Questa one shot l'ho scritta
per lo spledido contest Welcome
to the Fandom, indetto da adamantina sul forum
di efp. Lo scopo del contest era quello di scrivere una fanfiction che
prensetasse un fandom a qualcuno che non lo conosceva (in questo caso
adamatina) e che allo stesso tempo invogliasse a saperne di
più, ho scelto il mio amato Dottore e ho pensato che nessuno
meglio della sua sexy
thing potesse introdurre questo meraviglioso personaggio.
I prompt del contest erano
Autostima elevata, New
York City e la canzone Dove
l'aria è polvere di Laura Pausini ( le frasi i
corsivo sono citazioni del testo). Spero in un buon risultato, appena
verranno postati li inserirò. Buona lettura!
My
beautiful thief
Mi
ricordo ancora quella volta che mi chiedesti di portarti a New New
York.
Eri
nuovo, per me, nuovo e ancora più meraviglioso di quanto non
lo
fossi stato fino a quel momento, con sempre lo stesso sorriso a
illuminarti il volto e lo stesso entusiasmo e le tue mani che mi
accarezzavano nello stesso vecchio modo in cui mi avevi accarezzato
per secoli.
Volevi
andare a New York, la nuova New York, per stupire la tua amica umana
ed io lo vedevo, vedevo il modo in cui la guardavi e come eri felice
quando lei ti diceva che eri fantastico. Ho sempre pensato che tu
avessi un po' troppa stima di te stesso, ma in fondo anche io sono
sempre stata orgogliosa di te, del mio Dottore.
Ti
ho rubato, mio splendido ladro, e tu mi hai portato a vedere le
stelle.
New
New York era piena di vita e tu lo eri di più, talmente
preso da
lei, la ragazza umana, così rosa e gialla, che ti eri quasi
dimenticato di me.
Non
me la sono presa. Perchè avrei dovuto? In fondo lo sappiamo
Dottore,
tu ed io, che non abbiamo che noi stessi, solo l'altro in tutto il
Tempo.
Ho
solo il mio Dottore, il mio splendido ladro, e tu non hai che me, io
che non ti abbandonerò mai, io che morirò con te
e mi spegnerò
lentamente quando non ci sarai più.
Te
ne sei accorto, Dottore, e credimi quando ti dico che non avrei
voluto, che avrei preferito che tu continuassi ad avere qualcun altro
al tuo fianco. Ma tutti loro vanno via, scivolano tra le dita del
Tempo e questo ti fa male... mi fa male.
Ti
ho visto piangere per lei, versare lacrime amare e disperate, per poi
venirti a rifugiare nel caldo e confortante rifugio che sono i miei
comandi, ti ho sentito che mi accarezzavi e le tue lacrime mi
bagnavano l'anima.
Avrei
potuto giurare che il Tempo si fosse fermato per te, per le tue
lacrime e il tuo dolore.
Ti
accorgesti, forse per la prima volta, di non avere altri che me.
Ti
ho visto combattere per rialzarti, nonostante quel tuo nuovo sorriso
si fosse oscurato, ho guardato come tentavi di tornare a vivere, come
mi hai portato più lontano di quanto non ci fossimo mai
spinti,
oltre il Tempo stesso. Ho guardato la tua magnificenza, la tua
vittoria e la tua forza, ho creduto di perderti ma ti ho visto
ritornare a viaggiare e la tua autostima, quel meraviglioso orgoglio
che hai di te stesso, accrescersi dopo la caduta.
Ho
parlato con te, ti ho toccato, ho baciato le tue labbra.
Oh,
sono morta per te, Dottore, per continuare ad essere la tua
“ragazza”, per farti capire che nonostante i tuoi
dolori, le tue
vittorie ed il tuo credere di essere solo, io ti sono sempre stata
vicino.
Mi
ricordo ancora quel giorno a New York, la quindicesima New York su di
un pianeta lontano anni luce da quello originale.
Mi
ricordo che hai aperto la porta per far uscire la tua amica umana e
che il tuo sorriso era luminoso come mai prima di allora. Ricordo
che eri pieno di te stesso, che volevi far colpo sulla ragazza gialla
e che era per quel motivo che mi avevi chiesto di portarla
lì, per
stupirla e deliziarla.
Non
volevo deluderti, sapevo che ne avevi bisogno. Sai, Dottore, che ti
ho sempre portato dove avevi bisogno di andare? Te l'ho detto, no?
Io
riesco a vedere tutto il Tempo e lo Spazio, ma alla fine vedo te e
questo mi basta, perchè tu mi porti a conoscere le stelle e
continui
a viaggiare con i tuoi compagni come se la vita non dovesse finire
mai.
Il
Dottore nel TARDIS.
L'uomo
che rubò una vecchia cabina blu e scappò via,
continuando a correre
e correre senza fermarsi, senza guardarsi indietro, solo per sentirsi
libero.
Ma
che cosè la libertà?
E che significato ha?
Forse
è rubare un Signore del Tempo e scappare tra le stelle,
forse
significa solo rubare una cabina blu.
Mi
ricordo che quella volta, a New New York, avevi sulla pelle il
profumo della libertà ed io lo sentivo.
Me
lo ricordo adesso, Dottore, quando siamo rimasti solo tu ed io e
tutti gli altri sono andati via; ma io non andrò mai via, io
morirò
con te e mi spegnerò con te perchè ci siamo
rubati a vicenda e
siamo scappati via correndo per mai più fermarci.
Alla
fine, siamo andati a vedere le stelle, mio splendido ladro.
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