UNA VITA INASPETTATA
Michael stava sdraiato sul letto e guardava Maria che si preparava per
la notte. Era un rituale al quale non avrebbe mai rinunciato, la sua
Maria era sempre bellissima. Non riusciva a credere che fossero passati
9 anni da quando l’aveva conosciuta, in
quell’indimenticabile giorno dei suoi 16 anni. Era quasi
impossibile credere quanto fosse cambiata la sua vita, quel giovane
tanto spaventato e desideroso d’amore era diventato un uomo
felice e soddisfatto della sua vita.
“Ehi, Spaceboy, mi senti?” Maria sorrise
dell’espressione persa di Michael, sembrava perso in
chissà quali pensieri. Pensieri comunque piacevoli visto il
sorriso che aveva sul volto.
“Allora, a cosa pensavi?”
“A quanto sono fortunato”
Oddio quanto lo amo. dopo tutto questo tempo era ancora capace di
scioglierla con un sorriso. E poi, pensava Maria, era lei la fortunata,
come avrebbe fatto senza il suo Spaceboy? Maria gli sorrise e si
sedette alla toilette per spazzolarsi i capelli.
“Sei felice?”
La domanda di Michael la colse di sorpresa lasciandola con la spazzola
a mezz’aria. Lo sguardo di Michael così intenso da
farle venire i brividi. Nonostante tutte le sue rassicurazioni ogni
tanto Michael si faceva prendere dall’insicurezza e dalla
paura di non averle dato la vita che desiderava. Maria lo capiva e per
questo cercava di fargli capire quanto fosse soddisfatta della sua
vita. Di certo non era quella che si aspettava a 16 anni, ma era la sua
vita e poi a lei bastava avere Michael. Guardandolo con dolcezza gli
sorrise e si avvicinò al letto.
“Ti sembro infelice?”, gli chiese sedendosi accanto
a lui.
“No, ma stavo pensando che…”
“Cosa?”
“Che ti amo”
“Bhe, Spaceboy, anch’io ti amo, ma non per questo
penso che tu non sia felice”
“Ma io non potrei desiderare di meglio dalla vita”,
le disse sorridendole con quel suo sorriso seducente e canzonatorio al
tempo stesso.
Poi di colpo tornò serio e le disse “ Non si
può mai sapere cosa aspettarti dalla vita, un giorno sei
felicemente sposato e il giorno dopo ti ritrovi solo e con i documenti
del divorzio in mano”.
“Capito. Ma noi non siamo Max e Liz, non lo siamo mai
stati.”
“Questo lo so” le rispose Michael alzandosi
improvvisamente dal letto.
“Non sono mai stato come Max”
“Non ti avrei sposato se no”.
Maria cercò il suo sguardo e capì le sue paure.
Loro non avevano bisogno delle parole, e questo era una fortuna vista
la loquacità di Michael. Anche se con gli anni si era
abituato a parlare di più, anche se a volte, come ora,
preferiva non riferirle le sue paure, e in questi casi toccava a Maria
cercare di capirlo solo con lo sguardo.
E lei per questo gli disse “Noi non finiremo come Max e
Liz”.
Michael la prese tra le braccia e appoggiò la fronte alla
sua.
“Promettilo. Promettimi che se non dovessi essere felice me
lo dirai, che non ti terrai tutto dentro per scoppiare
all’improvviso”
“Ti sembro il tipo che si tiene le cose dentro?”
Michael aveva l’aria così preoccupata che lei
voleva alleggerire la situazione.
“A dire il vero no”. finalmente era riuscita a
strappargli un sorriso.
“Ti fidi di me signor Guerin?”
“Più di chiunque altro”
“Bhe, allora, credimi quando ti dico che a noi non
succederà quello che è successo a Max e Liz. Te
lo prometto”. così dicendo lo spinse verso il
letto e lo fece sdraiare.
“Sei più tranquillo adesso?”
“Dipende”
“Da cosa?”
“Da quello che hai in mente di fare”
“Tu cosa vorresti fare?” gli chiese con un sorriso
seducente. Michael le afferrò il polso e la spinse sul suo
grembo.
“Bhe, io una piccola idea ce l’avrei”
Maria rise della sua espressione fintamente innocente.
“Che tipo di idea?”.
Michael si sporse verso di lei e la baciò, dapprima con
dolcezza e dopo con sempre più passione. Maria si protese e
spense la luce. Da quel momento in poi le parole non furono
più necessarie.
Quando furono tutti e due felici e soddisfatti Maria
appoggiò la testa sul suo petto. Mentre le accarezzava i
lunghi capelli biondi Michael si chiedeva come sarebbe stata la sua
vita senza Maria, per lui era inimmaginabile pensare ad una vita senza
lei. Nonostante tutte le sue rassicurazioni sentiva ancora di non
meritarla, lei era così bella, solare, intelligente, che
c’erano momenti che non riusciva a aprire cosa avesse trovato
in lui. Ed era in quei momenti che sentiva il bisogno di guardarla
negli occhi, per leggerle dentro ed essere sicuro che lei fosse felice.
E Maria lo capiva. Questo lo avrebbe sempre spiazzato, lui
l’impenetrabile Michael, all’apparenza freddo e
distaccato, era per Maria come un libro aperto. Lei sapeva sempre di
cosa aveva bisogno e quando. Le bastava guardarlo negli occhi e
ascoltare la sua voce per capire se c’era qualcosa che lo
turbava.
I suoi pensieri vennero interrotti dalla risatina di Maria.
“Perché ridi?”
Maria si girò appoggiandosi ad un gomito e lo
guardò negli occhi “Stavo pensando a quando avevo
16 anni e sognavo la mia vita matrimoniale”
“Te la immaginavi così?”
“Per niente, così è molto
meglio” Michael sorrise divertito dalla sua espressione e la
baciò dolcemente.
“Che programmi hai per domani?” le chiese
riprendendo ad accarezzarla.
“Ho un appuntamento con il mio editore di mattina, e uno per
pranzo con Isabel”.
“Mi ha telefonato oggi, è preoccupata per
Max”
“Lo so, ha paura che Max non riesca ad affrontare la
situazione”
“La pensi anche tu così?”
“No, credo che ormai l’abbia accettato, certo
c’è voluto un po’ ma adesso è
più sereno”
“E Liz?”
“Mi ha chiamato ieri e mi è sembrata
tranquilla”
“Il loro divorzio è stato un colpo per tutti
quanti”
“Già, ma ormai sembrava inevitabile, non erano
più felici insieme, da soli invece stanno meglio”
“Domani cercherai di far capire questo ad Isabel?”
“Ci proverò, ma sai che la gravidanza la sta
rendendo un po’ più ansiosa del solito”
Maria finì la frase con uno sbadiglio e Michael si rese
conto della sua aria stanca. “Che ne dici di dormire
adesso?”
“Buona idea, notte Spaceboy”
“Buona notte”
E il sonno li accolse nelle sue dolci braccia.
Continua …
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