Dedicata
ad Ai.
Io
e te così diverse, io e te così simili...
Mal
d'amore
Ai
sollevò la mano con cui teneva ben stretta un provetta di
colore verde, che stringeva con l'indice e con il pollice.
Eccola,
la sua libertà. La libertà di
quel ragazzo che
da troppo tempo desiderava tornare adulto...
“Quando
ci dirai addio, Ai?”, le domandò Agasa, entrando
nello
studio.
La
bambina strinse i denti. “Presto”, rispose.
“Non si accorgerà
neppure della mia partenza.”
Posò
la provetta che teneva in mano in un contenitore apposito,
prendendone un'altra di colore blu scuro.
“Dia
questa a Shinichi”, raccomandò. “Lo
farà tornare
adulto.”
“Finalmente!”,
disse l'uomo, entusiasta. “Adesso potrà stare con
Ran!”
La
piccola sorrise tristemente, versando il contenuto della provetta
verde in un bicchiere d'acqua.
“Cosa
c'era, lì dentro?”, chiese il professore,
indicando la
provetta ormai vuota.
Shinichi
aveva il diritto di ottenere la sua libertà.
“Niente”,
fece Ai, avvicinando il bicchiere alle labbra. “Solo un un
infuso
di the.”
E
lei, anche.
********
Shinichi
bussò alla porta di casa Mori con il cuore che gli batteva
all'impazzata.
Era
ora di dire la verità a Ran: stavolta, non le avrebbe
mentito.
Non adesso che era ritornato adulto...in maniera definitiva,
però!
La
porta si aprì.
“Ran!”,
esclamò il ragazzo, con un grande sorriso sulle labbra.
L'amica di infanzia, immobile davanti a lui, rimase in silenzio.
“Ran...”,
la chiamò nuovamente lui, ora timoroso.
Lei
aveva lo sguardo fisso nel vuoto. Shinichi poté osservare i
suoi occhi che, lentamente, si inumidivano.
“C'è
qualcosa che non va? Ran, ti prego, rispondi!”
L'amica
scoppiò in lacrime. “Conan...”,
singhiozzò.
Il
detective s'irrigidì. Come diamine aveva fatto a scoprirlo?
Ai
era diventata momentaneamente Conan Edogawa, assumendo un farmaco che
permettesse questa “trasformazione”, cosa poteva
essere andato
storto? Dato che c'era lei a rimpiazzarlo, Ran non avrebbe mai potuto
sospettare alcunché!
“Ran,
io...”, provò a spiegare. “Mi dispiace,
non pensavo che
avessi capito tutto...”
“Certo,
che ho capito!”, esclamò la ragazza.
“Ero io, a vivere con
Conan! Ero io, che lo stringevo fra le mie braccia e lo proteggevo,
come se fosse il mio fratellino...era il mio piccolo tesoro! Come
pensi che farò a vivere senza di lui?!”
“Ran,
non è stata colpa mia!”, si difese l'amico.
“Non
è stata colpa tua?!”, ripeté Ran,
mentre calde
lacrime le rigavano copiosamente il viso. “L'ha fatto solo
per te!
'Per non essere d'intralcio a te e al tuo Shinichi', così mi
ha detto pochi minuti fa, prima di bere per l'ennesima volta il
contenuto di quella maledetta provetta verde! Credi che non l'abbia
notato?! Assumeva quello che credo fosse un farmaco talmente
spesso...e io ho provato così tante volte a sottrargli
quella
provetta...era sempre più stanco, ogni volta che beveva un
po'
di quella sostanza...lui sosteneva che non avesse affatto sonno, e
perciò quella roba serviva per farlo dormire, ma il suo vero
scopo era quello di dormire per sempre!”
Shinichi
corrugò la fronte. “Cosa stai dicendo, Ran?
Cos'è
successo, spiegati meglio!”
Adesso,
iniziava a capire. Ai era sicuramente tornata adulta dopo aver
assunto l'identità di Conan Edogawa, magari davanti agli
occhi
increduli di Ran!
“Perché
fai finta di non saperlo?!”, gli urlò contro
questi. Il suo
sguardo colmo di astio gli trafiggeva l'anima. “Conan ha
posto fine
alla sua vita!”
Shinichi
spalancò gli occhi, spaventato e sorpreso.
“C-cosa?!”
Si
diresse in fretta nella camera di Ran, dove vide il piccolo corpo di
Conan Edogawa a terra.
Niente
sangue, niente smorfie di dolore. Solo i resti di una provetta sul
tappeto, adesso rotta in tanti piccoli pezzi di vetro...e l'assenza
del battito del cuore.
“Ai...”,
mormorò il detective, sinceramente dispiaciuto. Ai gli era
stata amica, l'aveva aiutato innumerevoli volte. Soprattutto il
giorno prima, quando gli aveva dato la possibilità di
ritornare, una volta per tutte, adulto.
Ai
gli voleva bene, ne era certo...e, ultimamente, aveva anche stretto
un rapporto di sincera amicizia con Ayumi, Genta e Mitsuhiko. Se
avesse voluto rimanere bambina, come desiderava, avrebbe avuto quegli
amici su cui contare. E, allora...perché mai avrebbe deciso
di
morire? Quale male affliggeva il suo corpo, il suo cuore, a tal punto
da costringerla a compiere quell'estrema azione?
Improvvisamente,
gli parve di udire la voce della bambina che, ridendo tristemente,
gli sussurrava: “Mai sentito parlare del 'mal
d'amore' ?”
Note
dell'autrice
Questa
è la seconda shot in cui c'è anche Ai come
personaggio
importante, direi che la protagonista di questa storia è
proprio lei, stavolta.
Credo
che tutti, me compresa, possano ritrovarsi nel suo dolore. Innamorata
di un ragazzo che ama perdutamente un'altra...non è certo la
prima, e non sarà neppure l'ultima, a soffrire a causa di
questo motivo.
Beh,
non voglio aggiungere nient'altro. Grazie a chiunque abbia letto, e
grazie in anticipo a chi recensirà, mi auguro che questa mia
shot vi sia piaciuta!
A
presto, considerate questo mio momentaneo ritorno in questa sezione
come un piccolo regalo natalizio ^^
Un
abbraccio,
Seele
|