Zoso.
Jimmy
prese in mano uno dei vinili e ne studiò l’interno: i simboli risaltavano
in un insieme armonioso.
Si
soffermò sul proprio: com’era prevedibile, la stampa non si era di
certo fatta attendere per esprimere le proprie congetture riguardo sicure affinità
con Satana e compagnia.
Gli
sfuggì un risolino divertito: se
solo avessero saputo…
La
Z, così aspra e dai contorni taglienti e duri rappresentava se stesso,
mentre la S, con quelle sue curve sinuose, quasi a voler accompagnare quei capelli morbidi, non poteva che
essere lui.
Ma
non poteva farne parola: d’altronde aveva una certa reputazione da
difendere, no?
O. MIO. DIO.
IO NON CI CREDO.
HO FINIT- OK,
NON LO VOGLIO ANCORA DIRE.
Davvero,
ragazze, voi non potete nemmeno lontanamente immaginare a come mi stia sentendo
in questo preciso momento…
GRAZIE,
GEORGE HARRISON.
Stamattina,
alle sei, il cielo era scuro ma pulito, e ho visto un’unica stella
risplendere egoisticamente: sono certa che fossi tu, così come il raggio
di Sole che oggi a scuola mi ha colpita in pieno.
L’unica,
tra un sacco di gente.
E ti
ringrazio per avermi fatto venire l’ispirazione per questa dannata drabble: ormai avevo perso ogni speranza.
Grazie,
George. Grazie.
Gente,
è doveroso che io ringrazi tutte voi, che mi avete sempre sostenuta e
che mi avete sempre riempito di complimenti per questa raccolta di schifezzuole: vi adoro, vi adoro alla follia.
Grazie
davvero, ragazze ♥
Ora
metterò la parola FINE a questi scleri, mi
mancherete :’)
Alla
prossima,
Dazed;