Mi lascio cadere di spalle
Come un peso morto
Sull’erba bagnata, cui la pioggia
Ha conferito nuovi odori
Sento le mie vesti inumidirsi
E un brivido scorrermi lungo la schiena
Riesco a sentire il profumo di vita
Che emana la terra madida
Sovrastato dalle fronde di un albero
Fanno scivolare residui di fredde gocce su di me
E sopra esso la distesa di nuvole
Che inizia a rompersi lasciando filtrare luce
Chiudo gli occhi, e mi lascio cullare
Allargo le braccia, apro i palmi delle mani
Ad accarezzare i sottili fili d’erba
Che mi salutano con un lieto solletico
Li riapro, e lo vedo farsi strada
Lui, il Sole, tra i contorni neri dei nembi
Arriva a scaldarmi con i suoi raggi
E a portar la magia di un arcobaleno |