Note di
scusa (?):
Uh. Allora, questa è la prima volta che scrivo su questo
fandom, e si vede. Ammetto che
è una
stupidaggine fatta e finita, e che non si capisce nemmeno bene quello
che
succede xD E Sherlock e John sono anche OOC, coff.
Quindi…prendetela com’è, una
schifezza, ok? :3
La più grande
sconfitta dopo il weekend di
Sherlock Holmes.
Le dita stringevano saldamente la
fredda impugnatura della
pistola- strano come tutte le pistole siano fredde, vero?
Lo sguardo era apparentemente
concentrato verso il muro
opposto, mentre l’indice destro stuzzicava senza posa il
grilletto.
Moriarty.
Riusciva a pensare solamente a quel
nome mentre cominciava a
torturarsi le labbra.
Moriarty.
Un nome che in poche lettere
racchiudeva i peggiori insulti
che mente umana potesse creare.
Moriarty.
Un nome che, comunque, non riusciva a
contenere tutto il
disprezzo che il londinese poteva provare verso
quell’individuo.
Moriarty!
Bam, bam, bam, bam!
Uno sparo per ogni ripetizione di
quel dannato nome. Uno
sparo che, perché no, veniva virtualmente indirizzato verso
l’odiato rivale.
«Non credi di aver
distrutto il muro di Mrs Hudson
abbastanza? »
La domanda piccata di John
occupò la mente di Sherlock per
pochi secondi, il tempo di soffocare la sua stessa voce con il rumore
di un
altro sparo.
Evidentemente
no, John.
«Non credi di averla presa
troppo sul serio? »
Questa volta la domanda fu
più esasperata che altro, e Sherlock
attese qualche momento in più prima di sparare ancora.
Dopotutto, Holmes, cos’era
successo? Cos’era se non una
sfida fra mille tra te e Moriarty?
‘Un
enigma per te,
Sherlock. Buon divertimento.’
Quelle stesse parole erano state
vergate su un innocente
biglietto, sotto l’ennesima sfida dalla sua nemesi.
Peccato che, non importa quanto tempo
abbia potuto
intestardirsi su quelle parole, il grande Sherlock Holmes non era
riuscito a
trovarne la soluzione. Sconfitta totale.
Ma non era
questo!
Va bene, era anche questo, ma non
principalmente. La cosa
che più lo infastidiva era come, con una semplice occhiata,
John aveva trovato
la soluzione. E se non bastasse, anche Lestrade c’era
arrivato in molto, troppo meno
tempo di lui.
Assurdo. Inconcepibile. Impossibile.
Evidentemente
no,
John. Il muro è ancora integro in quell’angolo.
Un altro sparo, accompagnato da un
sospiro del dottore.
John guardò il coinquilino
per qualche attimo, rassegnandosi
infine a quel suo silenzio perpetuo. Fece scivolare dunque un libro sul
tavolo
lì vicino ed uscì di casa, di sicuro non sarebbe
rimasto ancora fra quelle mura
a sopportare la testardaggine di Sherlock.
Ne sarebbe uscito pazzo, uno di quei
giorni, poteva
scommetterci.
Fu quando John chiuse seccamente la
porta alle sue spalle
che Sherlock decise di abbandonare l’arma e di dare un
po’ di pace a quel muro
e, di rimando, a mrs Hudson.
Si avvicinò mesto al
tavolo e osservò l’anonimo e tutt’altro
che interessante libro che vi era riposto. Ci furono momenti di pura
tensione,
ma infine lo prese e cominciò a sfogliarlo, almeno per
comprendere
effettivamente la risposta di quello stupido indovinello di Moriarty.
Fu così che Sherlock
Holmes venne definitivamente sconfitto.
Fu così che anche Sherlock
dovette piegarsi alle leggi dell’astronomia.
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