Because (un)tidy is better
"Ecco fatto."
Apollo si
sfregò le mani
con aria soddisfatta, poi controllò l'orologio. Era in
perfetto
orario, come aveva previsto. Anzi, a dirla tutta era anche in anticipo:
Silvia non sarebbe arrivata prima di un quarto d'ora.
Prese tra le braccia
il piccolo Misao, sollevandolo all'altezza del suo viso, e
gli sorrise.
"Ora, se lo zio
Pierre fa il
bravo e non apre bocca", continuò, lanciando un'occhiata
eloquente al brasiliano, "andrà tutto a meraviglia."
Il calciatore si
passò una mano tra i capelli castani, sospirando sconsolato.
Per quanto ci avesse
provato -
per quanto tutti ci avessero provato, soprattutto Sirius -, aveva ormai
capito che era scientificamente impossibile riuscire a fare entrare un
po' di buonsenso in quella zucca vuota. Apollo era semplicemente
Apollo, che piacesse o meno, e se lo dovevano tenere così
com'era.
"Io posso anche
stare zitto", replicò, "ma non credo che questo ti
eviterebbe di essere..."
"Non dire quella
parola davanti
al bambino!", lo ammonì il rosso. "Non vorrei avesse
ereditato
certi poteri da sua madre."
Posò il
figlio a terra,
scompigliandoli teneramente i capelli con una mano; poi si
incamminò in direzione della cucina, deciso a godersi una
bella
birra ghiacciata. In fondo se la meritava, no?
"Andrà
tutto bene, Pierre. Non ti preoccupare." disse, passandogli accanto.
Il brasiliano
annuì, anche
se non del tutto convinto. Dubitava che Silvia e Apollo avessero lo
stesso concetto di "mettere in ordine casa".
La prima cosa che
Silvia vide
appena entrata nell'appartamento fu l'enorme sorriso di suo marito. Il
che poteva significare una sola cosa: c'era l'alta
possibilità
che Apollo ne avesse combinato una delle sue.
Quando poi le si
avvicinò e l'abbracciò, posandole un delicato
bacio sulla guancia, le sue paure si amplificarono.
"Com'è
andata?" chiese titubante.
"A meraviglia!"
rispose lui, con
fin troppa enfasi per i gusti della bionda. "Pierre, Misao ed io ci
siamo divertiti da matti a riordinare."
Sgranò
gli occhi per la
sorpresa. Suo figlio poteva averlo preso come un gioco... ma Apollo? E
Pierre? Non ce li vedeva proprio.
"Ti... ti dispiace
se controllo?"
"Fai pure."
Posò la
mano sulla
maniglia della porta della camera da letto e la aprì
lentamente.
Si accorse di stare trattenendo il fiato solo quando, dopo aver
constatato il perfetto ordine del locale, rilasciò l'aria in
un
unico e lungo sospiro. Non c'era niente fuori posto, e questo valeva
anche per tutte le altre stanze.
Che stupida! Era
stata nervosa
tutto il tempo, pensando a quale disastro avrebbe trovato una volta
tornata a casa. Invece Apollo l'aveva stupita. Forse poteva davvero
arrischiarsi a lasciarlo a casa da solo una giornata intera.
"Bene, devo
ammettere che avete fatto davvero un ottimo lavoro."
"Vedi?"
replicò il rosso,
fingendosi offeso. "Questa è la dimostrazione della poca
fiducia
che nutri nei miei confronti."
La principessa gli
sorrise in
segno di scuse; poi prese le borse della spesa che aveva
precedentemente lasciato nell'ingresso e fece per riporle nello
sgabuzzino.
"Aspetta!"
Si bloccò
di colpo, la
mano sospesa a qualche centimetro dalla porta. Lentamente si
voltò a guardare il marito, chiedendosi il motivo di
quell'esclamazione.
"Non puoi metterle
lì, perché... perché..."
"Perché,
Apollo?"
Il rosso
lanciò
un'occhiata implorante a Pierre, chiedendogli aiuto. Per tutta
risposta, il brasiliano si limitò ad alzare le mani,
chiamandosene fuori.
"Allora?" chiese la
principessa.
Ok, doveva
inventarsi una scusa, una di quelle buone. Qualcosa che convincesse
Silvia a star lontana dal ripostiglio.
"Non puoi
perché... si è rotta la lampadina e lì
dentro non c'è di luce."
Fantastico.
Splendido, davvero. Non poteva sparare cavolata migliore.
La moglie lo
guardò storto per qualche istante, poi sospirò.
"Non essere stupido,
Apollo" obiettò. "Vedrò benissimo lo stesso."
Senza dargli il
tempo di
ribattere alcunché, spalancò la porta dello
stanzino.
Subito una montagna le cadde addosso, seppellendola completamente.
Per un attimo
credette di morire,
schiacciata o soffocata dalla moltitudine di oggetti che la
ricoprivano. Poi, quando finalmente capì di cosa si
trattava, la
rabbia salì fino ad arrivarle alla punta dei lunghi capelli
biondi.
Messo in ordine un
fico secco!
Apollo aveva preso tutto quello che era fuori posto nelle varie stanze
e lo aveva ammucchiato nel ripostiglio. Ecco perché non
voleva
lasciarla entrare!
Riemerse a fatica,
una macchinina
giocattolo del figlio stretta nella mano destra, e si rimise in piedi,
borbottando una sequela di minacce all'indirizzo del marito. Si
voltò a guardarlo, scorgendo nel suo volto esattamente
quello
che voleva vedere: puro terrore.
Il rosso
agitò le mani
davanti a sé nel vano tentativo di calmarla. Conosceva
quello
sguardo, la luce che attraversava gli occhi celesti della sua consorte.
Un sorrisetto
pericoloso si dipinse sul volto della principessa, lasciando trapelare
le sue già chiare intenzioni.
"Ricorda, Silvia:
nella buona e nella cattiva sorte."
Oh, certo. E
gliel'avrebbe fatta vedere lei la cattiva sorte, molto volentieri.
"Pierre, il bambino."
Il calciatore si
avvicinò
prontamente al piccolo Misao, coprendogli gli occhi con una mano ed
evitandogli di vedere quello che, ne era sicuro, avrebbe segnato la sua
intera infanzia.
Silvia
camminò lentamente
in direzione del marito, gli occhi ridotti a due fessure e il braccio
sinistro alzato verso di lui.
"Apollo",
sibilò, lanciandogli occhiate di fuoco, "sei un animale!"
Ecco, stava per
farlo. Stava per
dire quella parola che lei tanto amava e lui sarebbe stato scaraventato
contro qualche muro, tanto per non perdere l'abitudine. Ormai non c'era
parete su cui la sua testa non avesse sbattuto.
"Psicocinesi!"
E mentre
volava in direzione del
salotto, Apollo pregò con tutto il cuore che, almeno in
quanto
alle abilità, i DeAlisia non fossero riusciti a tramandare i
loro geni.
Ok,
popolo di Efp! Iniziamo col dire che questa schifezzuola, non so ancora
come, si è classificata terza al contest "Non
aprite quella porta ", indetto e giudicato da e r a
t o.
E seguitiamo dicendo che preferirei essere bersagliata da ortaggi
freschi, se possibile. XD
Bon, ringrazio giudice e partecipanti al contest, e chiunque
leggerà e/o recensirà e/o inserirà la
storia in una delle tre liste!
Alla prossima! ;)
Baci8
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