calore. Non
quello di cui aveva appena usufruito, perché i corpi degli
altri erano sempre
troppo ghiacciati e vuoti, rispetto al corpo di Rob. Ma ormai
pensò di averci
fatto l’abitudine, infondo c’era sempre qualcuno
disposto a riscaldarle una
parte di letto, peccato che nessuno fosse più in grado di
riscaldarle il cuore.
«Dove
stai andando?»
Una
lacrima solcò il suo pallido viso, scavato fin dentro le
viscere di una
sofferenza troppo grande per essere descritta. Non si voltò
nemmeno quella
notte, perché sapeva che farlo, guardando negli occhi,
l’avrebbe annientata.
«Si
è fatto tardi.»Rispose con un sospiro, cercando a
gattoni le sue converse nell’oscurità.
Matt,
il ragazzo della lavanderia, si
sollevò
dal materasso, «perché stai andando via? Non ti
è forse piaciuto?» Le domandò
con voce ancora assonnata.
Evelyn
rise. Una risata amara, triste, che non tentò affatto di
mascherare.
«Potremmo
rifarlo se ti va.»
Lei
smise di ascoltarlo.
Se
c’era una cosa che la ragazza odiava più dei
giornaletti di gossip, erano le
notizie date al telegiornale, soprattutto quando parlavano di lui.
Per
Eve non era stato per nulla facile, cercarlo nella carne degli altri
uomini, e
probabilmente non l’avrebbe mai trovato in un corpo che non
contenesse nelle
vene il sangue del suo primo amore. Ma avrebbe continuato a provare,
Eve la
Masochista. Così avevano deciso di chiamarla i suoi amici.
Loro che ad alzarsi
ogni giorno non ci mettevano nulla, come avrebbero potuto comprendere
le sue
difficoltà?
Si
vestì in fretta, nel silenzio che tanto la caratterizzava e
spaventava. Afferrò
il cappotto e l’indossò, ignorando le parole del
ragazzo.
«Se
non vuoi più vedermi almeno dimmi una cosa,
perché sei venuta a letto con me se
non sono stato capace di soddisfarti?» Le domandò
impedendole di aprire la
porta. Gli occhi di Eve si posarono sul corpo nudo di Matt sperando,
ancora una
volta, di provare una scintilla, un brivido, che la facesse sentire di
nuovo
umana. Ma quella sensazione non arrivò, così i
suoi occhi si chiusero, perché la
gente non poteva capire quanto fosse distrutta dentro.
«Rivestiti.»
Disse dando le spalle a Matt, nudo come un verme sull’uscio
di una comune casa
di Notting Hill.
La
notte non era poi così buia, non più da quanto
sia Eve che Rob sapevano di
respirare sotto lo stesso cielo. Ma la consapevolezza non avrebbe
impedito loro
di vincere i troppi momenti passati lontani, le troppe vite sfiorate
senza
poterle condividere.
Non ti cercherò
amore
mio, non lo farò più. Ho tentato così
tante volte di ricomporre il mio cuore,
sapevo bene che solo i cerotti non sarebbero bastati, ma speravo almeno
di
riuscire a risolvere con la Vinavil. Forse il mio cuore si
rimarginerà quando
smetterò di chiamarti, dopo tanti anni, ancora amore mio.
Non dite nulla, sono mesi che non aggiorno questa storia.
Vi chiedo infinitamente scusa per questo.
In verità, non so come finirà tra Eve e Rob,
forse torneranno insieme, forse no. Nel frattempo questo è
quello che succede quando si smette di amare.
Sophie.
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