A Kuroshitsuji Christmas carol

di SilentWings
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Salve e benvenuti alla mia personalissima versione di "A Christmas carol". Spero che possa divertire voi come ha divertito me scrivendola!

Quella vigilia di Natale, il giovane conte Ciel Phantomhive stava seduto con aria annoiata nel suo studio, valutando le entrate e le uscite della sua azienda di giocattoli e dolci, la Funtom Company, e firmando assegni con aria assente.
Nella stessa stanza, il suo maggiordomo Sebastian si stava affaccendando nei lavori domestici, spolverando i mobili e dando la cera al parquet.
Seccato, Ciel gli lanciò un'occhiataccia. -Sebastian, perchè non hai ancora finito? E dov'è la mia merenda? Perchè non hai ancora lucidato le finestre, eh?-
Il maggiordomo guardò perplesso il piccolo padrone.
-My lord, non dovete mettervi in testa che solo perchè sono un demone sono capace di fare qualche centinaio di faccende contemporaneamente!-
Irritato, il conte alzò un sopracciglio -Tsk! Sarà meglio per te imparare, o mi vedrò costretto a licenziarti. E ora avanti, fai ciò che ti ho ordinato. Subito!.-
Sconvolto, Sebastian uscì dalla stanza per recuperare un secchio e una spugna per pulire le vetrate, e per preparare qualcosa da mangiare per il suo signore.
In quel momento, un piccolo tornado rosa e "kawaiiiii!" irruppe nello studio e corse ad abbracciare il giovane Phantomhive, che con un rantolo sommesso si ritrovò intrappolato senza possibilità di fuga tra le braccia della sua fidanzata.
-Cieeeeeeeeel! Oh mio caro Ciel! Hai visto che bello? Nevica! Dai, usciamo a fare una passeggiata romantica nella neve! -
Liberandosi da quell' abbraccio asfissiante color confetto, Ciel squadrò la sua ragazza dall'alto in basso.
- No Lizzy. Proprio no.-
Gli occhi azzurri della giovane si riempirono di sorpresa.
-P... perchè no?-
Il piccolo conte indicò seccato una pila di lettere ammonticchiate sulla scrivania.
- Ho un sacco di lavoro da sbrigare, Lizzy. Oggi... oggi proprio non ho tempo per te.-
Scoppiando in lacrime e correndo fuori, Elizabeth singhiozzò -Tu non hai mai tempo per me, Ciel, mai!-
Dopo un attimo di attonito silenzio, il giovane sbuffò esasperato -Aaaahhh, ragazzine!-
Alla sera, Ciel cenò da solo come suo solito, nella sala da pranzo silenziosa. Prima di ritirarsi, radunò tutta la servitù nell'atrio.
- Domani è il giorno di Natale. Sveglia alle quattro del mattino per tutti voi, e vedete di essere in forma, perchè ci sarà da lavorare fino a tarda notte. E niente scuse, non verrete pagati di più o esonerati dai vostri doveri solo perchè è il venticinque dicembre!-
E così, lasciando i suoi servitori perplessi e con l'amaro in bocca, il conte Ciel Phantomhive si avviò verso la sua stanza per prepararsi per la notte.
Una notte che, ancora ne era ignaro, non avrebbe mai dimenticato.




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