Per
te Misa
Matsuyama, è la prima volta che scrivo
un’originale, abbi pietà.
Auguri
tesoro!
A THOUSANDS
YEARS
Lentamente
mi alzo dal letto e mi dirigo al bagno per la solita visita mattutina;
prima,
però, do un’occhiata alla finestra e vedo il sole
sorgere e tingere di rosso il
cielo intorno a lui: è uno spettacolo bellissimo, da
togliere il fiato. Oggi la
giornata si prospetta più bella di quanto già non
lo fosse, anche se il tempo
non me l’avrebbe rovinata di certo. Strascicando un
po’ i piedi arrivo fino al
bagno e faccio quello che devo fare: l’incontinenza
è una delle piccole cose
che la mia età ha portato con sé, ma oggi mi fa
comodo essermi svegliato così
presto, altrimenti non avrei potuto mettere in atto la mia sorpresa.
Tutti
pensano sempre che la vecchiaia coincida con la fine della vita.
Diventi
vecchio, nessuno ti sopporta più, magari rimani da solo, non
sei più
autosufficiente, la tua bellezza è un ricordo lontano e i
bambini spesso ti
additano per la strada scambiandoti per un hobbit.
Ma chi lo
dice che la vecchiaia debba essere così per tutti?! Io alla
mia veneranda età
di novantuno anni posso affermare con certezza che questo è
il periodo più
bello della mia vita. Sto bene fisicamente, a parte qualche piccolo
acciacco
dovuto all’età, sono lucido di mente, ringraziando
il cielo, ed esattamente da due
mesi ho avuto l’opportunità di convolare a
nozze.
Oggi
è un giorno speciale proprio perché
ricorre il secondo mesiversario dal nostro matrimonio.
Zoppicando
un po’, arrivo
in cucina e inizio a
preparare la nostra colazione. Non l’ho mai fatto, ma oggi ho
deciso che potevamo
permetterci di essere un tantino romantici; non rientra nel nostro
carattere, ma
un po’ di miele fa sempre bene nella vita. Dispongo con cura
le cose sul
vassoio: latte, orzo ( il caffè il medico lo ha bandito
dalla nostra dieta ), biscotti,
cornetti confezionati, non avrei il tempo di andare al bar e comprare
quelli
freschi, lui si sveglierebbe sicuramente e addio colazione a letto.
Completo il
tutto mettendo accanto alla sua tazza con disegnata la bandiera
dell’Austria, (
è molto patriottico, nonostante abbia deciso di trasferirsi
negli Usa, mio
paese natale, dicendo che qui siamo più liberi ) il
quotidiano: la sua giornata
non inizia se non legge i fatti del giorno.
Mi accerto
che sia tutto pronto e prendo il vassoio in mano, cercando con il mio
tremore
di non far rovesciare il contenuto delle caraffe. Arrivato in camera da
letto
tiro un sospiro di sollievo: non è caduto nulla. Appoggio
tutto sul comodino e
vado ad aprire la finestra.
“ Amore, svegliati.
”
Lui
grugnisce e si volta dall’altro lato, ma io non demordo
“ Dai, Ernst, non fare
lo scorbutico e guarda cosa ho preparato. ”
Finalmente
si decide ad aprire gli occhi e io gli faccio segno di voltarsi verso
il
comodino.
Quando torna
a guardarmi ha gli occhi lucidi, e il mio cuore fa un balzo nel petto,
e
stavolta non è dovuto ad un’extra sistole partita
a caso. Ernst prende il
vassoio e lo poggia sul letto, fra noi due; poi si mette semi seduto e
afferra
il giornale, spostandolo per fare più spazio.
“ Da quando
fai tutto questo per me? ”
“ Da quando
ho deciso che oggi doveva essere un giorno speciale. Vista la nostra
età non è
detto che riusciremo a festeggiare il primo anno di matrimonio, quindi
ho
voluto farti questa sorpresa. ”
“ Sei sempre
il solito ottimista. ” dice sarcasticamente. Mi guarda
sorridendo e poi fa
congiungere le nostre labbra in un bacio appena accennato: questo
è il nostro
buongiorno e la nostra buonanotte da ben cinquantadue anni.
Poco dopo le
nostre nozze, la gente ha cominciato a chiederci perché
avevamo deciso di fare
questo passo dopo una vita che convivevamo alla stregua di una coppia
sposata;
forse nessuno poteva capire il nostro desiderio, ma questo per noi
è un sogno
che si realizza. Da quando ci siamo conosciuti, io e Ernst abbiamo
sempre
pensato al matrimonio: anche se in fin dei conti è solo una
firma su un foglio
di carta per molti, per noi significa avere la libertà di
poterci mostrare in
pubblico tranquillamente e godere delle stesse opportunità
di tutte le coppie
sposate.
Subito dopo
il matrimonio i giornalisti ci hanno assalito all’uscita del
comune, come se
fossimo un fenomeno da baraccone, chiedendoci per quale motivo avevamo
deciso
di fare le cose così di fretta. Ernst, con la sua risposta,
ha fatto
comprendere meglio a tutti perché avevamo voluto sposarci,
facendo capire la
portata del nostro amore e desiderio “ Non abbiamo mai perso
la speranza ma non
sapevamo se avremmo vissuto abbastanza per realizzarlo. ”
Ed è vero:
io ho novantuno anni, lui ottantanove, non siamo più dei
giovincelli, ma Dio o
chi per lui, ha voluto farci questo bellissimo regalo.
Iniziamo a
mangiare la nostra colazione senza smettere di fissarci, con sguardo
dolce e
sempre carico d’amore. Nonostante i momenti difficili, le
maldicenze della
gente, i periodi bui, la lontananza dovuta ai motivi di lavoro, il
nostro amore
è sempre stato più forte, ha affrontato tante
prove, ma anziché essere
sconfitto, ne è uscito rafforzato.
Da quando la
mia vita ha incrociato quella di Ernst tutto è cambiato,
persone che prima mi
volevano bene mi hanno allontanato, altre mi hanno accolto come fossi
un eroe, alcuni
ci hanno assunto come simboli dell’amore eterno, specialmente
dopo il
matrimonio.
Ma io sono
solo una persona, che ne ama un’altra. Sono solamente
Frederick, e amo il mio Ernst.
Per chi non
lo sapesse Ernst Schuh e Frederick Marvin sono due vecchietti che
esistono
realmente; si sono sposati a New York il 18 ottobre, qualche giorno
dopo
l’approvazione della legge sui matrimoni gay. Mi sono presa
una piccola libertà
anticipando di cinque giorni il loro matrimonio per farlo coincidere
con il
compleanno di Misa,concedetemelo ;)
Spero vi sia
piaciuta, non è niente di che, ma ho voluto immaginare come
questi due
simpatici nonnetti potessero passare il loro mesiversario ^^ vi lascio
un’immagine
dei due subito dopo il matrimonio.
Un bacio,
Paola
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