Finalmente mia mamma si decise di parlarmi
dopo quella misteriosa chiamata mi ero chiusa in camera sotto le note di “Taken”, quanto amavo quella canzone!!!!.
Scesi le scale e mi fermai sulla soglia della
porta a fissare mio fratello che messaggiava
con la sua ragazza, vicino al camino, mamma
che firmava alcuni documenti e papà chissà dove a
lavorare, già lui non c’era quasi mai tornava tardi alla
sera e alla mattina non lo vedevo mai, solo
nei fine settimana stavamo un po’ insieme
ma mi bastava così. Quando si accorsero di
me mia mamma mi corse incontro e mi abbracciò
io rimasi leggermente stupita da quel gesto tanto
che mio fratello mi disse << Ti mancheranno a Londra questi attacchi della mamma >> io che lo guardo incredula
da quelle parole che aveva detto, allora sarei partita
davvero pensai, la donna che poco prima mi aveva abbracciato mi disse <
questi fogli e tra tre giorni puoi partire, ho spiegato
tutto a tuo papà è fiero che tu parta per questa
esperienza anche se so che dovrò venirti a trovare
molto spesso, anche se ho paura di volare, la scuola
ha detto che un viaggio interculturale per te sarebbe
perfetto perché ti alzerebbe la media e ti daranno i crediti >> disse tutto così velocemente che rimasi
alla prima parola LONDRA! Cavolo non ci avevo
nemmeno pensato è la città dove vivono i One direction,
già quel gruppo che mi aveva affascinata dalla
loro vittoria di The x factor decisi di partire
senza avvisare quella specie di mio “migliore amico”.
Decisi di preparare tutto l’occorrente
per il viaggio ma una domanda mi si era
appena infilata nella testa dove sarei
andata a vivere? Non feci in tempo a formulare
la domanda che l’avevo già chiesta a mia mamma
che si mise a ridere e mi disse << Vivrai con due ragazze >> io pensai subito “ Perfetto magari due oche
giulive che ogni sera porteranno un ragazzo
diverso e io farò notti completamente in bianco.”
Quel giorno tanto atteso arrivò, in aeroporto il
clima era tutto così triste mia mamma che
ripensava a tutto quello che aveva fatto e si
chiedeva se io potessi andare in una città così grande io quella ragazza che si perde anche in un paesino con pochi abitanti, io tanto timida e dolce, ma allo stesso tempo simpatica e spiritosa, bho forse il clima di
Londra mi cambierà un po’ pensai.
Mio fratello mi strinse in un abbraccio dolce
e delicato non avevamo rapporti sdolcinati però ci confidavamo come non mai, mi disse
<< stai attenta e manda via i cattivi ragazzi >>,
nemmeno avessi 6 anni pensai tra me e me,
mia mamma rispose al mio saluto con un abbraccio
troppo forte per il mio corpo che mio papà la dovette staccare, mi dissero insieme << Alex noi siamo fieri di te, qualunque cosa che sceglierai la porta di casa è aperta, sempre >>, mi scappò un sorriso dolce,
tra poche ore sarei atterrata, salutai tutti
con un cenno di mano e mi voltai per quella
nuova vita che mi aspettava.
After 2 hours
“Ok Alex sì sei atterrata, adesso però devi
trovare un taxi e trovare la casa, va bene ce
la posso fare o forse no? ”Restai impalata
davanti alla porta dell’aeroporto con un
espressione che era molto buffa tanto
che alcuni turisti mi guardavano male.
Decisi di salire su un taxi tutto giallo e di provare
a chiedere la via con il mio inglese non proprio
perfetto, ce la feci, quando il taxi si fermò
pensai subito che ero giunta ala mia meta,
infatti fu così.
Scesi di corsa e afferrai le mie enormi valige,
ok ero davanti alla porta con la chiave in mano,
impalata a fissare non so cosa, ero in ansia davvero
in ansia, fin quando non sentì una gocciolina
cadermi sulla guancia destra alzai il viso e
vidi un temporale che nella mia città non avevo mai visto. Così mi decisi finalmente di entrare, aprì di
scatto la porta e mi ritrovai una casetta dolce e accogliente era divisa in due piani al piano terra c’era la cucina,
il salotto con un grande divano, un camino
e un’enorme televisore con attaccata la Wii!
Pensai subito che in quel luogo ci avrei passato
molto ma molto tempo! Salì le scale a
chiocciola e trovai tre camere scelsi quella
vicino al bagno, era molto ordinata, con
una poltroncina un letto molto grande
e una finestra gigantesca, i bagni invece
erano due uno vicino alla mia camera e l’altro vicino alle scale.
Decisi di sistemare un po’ le valige altrimenti
non avrei più finito attaccai il mio fidato Ipod
alle casse e sulle note dei One Direction
sistemai tutti i miei vestiti nel grande armadio.
Fin quando non sentì il mio stomaco brontolare,
pregai che chiunque ci fosse stato lì prima di
me avesse messo qual cosina nel frigo.
Scesi le scale lo aprì e ci trovai dentro uno yogurt,
delle salse di pomodoro e della verdura, pensai
“ fantastico, dimmi che negli armadietti c’è qualcosa”.
Li aprì e trovai dentro un pacchetto di pasta
sorrisi solamente nel guardarli, preparai una
pentola e quando furono pronti li mangiai.
Stavo pulendo le cose sporche quando sentì un
enorme lampo scaraventarsi sulla città di Londra,
fin quando non si sentì un piccolo scoppio e
la luce scomparire “ perfetto anche questa
ma tu lassù mi stai mandando dei segni”
dissi gurdando verso l’alto. Misi una giacca da neve
( visto che nel mio paesino a Milano nevicava ogni anno)
e uscì nel vedere se solo la mia casa fosse saltata
la luce o se era una questione di tutto il quartiere, quando scesi quei pochi scalini vidi un ragazzo corrermi incontro, quando lo vidi sotto la luce mi sentì tremare le gambe.
Spzio: Buona seraaaaa :D chiunque lo abbia letto lo ringrazio infinitamente era da un po che questa storia girovagava nel mio neurone (?) così ho deciso di pubblicarla spero che vi piace un bacio carotineeeee!!
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