Vita ad Hogwarts

di OhMyPanda
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Quando Neville si svegliò, quella mattina, quasi non riuscì ad alzarsi. Aveva dolore ovunque. Ma non si lamentava, era per una giusta causa, anche ieri i Carrow avevano preteso che usasse le maledizioni senza perdono su dei bambini del primo anno, anche ieri Neville si era rifiutato e aveva pagato per questo. Ormai i suoi primi anni ad Hogwarts erano un lontano ricordo, ora tutto era cambiato. Si vestì e scese in Sala Grande per fare colazione, tutto era silenzioso, nessuno aveva voglia di parlare e, comunque, ben poco da dire. Quella mattina aveva due ore di quella che una volta era Difesa Contro Le Arti Oscure, adesso il peggior incubo. Entrarono in classe sempre silenziosamente e nessuno aprì bocca se non per dare il buongiorno al fratello Carrow.
Amycus ghignò nel suo solito modo. “Allora, mocciosi. Nessuno di voi ha ancora imparato la maledizione Cruciaus, avete forse bisogno di un’altra dimostrazione?” La classe non aprì bocca terrorizzata. Il mangiamorte alzò la bacchetta e la puntò contro Neville, il suo bersaglio preferito. “Crucio!”  un dolore lancinante lo colpì, ma sapeva che doveva mostrarsi forte, non si lamentò, non urlò, non aprì bocca. “Uhmm… credi di essere forte, vero, Paciock?” Neville lo guardò con aria di sfida, i suoi occhi che lanciavano stilettate d’odio. “Ma la cara Bellatrix mi ha raccontato dei tuoi genitori Paciock, urlavano e si contorcevano come vermi, in fondo è quello che sono…” Neville si alzò in piedi, prese la bacchetta e la puntò contro Amycus, la mano che tremava di rabbia, tutti lo guardavano. “Expelliarmus!”  La bacchetta del mangiamorte volò via, ma la riprese subito “Crucio!” Ancora quell’ormai familiare dolore invase Neville, ma questa volta durò a lungo, non finiva, sentiva il corpo schiacciato, trafitto… 
Si ritrovò per terra, respirava appena. Sentiva il fratello Carrow che rideva, poi una fitta all’anca, un calcio.
Quel pomeriggio era stata fissata una riunione dell’ES, l’unica sua consolazione. La mattinata era stata orribile, Amycus l’aveva quasi ucciso… erano ancora in molti a far parte dell’esercito di Silente e questo dava a Neville la sensazione che c’era una speranza, Harry Potter sarebbe arrivato e li avrebbe portati fuori di lì.





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