Keep Smiling!

di JustADream
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Era una di quelle notti in cui non riuscivo a dormire, mi capitava spesso negli ultimi tempi, e come tante altre volte ero lì a contare le stelle.                                                                                                                                Io e la mia famiglia ci eravamo trasferiti a Londra da circa un anno; avevano comprato una villetta in periferia con un bel giardino sul retro. Nel giardino c’era una panca di legno bianca con una copertura  sulla quale l’edera creava disegni mozzafiato. Quello era diventato il mio posto preferito. I pomeriggi, quando non sapevo che fare, mi sedevo sulla panchina bianca con le spalle poggiate al palo che sorreggeva la tettoia e leggevo.  Oppure nelle sere come quella, incurante dell’aria gelida che mi pizzicava la pelle, mi sdraiavo sull’erba umida e iniziavo a contare le stelle. Era un’ abitudine che avevo sin da bambina, quando ero nervosa o triste mi sdraiavo e iniziavo a contare quell’ammasso di puntini luminosi distanti anni luce da me. Riuscivo a calmarmi, mi sentivo finalmente in pace.                                                                                  
 Quella sera, come tante altre sere, ero lì che ripetevo il cliché quando improvvisamente sentì un rumore.                                                                                                                                                           Mi alzai di scatto e rimasi in silenzio, qualche secondo dopo senti qualcuno dire AHIO! Che male!! La voce proveniva dalla casa accanto. Mi avvicinai alla staccionata che divideva il mio giardino da quello accanto, la palizzata era più alta di me, non di molto, ma per poter vedere dall’altra parte dovetti saltare e aggrapparmi al limite di quella. Vidi un ragazzo seduto per terra , tutto ricoperto di terra che si massaggiava la gamba.                                                                                                                     
 La staccionata  era troppo alta e sentivo che da un momento all’altro sarei potuta cadere, quindi lasciai la presa  e andai in cerca di un qualcosa che potesse farmi da rialzo. L’unica cosa che trovai fu una vecchia carriola. La avvicinai alla staccionata  e ci salii. Hei! Tutto bene?  Il ragazzo alzò la testa spaesato. Era buio e non si vedeva molto. Chi sei? Mi chiese. Direi la tua vicina! Sorrisi, ma era buio quindi non lo notò. Comunque non mi hai risposto, tutto bene?                               Oh… Si si grazie!         Cosa è successo? Domandai curiosa    No, niente stavo facendo un servizio per mia madre, ma non ho visto una pietra e sono caduto come un sacco di patate! Rise, cercai di non seguirlo per non svegliare nessuno ma non ci riuscì.  Qualcuno dalla casa del ragazzo accese le luci. Finalmente riuscivamo a vederci.




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