Era una fresca mattina primaverile e stavo camminando attraverso Trafalgar Square per andare a scuola. Era il mio primo giorno, quindi ero un po' agitata e proprio quando stavo per svoltare nella strada dove, secondo la cartina che tenevo in mano, si trovava la mia scuola, mi affiancò un ragazzino riccio con due grandi occhi chiari.
- Anche tu vai a scuola qui? - chiese accennando con il capo al grande edificio in fondo alla strada.
- Già, è il mio primo giorno - risposi chiedendomi chi fosse quel ragazzo e perché mi rivolgesse la parola.
- Non sei inglese, vero? - mi chiese beffardo, con un sorrisino.
- In effetti no, da cosa lo capisci? -
- Se tu fossi stata di qui, con ogni probabilità mi avresti chiesto un autografo, una foto insieme, o nel migliore dei casi mi saresti saltata addosso! - annunciò ridendo.
Non potei fare a meno di scoppiare a ridere anche io: - Sei una celebrità? -
- Una specie, io e i miei amici abbiamo partecipato a X- Factor e siamo diventati piuttosto popolari. -
- Forte! Sono a Londra solo da due giorni e ho già incontrato un cantante! Comunque non so cosa sia X- Factor...mi perdoni? -
Mi sorrise apertamente: - Perdonata! X- Factor è un talent show, una competizione televisiva di canto -
Ricambiai il sorriso: - Grazie -
Intanto eravamo giunti di fronte alla scuola, così stavo per salutarlo, quando mi resi conto di non sapere il suo nome, glielo chiesi e lui mi rispose con un grande sorriso: - Mi chiamo Harry, tu? -
- Sono Charlotte -
Lui mi tese la mano e io lo guardai senza capire e lo abbracciai.
Lui mi disse divertito: - Di solito qui ci si saluta stringendosi la mano... -
E io imbarazzatissima: - Oh, scusa...Non avevo capito. -
- Comunque è meglio l'abbraccio! - esclamò Harry - E...ti va di venire a pranzo con me ed i miei amici? -
- Naturalmente verrò a pranzo con voi, siete delle celebrità, no? -
Lui mi strizzò l'occhio e disse: - Qua alle due -
Gli feci "ok" con la mano e corsi dentro la scuola, che era grandissima, e subito capii che ero in ritardo, visto che era vuota, escluso qualche ritardatario che si affrattava verso la propria classe.
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