Alone.
Ecco cosa diceva il suo tatuaggio.
Se l’era fatto quando era solo una ragazzina, con la sua
migliore amica.
Sorrise al ricordo di quella giornata, non pentendosi affatto della sua
scelta.
Quella mattina era uscita presto, camminava per le strade di Londra e
respirava
l’aria inquinata della grande città.
Aveva bisogno di staccare un po’ dalla realtà.
Dopo tutto era abituata a
restare da sola e non aveva più paura di nulla ormai.
La sera prima avevano litigato, lui l’aveva ingiustamente
accusata di essere
troppo fredda nei suoi confronti, ma non sapeva quanto lei stesse
soffrendo.
Lui era capace di farla sentire amata e subito dopo una
nullità.
Era questo il potere che aveva su di lei.
Si strinse di più nel cappotto, rabbrividendo un
po’ per il freddo e un po’ al
pensiero della sera precedente.
Lui era uscito sbattendo violentemente la porta d’ingresso e
lasciandola lì,
seduta contro la parete mentre piangeva silenziosamente, come per non
mostrare
a lui la sua fragilità.
Continuava a camminare a passo svelto per le strade della nebbiosa
Londra,
pensando a quanto era stata stupida a non dimostrargli tutto il suo
amore.
Decise di tornare a casa.
Doveva chiamarlo, digli come stavano le cose e chiarire quella
situazione una
volta per tutte.
Spalancò gli occhi quando lo vide, seduto sui gradini,
davanti alla sua porta.
Teneva lo sguardo basso, come se stesse nascondendo qualcosa.
Lei si avvicinò timidamente e si sedette accanto a lui, che
sollevò di poco lo
sguardo.
Solo allora si accorse che stava piangendo.
-Hey- disse, maledicendosi subito dopo per non aver trovato altro da
dire.
-Mi dispiace- sussurrò lui passandosi stancamente una mano
sugli occhi gonfi.
Era evidente che anche lui non avesse dormito tutta la notte.
-Non importa- disse lei stringendosi di più nel suo cappotto.
Lui l’abbracciò d’istinto, come per
riscaldarla in quella fredda mattina di
novembre.
Lei ricominciò a piangere silenziosamente, ma lui non ci
fece caso finchè i
singhiozzi riempirono il silenzio che era calato tra loro.
Odiava vederla piangere.
-Tu non sei sola ok?- sussurrò baciandole la fronte.
La ragazza annuì piano, fingendo un mezzo sorriso.
-Mi spiace per ieri sera, tu non meriti altre sofferenze- disse lui
spostandole
una ciocca ribelle dietro un orecchio.
-Non volevo dire quelle cose, non volevo ferirti- si scusò
ancora lui.
Lei sorrise vedendolo così impacciato, ma la rassicurava
sapere che anche lui
era fragile e insicuro infondo.
Avvicinò il suo viso a quello del ragazzo e
azzerò la distanza tra loro.
Quel bacio era pieno d’amore, sofferenza e tanta speranza.
Era un bacio diverso dagli altri, un bacio vero.
-Ti amo, Ronnie- sussurrò lui stringendola ancora a
sé.
-Ti amo anch’io, Zayn- rispose lei lasciandogli un leggero
bacio sulle labbra.
Buonasera!
Allora, questa OS mi è venuta in mente pensando al tatuaggio
che mi farò la prossima settimana, ci stavo pensando da un
po' e ho pensato di scriverla.
Spero vi piaccia. Un bacio.
Andy
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