Solo uno stupido vecchio.
Ecco. Glielo ho detto. E’ finito
tutto.
E’ crollato il delicato castello di carte di
finzioni, di bugie, di misteri che da
tanti anni ho tenuto in piedi per miracolo. E’ distrutto quel mondo ovattato
nel quale tentavo di tenerlo, nonostante i suoi dubbi, nonostante la sua
curiosità. Nonostante il pericolo che correva.
E’ finito tutto. Ora lo sa.
La profezia…. Il motivo per cui
ha perso la sua famiglia… un vortice di verità che si è abbattuto su di lui
implacabile, improvvisamente. Come un tetto che crolla, come una valanga.
E chi gli ha tenuto nascosta la
verità per ben quindici anni?
Io.
Nonostante lo lui volesse sapere già da cinque anni. Io,
vecchio testardo, cocciuto, forse anche codardo, ho taciuto.
Codardo: sì, forse anche per codardia. Avevo paura della
sua reazione, mi sentivo in colpa per averglielo tenuto nascosto per tutto quel
tempo. Cercavo di farlo vivere in una campana di vetro, ma un ragazzo non può
vivere in una campana di vetro.
E quello è stato il mio primo errore.
Gli ho spiegato che tenevo più alla sua felicità che alla
verità. Ero forse nel torto?
Probabilmente si.
Io sono un umano, per quanto possa essere potente, per
quanti titoli possa avere, per quanto possa essere conosciuto, sono un umano.
Un vecchio, sciocco, umano. Io, come tutti, ho dei sentimenti, anche se non mi
è concesso di farli notare.
Ed io voglio bene ad Harry. Come un nipote.
Forse anche lui mi avrà considerato come un nonno, fino
ad ora.
Ma quella sua rabbia mi ha bruciato come un fuoco. Mi ha
fatto sentire vecchio, debole, stolto, più di quanto non lo sia già stato.
Ho scaricato sulle sue spalle un fardello che forse
nessuno sulla Terra ha mai avuto.
Assassino o assassinato: la sua vita si biforca in due
direzioni.
Entrambe orribili.
Ed io, stupido , stolto, ho tenuto nascosto tutto.
Lui affrontava ogni genere di tortura e di tormento, mentre io stavo zitto, affogavo
nei miei pensieri, nei miei dubbi,
nelle mie contraddizioni. Pensavo che non fosse in grado di scoprire la
verità.
Ma lui lo era. Ero io che non ero in grado di dirglielo.
E poi è morto Sirius. Anche a causa mia. Ed a causa mia
altro dolore si è abbattuto su Harry.
Ho tenuto il suo padrino nascosto e rinchiuso nella casa che odiava per mesi e mesi. L’ ho
costretto a sopportare, e non gli ho mai concesso di agire.
Quanto mi sento sciocco.
Quando Harry mi ha urlato contro è stato come ricevere
una miriade di coltelli in pieno petto, una raffica tagliente di vento gelato.
Non posso sopportare l’idea che mi odierà per sempre. Non
posso sopportare l’idea che mi considererà come uno stupido sciocco vecchietto.
Anche se lo sono. Anche se merito l’odio.
Perché, perché ho avuto la ridicola presunzione di dover
essere l’unico custode di un segreto
tanto grande? Perché la mia cocciutaggine ha avuto la meglio sulla verità!?
Perché avevo paura.
Ecco il motivo per cui meriterei di essere chiamato
codardo.
Ecco il motivo per cui sono solo uno sciocco.
Ecco il motivo per cui non merito l’ammirazione di
nessuno.
Merito solo pietà. Pietà per un anziano stregone che si è
dimostrato sciocco e incapace. Pietà per una persona che non è riuscita a
prendersi in tempo le sue responsabilità, che ha voltato le spalle alla realtà
per cercare un mondo di tranquillità che non esisteva.
Chi sono io? Sono forse Albus Percival Wulfric Brian
Silente?
Sono forse uno dei più acclamati presidi di Hogwarts?
No.
Finché Harry avrà sulle spalle il peso di quella crudele
verità, finché non riuscirà ad essere felice, io sarò solo uno stupido vecchio.
Sì, solo uno stupido vecchio.
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Ecco qua… avrebbe l’intenzione di essere una fiction
un po’ triste, ma è la prima volta che scrivo questo genere di cose, abbiate
pietà! Recensite !!!! ^___^