Amore nascosto
Amore nascosto
Il sole batteva sui cocci delle strade,
l'aria calda irrompeva nelle case silenziose, inodori.
Teresa aspirava quell'aria, i capelli
ricci danzavano col vento. Dal suo balcone osservava il mondo, lo
dominava silenziosamente da dietro le lenzuola candide e profumate.
Passava i pomeriggi affacciata a quel balcone, immaginando cosa
stessero facendo i vicini nelle loro case. Amavano? Sognavano una
vita diversa da quella quotidiana come lei stessa faceva giorno dopo
giorno?
Studiava i passanti, Teresa,
asciugandosi la fronte di tanto in tanto. Osservava e immaginava di
passeggiare lungo quelle calde vie con Isabella, senza paura né
vergogna del loro amore che oltrepassava il livello di percezione dei
comuni esseri umani.
L'appuntamento era agli scogli, solito
orario. Lì avevano scoperto, un giorno, una caverna nascosta. Per
raggiungerla occorreva aspettare la bassa marea. E una volta risalito
il livello del mare, nessuno poteva avvicinarsi, così quell'amore
segreto sarebbe stato al sicuro.
Isabella indossava un delizioso abito
del color del cielo che, imponente, governava sopra le loro teste
quel pomeriggio. Osservava il mare da uno scoglio, tentando di
raggiungere con l'immaginazione ciò che vi era oltre l'orizzonte.
Teresa chinò il capo sul collo rosero
di lei, liberando le labbra dai ricci scuri che col sudore
abbracciavano la pelle olivastra.
A Isabella scappò un sorriso, e
voltatasi ricambiò il bacio.
Tenendosi per mano, si addentrarono nel
loro nascondiglio.
La pelle di Isabella profumava di
vaniglia, come quella delle signore che abitavano le ville fuori dal
paese. Le stesse donne che Teresa vestiva giorno dopo giorno. Aveva
visto tante carni scoperte e vellutate, ma nessuna riusciva ad
attrarla come la sua amata. Nessuno sguardo le procurava simili
brividi come quello di Isabella.
Teresa giaceva beata tra le braccia
dell'altra “Cosa pensi che direbbe la gente se uscissimo allo
scoperto? Cosa farebbero i nostri genitori?”. La bionda le scostava
dolcemente i capelli dalla fronte “Beh, di certo mia madre non mi
regalerebbe il suo vestito da sposa per legarmi a te nel sacro
vincolo del matrimonio”. Sorridendo, la mora immaginava la sua
amante vestita di bianco, con dei fiori bianchi che adornavano la
chioma dorata. “Pensi che un giorno riusciremo a scappare da qui, e
metter su famiglia in qualche posto lontano?” Teresa si alzò per
guardare negli occhi l'altra che sorrideva amorevolmente “Non lo
so, ma ciò che conta è che adesso siamo qui, insieme, e che posso
baciarti tutte le volte che voglio senza nascondermi”. Le labbra di
Isabella erano morbide e vellutate, e sapevano di dolce. I suoi seni
erano caldi e soffici al tatto. L'inguine accogliente e umido sotto i
polpastrelli olivastri.
Il loro amore sarebbe durato per sempre
tra quelle rocce. I loro spiriti avvinghiati sarebbero rimasti
rinchiusi per sempre in quella caverna nascosta. Ne erano
consapevoli, e andava bene così.
Un amore puro.
Un amore nascosto al mondo, intatto.
Eterno.
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